È qualcosa che molti di noi affrontano ogni giorno, spesso senza rendersene conto: la sensazione di avere troppo poco tempo a disposizione.
Lo sappiamo bene: la sensazione di avere troppo da fare e non abbastanza tempo per fare tutto.
Questo è vero non solo per il lavoro – dove abbiamo troppi progetti, riunioni, email, attività amministrative, telefonate, richieste, messaggi – ma anche per le nostre vite personali.
Vogliamo allenarci, mangiare bene, meditare, imparare qualcosa di bello, viaggiare, uscire con gli amici, passare del tempo in solitudine, fare escursioni, leggere un milione di libri, occuparci delle finanze e delle commissioni, tenere il passo con notizie e contenuti online interessanti e mantenere i contatti sui social network, al tempo stesso cercando spazio per la contemplazione e la tranquillità.
Accidenti.
Come possiamo riuscire a fare tutto ciò in un tempo ovviamente limitato?
Come possiamo far entrare tutte le nostre speranze, i nostri sogni, i nostri doveri e le nostre responsabilità in una scatola così limitata?
Una risposta è innanzitutto fare meno cose: semplificare tagliando fuori dalla tua vita alcune cose e riducendone altre.
Un’altra risposta è quella di esternalizzare, assumere chi faccia cose al posto tuo, delegare.
Queste sono tutte ottime opzioni.
Ma la vera padronanza del tuo tempo deriva solo da una svolta mentale.
Dobbiamo affrontare l’atteggiamento piuttosto che comprendere gli aspetti pratici della gestione del tempo.
Affrontare gli aspetti pratici (quando e come fare qualcosa) non cambierà la tua attitudine.
Il problema non è che abbiamo troppo poco tempo: abbiamo tutti la stessa quantità di tempo ogni giorno e ogni settimana.
È l’esatta e giusta quantità di tempo, perché è tutto quello che c’è.
È possibile che abbiamo troppe cose da fare.
Ma in realtà il vero problema è che vogliamo fare troppo nel tempo che abbiamo.
Vogliamo sempre di più e non siamo soddisfattidi ciò che siamo effettivamente in grado di fare nel tempo che abbiamo.
Vogliamo di più, e quello che abbiamo non è mai abbastanza.
È questa insoddisfazione il vero problema. Vogliamo di più.
Nel buddismo, questa è chiamato “avidità”. Non amo questo termine perché esprime giudizio, ma semplicemente riflette il fatto che non siamo soddisfatti di ciò che abbiamo, vogliamo di più.
La risposta all’avidità, secondo il buddismo, è la generosità.
Vale a dire, in questo caso, essere capaci di vedere la meraviglia in quello che già abbiamo.
Essere capaci di vedere la profonda bellezza nell’esperienza che stiamo avendo in questo momento. Amare ciò che è, qui e ora.
Per dominare questa sensazione di non avere mai abbastanza tempo e troppo da fare abbiamo bisogno di sviluppare la nostra consapevolezza e la nostra generosità.
Dobbiamo essere consapevoli di quando ci sentiamo sopraffatti.
Come ti senti, adesso? Come ci si sente a non avere mai abbastanza tempo per fare tutto ciò che si vuole fare?
Impara a identificare questa sensazione e inizia a riconoscerla.
Quando la sensazione arriva, inizia a tenere lontana la tua mente dall’idea di volere di più … inizia a vedere la bellezza di ciò che stai facendo proprio in questo momento, qui e ora.
Insegna alla tua mente ad utilizzare un nuovo modello di pensiero.
Tutto ciò che possiamo fare è una cosa alla volta.
Tutto ciò che abbiamo è questo momento, questo giorno.
Ed è abbastanza. È bello, incredibile, se lo vediamo e lo apprezziamo davvero.
Possiamo fare una cosa ed essere incredibilmente grati di essere in grado di fare una cosa sola.
Possiamo fare una cosa ed essere incredibilmente grati di essere in grado di fare una cosa sola.
Ogni momento, possiamo fare qualcosa, dargli tutta la nostra attenzione, dargli tutto il nostro io, agire come se fosse il nostro ultimo atto e apprezzare davvero l’opportunità che abbiamo di essere vivi in questo momento
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