netparade

domenica 29 marzo 2020

Invito a Riflettere


1) Alcune società con sede a Dubai hanno sollecitato miei amici, attivi nel commercio con l'estero, a proporre l'acquisto di mascherine e termoscanner, disponibili anche in minime quantità. Dicono (non ho controllato) che sia stata emanata una norma che consente ai singoli ospedali di procedere all'acquisto diretto di detti presidi in totale autonomia e senza gara. Vi è purtroppo una ritrosia alle operazioni di intermediazione di tali materiali per il timore che vengano sequestrati e non pagati appena arrivino in Italia. 

Da più persone mi sono in effetti giunte notizie di domande di agenti delle forze dell'ordine sul tipo "avete mascherine?". Nel caso uno risponda di si. queste vengono sequestrate e, almeno per quanto riferitomi, non pagate. Tramite Dubai sono disponibili mascherine FFP3, FFP4 ed FFP5 (quindi superiori alla gran parte delle mascherine in uso negli ospedali italiani come presidi contro il Coronavirus 2, che sono FFP2 cioè mascherine chirurgiche che non fermano il piccolissimo virus ma sono studiate per evitare che il chirurgo durante le operazioni possa contaminare il paziente con particelle di saliva presenti nell'alito e negli eventuali starnuti o colpi di tosse). Le FFP1 (classiche maschere da muratore)e le FFP2 (quelle da chirurgo) sono quelle che in genere indossano le persone per strada (a volte anche alla guida dell'auto) e che, secondo amici medici in servizio nelle ASL, sono assolutamente inefficaci nei confronti del Coronavirus 2. I volontari della CRI hanno le FFP3 che si riconoscono in quanto sono a forma di muso di cane e che garantirebbero una certa protezione in quanto impermeabili. Tramite Dubai sono disponibili termoscanner al laser-infrarosso a 49 euro l'uno, cifra superiore alle 35 euro pagate dal servizio sanitario italiano per termoscanner però solo ad infrarossi e quindi di qualità inferiore. Il pagamento è CIF.



2) Nonostante le ASL abbiano ognuna vari Avvocati stipendiati a tempo pieno, continuano a chiedermi (anche ieri sono stati gli unici miei clienti) consigli amici medici in servizio nelle Asl. Non si è pensato di fornire tesserini di libera circolazione a figure apicali nella lotta all'epidemia, quali i medici della Guardia Medica delle Asl, che continuano (ogni volta che cambia il modulo di autocertificazione degli spostamenti) a venire in Studio da me per farsi stampare i moduli (già cambiati 4 volte). Alcuni medici della Guardia Medica sono terrorizzati da eventuali accuse di spreco o perfino di peculato per un eventuale uso indebito di mascherine e camici, che vengono, dietro la sottoscrizione di un foglio di ricevuta, forniti giornalmente (ad ognuno una mascherina FFP2 ed un camice in doppio strato di carta), con espresso divieto di aprire le buste e di utilizzare tali presidi se non in presenza di un sospetto di di infezione da Coronavirus 2. Il quesito in genere è stato "il sospetto lo posso avere quando mi avvicino al paziente e lo vedo bene ed a quel punto è troppo tardi per aprire le buste contenenti la mascherina ed il camice di carta...cosa faccio?" Il mio consiglio è stato di considerare tutti sospetti salvo quelli che avessero non malattie ma solo ferite (ad esempio per un incidente domestico). Le buste non utilizzate vanno riconsegnate dai medici della Guardia Medica a fine turno. I camici di carta (secondo un medico di carta scadente) sono aperti sul petto, tanto che è invalso l'uso di avvicinare i lembi del camice, in modo da coprire anche il petto del medico, tramite due pezzi di nastro adesivo per pacchi.



3) Arrivo al punto principale. Ti riferisco quanto dettomi oggi da un medico della Asl3 Genovese, studioso di malattie infettive, riguardo a notizie che circolano in ambiente ospedaliero. Uno studioso italiano, non lui, ha con certezza, tramite una mappatura del RNA, individuato in un tedesco colui che per primo ha portato l'infezione di Coronavirus 2 in Italia. Sono in corso mappature del RNA, su varie persone contagiate, per individuare l'evoluzione e la diffusione dell'infezione ma per avere i risultati occorrerà attendere molti mesi. 
Vi è una fondata convinzione che nella zona di Bergamo il Coronavirus 2 abbia mutato leggermente (basta anche un gene) creando una sottospecie del Coronavirus 2 molto più aggressiva. Tale sottospecie sarebbe la causa della elevata mortalità in Lombardia ed anche in Spagna, dove sarebbe arrivata dopo la partita Atalanta-Valencia del 19 febbraio. Si ritiene che uno o più tifosi bergamaschi, recatisi in ospedale con parenti o a trovare parenti, abbiano contratto questa forma più aggressiva di infezione, trasmettendola allo stadio con abbracci, momenti di euforia come l'esultanza al gol o semplicemente toccando passamani, superfici od altro. così contaminando anche tifosi spagnoli. Significativo sarebbe il contagio tra i calciatori, data la promiscuità goliardica negli spogliatoi. 

I parametri da utilizzare non sarebbero più solo due cioè il Coronavirus 2 ed eventuali malattie concorrenti ma i seguenti tre: la virulenza, la carica virale ed il fattore umano. La virulenza è la forza del virus e qui si osservano due situazioni. Nella prima si evidenzia come nei giorni di sole e per effetto del calore ed anche dei raggi ultravioletti il virus è meno forte e, se non perfino distrutto, rimane sulle superfici contagiando molte persone in maniera lieve. Si è osservato anche come il virus viene distrutto da semplici disinfettanti come l'alcool, che non è un presidio sanitario, dato che in genere rallenta le infezioni ma non le combatte efficacemente come i presidi sanitari a base di cloro (tipo Amuchina). 

Si è accertato che su superfici non esposte al sole il virus sopravvive fino a 10 ore mentre su superfici esposte al sole molto, molto meno (a seconda dell'intensità del sole). Si è accertato che difficilmente ed in scarsa quantità il virus rimane sui vestiti, mentre più facile è il contagio toccando superfici lisce quali il vetro, la plastica o il metallo. Si è accertato che il virus si è facilmente diffuso in uffici dove tastiere di computer venivano usate da diverse persone o dove erano presenti macchinette per caffè o bibite con tasti che venivano toccati da più persone. L'involucro lipidico del virus, all'interno del quale è contenuta una catena di RNA (a differenza del DNA che ha due catene disposte a doppia elica) resiste al freddo ma non al calore ed ai raggi UV. Avendo tutte le persone sane un sistema immunitario in grado di combattere il virus, quelle venute in contatto col virus indebolito facilmente guariscono. 

Nella seconda situazione abbiamo un virus rafforzato da ambienti a lui favorevoli quali gli ospedali e le RSA (case di riposo per anziani) con ambienti angusti (vedi i pazienti ammassati in rianimazione) ed in genere scarsamente ventilati e bui. In detti ambienti la circolazione dell'aria tramite tubazioni favorisce la diffusione del virus e le lunghe ore di presenza dei sanitari (medici, infermieri ed OSS) in detti ambienti sono comunque la causa dell'elevata mortalità tra gli stessi sanitari(dovuta anche alla elevata carica virale presente in detti ambienti). Gli ambienti ristretti e la presenza di malati o comunque anziani con sistema immunitario compromesso da altre patologie in essere,  favoriscono la virulenza ed aumentano la carica virale. il mio amico medico ha fatto questo paragone: "Qui il virus gioca facile come i panzer tedeschi nell'invasione della Polonia." 

Qui il virus ha potuto perfino mutare in una sottospecie più aggressiva e comunque, anche dove non è mutato il virus, la sua virulenza (cioè la sua forza) è stata ed è tuttora aumentata da fattori quali gli ambienti ristretti e la presenza di numerose persone con sistema immunitario indebolito. Si ritiene che fino a quando si continuerà ad ammassare i malati in ambienti ristretti ed a non metterli ognuno in isolamento (con adeguato filtraggio dell'aria, dotazione di respiratori autonomi per i sanitari ed interventi di decontaminazione delle tute dei sanitari) l'infezione continuerà ad imperversare. Il secondo parametro è la carica virale cioè la quantità, il numero di virus presenti, che aumenta notevomente in spazi ristretti, poco ventilati ed in presenza di molte persone con sistema immunitario indebolito. Il terzo parametro, già ben conosciuto, è il fattore umano cioè l'età e le pluripatologie (cloe le malattie concorrenti al Coronavirus 2). 

Si raccomanda la disinfezione con alcool (delle mani e delle superfici lisce) che distrugge l'involucro proteico del virus rendendolo inoffensivo. L'involucro è quello a corona con le punte che si agganciano ai recettori delle cellule del nostro apparato respiratorio e da qui entra l'RNA che poi si moltiplica. Si è osservata una minore pericolosità del virus per determinate categorie: i bambini, le donne, i neri (africani di pelle scura). Per i bambini, praticamente immuni, si è accertato che ciò è dovuto ad una estrema immaturità dei loro recettori, a cui il virus con le sue punte a corona non riesce praticamente ad agganciarsi. Il mio amico medico mi ha detto più volte: "fai conto che la punta sia una chiave ed il recettore una serratura, se la serratura non è ben formata la chiave fatica ad infilarsi". Si ritiene inoltre che neri e donne abbiano recettori con forma meno espressa rispetto agli uomini di pelle bianca nei quali il virus si aggancia facilmente con queste punte della corona che agiscono come dei rostri.

 

SI PREVEDE UNA DIMINUZIONE DEL CONTAGIO CON L'ARRIVO DELL'ESTATE ED UNA RIPRESA DEL CONTAGIO IN AUTUNNO (come avvenne con la spagnola) e non vi sono medicine efficaci (oggi vi sono gli antibiotici, quali le tetracicline, che combattono efficacemente la peste, che però non è un virus ma un batterio).

Nessun commento:

Posta un commento