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giovedì 12 marzo 2020

È più importante la salute o l’economia? Questo il dibattito che il Coronavirus ha scatenato in Italia, mentre l’Unione Europea pensa all’approvazione del MES.

di Olivia Del Bravo - 12 Marzo 2020 


    Per l’Unione Europea l’emergenza Coronavirus si trova a metà strada tra l’approvazione del cosiddetto Fondo Salva Stati (il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità) e le varie ed eventuali. Da un lato abbiamo un Paese che deve elemosinare per poter usare il denaro per un’emergenza sanitaria, dall’altro l’istituzione di una Commissione che, in caso di prestito erogato allo Stato (quindi nel caso in cui non venga versato direttamente alle banche), deciderà in che modo questi soldi verranno spesi, con progetti basati su ulteriori tagli e aumenti delle tasse. Vogliono farci credere che siamo in crisi perché usiamo i fondi dello Stato per il benessere di tutti (scuola, casa, sanità), eppure, è dallo smantellamento della scala mobile voluto da Craxi che si continua a infierire sul sociale, e la situazione non sembra migliorare. Stiamo distruggendo la sanità pubblica, le scuole cadono letteralmente a pezzi, stiamo assistendo una progressiva precarizzazione del lavoro e della vita, ci hanno tolto l’articolo 18 e i maggiori sindacati stanno diventando le braccia di Confindustria. Secondo quanto continuano a ripeterci gli economisti del sacrificio, a questo punto dovremmo essere in ripresa. Ma ciò non avviene, e le norme stringenti dell’Europa impediscono al nostro Paese di investire in sé stesso. Gli Stati sono diventati prodotti da smembrare in un mondo dove tutto è diventato commercializzabile(neanche fossimo un pollo da vendere in macelleria), ma lo Stato siamo noi, e noi non dovremmo essere in vendita.
Ora che è partito il conto alla rovescia per la fatidica data (16 marzo), e il nostro Ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che “forse l’ok slitterà”, Ursula Von Der Leyen, Presidentessa dell’Unione Europea, ha improvvisamente asserito che “tutti gli europei sono italiani”, e che aiuti per l’emergenza Coronavirus non verranno negati, anche se Eric Mamer, portavoce della Commissione Europea, ha dichiarato che si parla di iniziative per usare fondi già esistenti. Anche la BCE si dichiara intenzionata a scucire il portafogli, ma per aiutare le banche, e assolutamente senza abbassare lo spread, perché per la Presidentessa Lagarde non è affar suo. Forse una pantomima per provare a contenere il malcontento nei confronti del MES ma, soprattutto, nei confronti dell’accelerazione dell’iter di approvazione in piena pandemia. Ci siamo fatti dare lezioni di civiltà da una Francia in cui i fans dei Puffi si radunano per “puffare il virus” mentre il Louvre apre e chiude con schizofrenica incoerenza. Abbiamo eletto a simbolo una Germania in cui la Cancelliera Merkel ha candidamente dichiarato, con lo sguardo freddo ma un po’ annacquato che la contraddistingue, che la maggior parte della popolazione verrà contagiata, ma non ha ancora fatto nulla per contenere la situazione. Ci facciamo dettare legge dagli Stati Uniti, che vietano i viaggi in Europa ma non hanno interrotto l’invio di soldati per l’operazione Defender Europe 20. Intanto, ignoriamo la cura che a Cuba sta prendendo vita sotto gli embarghi americani. Facciamo finta di non vedere gli aiuti che la Cina ci ha promesso precedendo la stessa Unione Europea. Chiudiamo gli occhi davanti agli USA, che vorrebbero plasmare il mondo a loro immagine, e si ritrovano un Presidente che bercia su twitter che nulla di nuovo avverrà nel Paese con il Coronavirus, considerando i numerosi americani che muoiono ogni anno di influenza.
Non ci resta che sperare che in Italia non passi inosservata la necessità di posti letto negli ospedali, di personale preparato, che non venga ignorato il rispetto che dobbiamo ai nostri operai e ai nostri contadini che, ad oggi, sono rimasti l’ultima frontiera a difesa del nostro tessuto produttivo, della nostra economia (se le politiche aziendali li risparmieranno). L’emergenza sanitaria di questo periodo deve insegnarci. Deve farci alzare la testa.
di Olivia Del Bravo - 12 Marzo 2020 

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