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giovedì 12 marzo 2020

ITALIA ARRESTATA DAL CONTE BIS!


di Gianni Lannes


Libertà e socialità sospese, anzi abolite in base ad un'emergenza sanitaria decretata da chi ha confuso in un atto governativo il nuovo coronavirus (l'agente patogeno) addirittura con il covid 19 (la malattia). L'incubo non è finito, basta ascoltare le ossessive prescrizioni istituzionali. Ci sono nuove restrizioni per combattere l'avanzata del coronavirus e dunque anche i comportamenti individuali sono stati ulteriormente limitati. Mediante questo andazzo sarà proibito anche pensare, mentre respirare all'aria aperta è già severamente proibito, tanto che si rischiano mesi di galera a mettere il naso fuori dall'uscio di casa. Si susseguono restrizioni ed inasprimenti ad orologeria con i dpcm a ripetizione del presidente del consiglio pro tempore. Non è consentito andare a correre al parco o in riva al mare, oppure in un bosco e praticare sport all'aperto. Un'assurdità? Emblematico del livello di passività e sudditanza della popolazione nazionale: gli unici a reagire con la protesta sono i carcerati. Lo Stivale, isole incluse, è terra off limits, per via di un'emergenza sanitaria e grazie ai decreti del primo ministro Conte Giuseppe da Volturara Appula. Il più belpaese del mondo, ormai segregato, quasi del tutto chiuso, imprigionato dalla massima autorità a causa del coronavirus il cui serbatoio e vettore non sono ancora noti: un agente patogeno che vanta un tasso di mortalità cinque volte inferiore alla SARS. Viviamo un incubo: a leggere le regole giornaliere in Gazzetta Ufficiale, emanate dall'inquilino di Palazzo Chigi, soprattutto i dievit sempre più aspri, le sanzioni penali soltanto ad uscire di casa per fare 4 passi alla luce del sole e scoprire un coprifuoco in tutta Italia senza guerra dichiarata e senza nemici in carne e ossa. In casi simili si può reagire solo con il pensiero critico e la fantasia, dalla parola all'analisi rigorosa. Purtroppo, da noi, la società civile non ha alcuna rappresentanza e voce politica, libera e indipendente. A proposito del nuovo coronavirus sono tanti i dubbi sulle scelte premature, eccessive, ritardate, confuse, contraddittorie ed incongruenti del governo grulpiddino. Non sparo sulla croce rossa, mi limito a far presente a chi mi legge, che lo stesso Conte ha appena annunciato la nomina a commissario straordinario per le strutture di emergenza con ampi poteri di deroga, addirittura di Domenico Arcuri (dal 2007 al timone di Invitalia con nomina di Prodi), il tessitore della fallimentare intesa Ilva con Arcelor Mittal per assassinare definitivamente meglio Taranto e dintorni. I mass media? Suonano servilmente la grancassa del potere, infatti da simili organi di disinformazione (fake news) non è stata realizzata neppure un'inchiesta giornalistica, approfondita e indipendente. Per dirla con Giorgio Gaber: “Il tutto è falso, il falso è tutto”. Il gregge tricolore è sacrificabile n una nazione senza memoria sociale e senza coraggio civile, almeno fino a questo momento virale? Come si concluderà l'ennesima emergenza, in una farsa o in una tragedia?

 

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