I media italiani ed i politici al governo in queste ore sono profondamente indignati per l’approvazione da parte del Parlamento ungherese di una legge che conferisce a Orbán i poteri speciali per affrontare la fase di emergenza.
Per capire quanto siano ipocrite ed inaccettabili queste critiche, cerchiamo di ricordare chi è Orban e soprattutto qual è il suo percorso politico. Dopo la transizione democratica dell’Ungheria del 1900, Orbán è stato eletto all’Assemblea nazionale ungherese . Badate bene alla parola “eletto”. Quella sconosciuta dalle nostre parti.
Dopo che il suo partito si è presentato alle elezioni facendosi votare dai cittadini e raggiungendo un importante numero di seggi alle elezioni parlamentari in Ungheria del 1998, Orbán è stato nominato Primo Ministro ungherese. È stato Presidente del Consiglio per la prima volta per ben 4 anni nel 1998. Ossia 22 anni fa. Ora ditemi la verità: avete mai visto un dittatore che diventa capo del governo nel 98 e decide di instaurare la dittatura nel 2020 ? dopo essersi, però, sempre presentato alle elezioni e dopo essere più volte finito all’opposizione quando quelle elezioni le perdeva di stretta misura.
Orbán ha poi condotto il suo partito ( Fidesz) a una vittoria schiacciante nelle elezioni parlamentari in Ungheria del 2010. Ha mantenuto la sua maggioranza nelle elezioni parlamentari in Ungheria del 2014 e del 2018. Nell’agosto 2018, è diventato il secondo Primo Ministro con l’esecutivo più longevo in Ungheria. Non esiste un leader in Italia, ma neanche in Europa, che sia diventato Primo Ministro per la prima volta 22 anni fa e che lo sia ancora oggi. Alternandosi alla maggioranza e all’opposizione.
Vediamo invece da che pulpito viene la predica degli indignati italiani:
Conte politicamente sbuca dal nulla nel 2018. Non si è mai presentato ad una elezione in vita sua. Mai un voto preso. Viene messo alla guida di due esecutivi formati da due coalizioni agli antipodi su tutto ma resta sempre lui nel mezzo senza alcuna legittimazione popolare. Neanche i due partiti che formano la coalizione del suo secondo governo godono di alcun consenso popolare.
Conte tradisce arbitrariamente il mandato parlamentare sulla questione della riforma del Mes, prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus, quindi si attribuisce pieni poteri su quella delicatissima materia, prima che un’emergenza la giustificasse in qualche modo.
Per gestire l’emergenza, sospende le lezioni regionali, sospende i referendum, con un decreto al giorno scritto a quattro mani con un ex inquilino della casa del grande fratello, obbliga la gente a stare in casa, le attività a chiudere. Molte di queste iniziative le comunica via social. Non si presenta in parlamento a riferire sulla questione del Mes, tratta con l’Europa senza sentire il parere delle opposizioni e senza i necessari passaggi parlamentari. Tutto con la giustificazione dell’emergenza pandemia. Ed oggi su tutti i media nasce il mantra di Orban il dittatore, che con la scusa dell’emergenza sanitaria chiede al suo parlamento poteri speciali.
In tutto questo noi già nel 2011 abbiamo permesso ad un Presidente del Consiglio mai votato, di arrogarsi i pieni poteri di modificare la nostra costituzione, introducendo il pareggio di bilancio, di firmare il fiscal compact che avrebbe vincolato per sempre il nostro paese all’austerity; di firmare il Mes nella totale inconsapevolezza dei cittadini che credono che sia una trappola nata nel 2020, perché soltanto adesso ne hanno sentito parlare..
Poteri che nessuno gli ha mai dato e che hanno ancora una volta nascosto dietro la parola emergenza, prima era economica, oggi è sanitaria.
Ora l’Europa dice di voler intervenire sul caso Orban. Ma l’Europa chi ??? quella che ha affidato i pieni poteri ad istituzioni non elette? quella che ha tolto al proprio parlamento le prerogative dei normali parlamenti? quella che ha una banca centrale che non garantisce i debiti degli stati come le normali banche centrali?
Totò in questo caso avrebbe detto. Ma mi faccia il piacere.
Francesco Amodeo
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