09_11_2023
### GUERRA
INFINITA, ma come verrà ridisegnato il mondo dopo il conflitto
israeliano palestinese e ucraino? Sta di fatto che hanno portato paesi che
erano nemici, ad essere amici, ma, detto ciò, tra Israele e Gaza non c’è più giustificazione,
sono 70 anni che sono in guerra, quanto durerà? Se finisce forse Stati Unti e
Israele riescono a contenere la cosa, se invece durerà ancora, si apre una
escalation: gli americani stanno bombardando la Siria, mentre Russia e Cina
stanno invece rafforzando i loro rapporti. E se a Israele va male, i paesi
BRICS prenderanno il controllo del 90% del petrolio e del mondo. Come sapete le crisi servono agli imperi per distruggerne altri.
Qualunque egemonia di potere mira ad acquisirne sempre di più a discapito
sempre dei popoli. L’ONU sembra che faccia qualche passetto indietro e
afferma che i crimini di guerra sono da entrambe le parti, e nella persona del
suo alto commissario chiede inoltre un cessate il fuoco; ma Israele fa orecchie
da mercante. Ricordo che Germania gran Bretagna e altri stanno rifornendo Israele
di milioni in armi, così come Stati Uniti e altri paesi. In questo momento la
maggioranza dell’ONU non è favorevole alla guerra.
### DRAGHI dice
che ci sarà una recessione entro fine anno in Europa,
ed è stato incaricato di presentare un rapporto su come contrastare lo sviluppo
di altri paesi come CINA, RUSSIA, USA, e dice anche che siamo indietro come Europa
in costi energetici e abbiamo bassa produttività. Ecco, quindi continuiamo a
subire la strategia demoniaca di personaggi come lui. I vertici del potere
hanno tutti il medesimo fine, cioè quello di creare un impero globale che possa
dominare tutto il mondo. Al di là della dinamica dei conflitti trasversali,
bisogna capire che è a quello che vogliono arrivare: un dominio globale. DRAGHI è il classico pompiere – piromane – immobiliarista:
da fuoco alla casa, fa vedere che vuole spegnerlo, ma la lascia bruciare così
poi la ricostruisce e ci fa un sacco di soldi: questo è il modus operanti di
questo losco individuo. Si sappia che una grande
maggioranza sia di palestinesi che di israeliani vogliono un cessate il fuoco,
ma i loro governanti no. Così come il vicecancelliere tedesco
afferma che il governo attuale ha rovinato l’economia della Germania. Così come
dalla Germania potrebbe arrivare un blackout molto grande dopo la chiusura
delle sue centrali nucleari. Ma c’è un filo che unisce
tutte queste notizie di crisi e catastrofi ed è il potere che viene passato da
testimone a testimone: DRAGHI avrà ancora una decina d’anni per fare danni al
mondo, poi passerà il testimone a qualche altra canaglia allevato come lui.
Per cui è dal basso che deve nascere l’evoluzione. Ma come è possibile che le
masse si lascino così spingere ad andare in guerra per esempio? Come è
possibile che un pugno di cialtroni riesca a dominare miliardi di persone?
Quando chiuderanno questa bocca dell’inferno? La risposta è
semplice: quando le coscienze saranno progredite. Non aspettatevi alcun aiuto dall’alto
o dall’esterno, è da dentro la vera rivoluzione, la consapevolezza di mandare a
cagare quei personaggi in giacca e cravatta con le menti disturbate. Quando
questa piccola percentuale di sadici cialtroni non avrà più potere sui popoli
sarà perché il popolo stesso gli dice NO!
E comunque la
guerra è soprattutto una questione di grandi capitali: il conflitto Israele Palestina
è legato soprattutto ai grandi giacimenti di gas e petrolio e agli interessi
economici di Israele e dell’Occidente, che se ne vogliono impadronire. Nel
sottosuolo dei territori palestinesi occupati e al largo delle coste, sono
presenti40 miliardi di metri cubi di gas. Come il gas e il petrolio russi sotto
sanzione dal 2022, compreso il petrolio iraniano, TEL AVIV sta cercando di
divenire il punto strategico per l’energia e ovviamente con il sostegno degli
USA che hanno anche interesse a creare una nuova via d’acqua in Israele, che potrebbe
essere alternativo a SUEZ e passerebbe proprio accanto alla parte
settentrionale della striscia di Gaza che è attualmente sotto bombardamento
israeliano.
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