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martedì 6 marzo 2018

Reddito di cittadinanza e dintorni
Marco Cedolin
In queste ultime settimane, complice la proposta del Movimento 5 stelle rivelatasi decisiva nella campagna elettorale, vedo sempre più persone sproloquiare, spesso senza cognizione di causa, intorno al reddito di cittadinanza. Non solamente in TV e sui giornali, ma anche all'interno dei social, si sta ingenerando una vera e propria battaglia dialettica fra sostenitori e detrattori del rdc, dove spesso coloro che lo mettono alla berlina sono proprio le stesse persone che negli ultimi anni si stracciavano le vesti indignate di fronte alla terribile piaga dei suicidi per motivi economici.
La confusione è tanta e sarebbe un errore imperdonabile permettere che un argomento di questa importanza diventi mero oggetto di diatriba politica fra grillini ed anti grillini, risultandone di fatto svilito e condotto in una dimensione che non è la sua….
Personalmente non sono un fan del Movimento 5s e non so se la proposta di Di Maio verrà in futuro tradotta in realtà con una qualche efficacia o resterà promessa morta, ma in tutta sincerità non è questo l’argomento che m'interessa approfondire.
Il punto intorno al quale mi piacerebbe invece fare riflettere tante “teste di legno” oggi ancora (e sottolineo ancora) con il culo al caldo, impegnate a dissertare intorno a quanto sia blasfemo anche solo concepire l'idea del rdc, considerato alla stessa stregua del peggiore assistenzialismo peloso, è la situazione in cui attualmente si trova l'Occidente intero e l'Italia in particolare.
Al di là di quanto dicono le statistiche addomesticate dell'Istat oggi in Italia oltre 10 milioni di persone sono disoccupate o campano facendo lavoretti saltuari e sottopagati. Tutte loro sopravvivono fra gli stenti, senza avere la possibilità di ottenere un reddito dignitoso e di campare una famiglia. La maggior parte di loro non ha alcuna speranza di trovare nel breve e medio termine un lavoro in grado di garantirgli un reddito sufficiente a vivere con un minimo di dignità.
Nel prossimo decennio in Italia molti altri milioni di persone (anche fra quelle oggi con il culo al caldo) perderanno il proprio lavoro a causa dell'industria 4.0, delle delocalizzazioni e della congiuntura economica sfavorevole e non saranno in grado di trovare un'occupazione che sostituisca quella precedente, dal momento che l'automazione e il progresso informatico avranno bruciato sempre più milioni di posti di lavoro e non potranno andare tutti a lavorare nei call center o fare i promoter nei centri commerciali per un piatto di riso.
Ne conseguirà che le nostre città si trasformeranno in tante bidonville, popolate da una massa di disgraziati che tentano disperatamente di campare il pranzo con la cena, spesso senza riuscirci e bisogna sempre ricordare che fra quei disgraziati potremmo esserci anche noi.
Lo Stato, ammesso che in prospettiva si possa ancora parlare di Stato, non ha molti mezzi per tentare di evitare che questo accada.
Può ricorrere all'eugenetica ed eliminare fisicamente tutti i cittadini che non hanno più il culo al caldo, ma non credo si tratti di una prospettiva auspicabile e molto democratica.
Può istituire un reddito di cittadinanaza (pratica già in uso da parecchi anni in molte nazioni europee) che permetta agli sventurati di sopravvivere in maniera un minimo dignitosa e si tratta senza dubbio della soluzione più facilmente praticabile nel breve termine.
O può tentare (ipotesi che personalmente preferisco in assoluto) di riacquistare la propria sovranità monetaria e di affrancarsi dal modello del mondialismo globalizzato, riprendendo in mano le redini della nazione e costruendo posti di lavoro che consentano a tutti i cittadini di lavorare e portare a casa un reddito con il quale sia possibile campare in maniera dignitosa la propria famiglia.
In tutta onestà altre strade non ne vedo e non è mettendo la testa sotto la sabbia e facendo finta che il problema non esista che si può risolvere la situazione, perché il problema prima o poi ci toccherà tutti, anche se abbiamo inveito contro il reddito di cittadinanza, perché serve solo a far vincere le elezioni e mantenere i fannulloni.

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