IL BITCOIN NON ESISTE. STATE MOLTO ATTENTI (spiegato a Zia Marta)
DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
Quando il signor Romano, negoziante di periferia di 71 anni e che parla quasi solo dialetto, mi ha chiesto “Barnard, allora sto Bitcoin?”, ho capito che questa storia sta davvero diventando pericolosa, e il 99% – che non è in questo caso la famosa quota degli ordinari cittadini contro l’1% dei Potenti, ma è la quota dei fessi che sempre ci cascano nelle ‘illusioni’ finanziarie – ci smenerà il culo come mai prima.
Il colosso di scambi finanziari americano CME Group Inc. ha iniziato ieri notte (domenica, nda) a offrire dei contratti Futures in Bitcoin, e questo in effetti ha sospinto questa moneta virtuale, o cryptomoneta, nel ‘salotto buono’ della finanza mondiale. Ma stop, perché zia Marta non sta capendo. Ok, Marta play it cool.
Cos’è sto Bitcoin? Marta, è una moneta – immagina proprio una moneta non banconote – che… non esiste, letteralmente. E’ solo un’idea teorica di moneta, cioè sul Pianeta non esiste un Bitcoin che si possa tenere in mano. Anche tutte le valute statali che conosciamo, come dollaro, euro, yen ecc. oggi sono in grande maggioranza numeri elettronici che compaiono su conti correnti, quindi impalpabili, ma esse hanno alle spalle la garanzia di valore MATERIALE di Stati come gli USA e il Giappone, o di gruppi di Stati come l’Eurozona. Il Bitcoin appare come moneta anch’essa fatta di numeri elettronici, ma dietro non ha niente che la garantisca davvero. E questo, Marta, comporta tutta una serie di problemi enormi, e rischi altissimi.
Poi c’è un’altra differenza da tenere a mente: le normali valute vengono emesse di continuo da Autorità di Stato e senza limiti di quantità (se non autoimposti proprio per fregare noi cittadini, nda); invece il Bitcoin viene emesso con regole strampalate da ‘consorzi’ privati e sempre dentro a computers. Marta, quando senti parlare di Halving e Mining, si parla proprio di ste regole farlocche, che alla fine della fiera faranno in modo che, prima di autodistruggersi fra qualche decennio, i creatori dei Bitcoin ne avranno emessi un numero limitato e stop. Ma attenta cara zietta, ciò che conta non è quante monete ‘di fantasia’ Bitcoin ci sono in giro, ma quanto arriva a valere ciascuna di esse.
Ma allora sto incredibile e galoppante valore del Bitcoin, da dove viene? Viene, Zia Marta, da un’immensa ‘bolla speculativa’ che funziona, e non scherzo, così: un bel giorno qualcuno decise che ‘1 chilo’ di aria fritta chiamato Bitcoin valeva 10 dollari, e qualche pazzo decise che ok, lo comprava quel chilo di aria fritta per 10 dollari. Allora un altro disse “Io offro 11 dollari”, ma un altro ancora gridò “io 15 dollari!” e quello alla sua destra incalzò con “Io pago 17!”. A quel punto qualcuno ha visto sta scena di 1 chilo di aria fritta Bitcoin che cresceva di prezzo e ha pensato: “Ohi! Lì qualcosa cresce, compro anche io!”, e a catena sono seguiti molti, tanti altri, facendo quindi sempre aumentare il valore di ogni chilo di aria fritta Bitcoin. Zia Marta, con sto gioco siamo finiti che 1 chilo di aria fritta Bitcoin oggi vale circa 20.000 dollari. Appunto, si chiama ‘bolla speculativa’. Sarebbe da ridere, ma è la realtà.
E dunque sti contratti Futures in Bitcoin che roba sono? Marta, un contratto Futures significa che il tizio A e il tizio B si mettono d’accordo, ad es., che il prossimo 20 gennaio 2018 tizio A venderà 1 chilo di aria fritta Bitcoin a tizio B per un prezzo concordato però oggi 18 dicembre 2017. Metti che il prezzo concordato sia oggi 20.000 dollari, ok? E’ chiaro che tizio A scommette sul fatto che il Bitcoin il giorno 20 gennaio 2018 sarà valutato DI MENO (es. 18.000), così tizio A venderà incassando i 20.000 prestabiliti per un Bitcoin che a quel punto ne varrà solo 18.000, e ci guadagnerà la differenza. Tizio B scommette il contrario, cioè che il 20 gennaio 2018 il Bitcoin varrà DI PIU’ (es. 25.000), così B comprerà da tizio A per i 20.000 prestabiliti un Bitcoin che ne vale 25.000, e ci guadagnerà la differenza. Tutto qui, questo è sostanzialmente un contratto Futures. Marta, se sostituisci il Bitcoin in questo schema con valute normali, con oro, con acciaio, con grano, con petrolio, con zucchero, con titoli… hai i normali contratti Futures.
Bene, e il significato della mossa di questa mega azienda CME Group Inc. di New York che ha iniziato ieri notte a offrire dei contratti Futures in Bitcoin, quale è? Zia Marta, qui sta proprio la peggior notizia per i coglioni cittadini normali che sono corsi a comprare 1 chilo di aria fritta Bitcoin come pazzi, facendo crescere il suo prezzo come un fungo atomico. Vedi, finora sto Bitcoin se ne stava ai margini del ‘salotto ufficiale’ della Big Finanza, quindi ci mettevano le mani solo due categorie di tizi: 1) I super squali espertissimi di finanza ‘pirata’, di ‘shorting’ o ‘going long’, di Derivatives, di stock o crypto exchanges, di commodities e di underlying assets, bla bla. Insomma i professionisti miliardari. 2) Migliaia di cretini che dal condominio s’immaginano di essere JP Morgan e credono di guadagnarci come col gratta & vinci, con sta roba Bitcoin. Ma non ne capiscono un cazzo e perdono tutto o quasi.
Ma oggi, Marta, la mossa di CME Group Inc. che ha iniziato a offrire dei contratti Futures in Bitcoin, significa che il Bitcoin, PUR RIMANENDO DAVVERO ARIA FRITTA, viene vestito di rispettabilità, viene… come dire… garantito dall’autorevolezza dei colossi bancari che smisteranno quei contratti Futures. E questo per un preciso motivo: prima della mossa di CME Group Inc., il Bitcoin veniva appunto scambiato da squali et fessi su Mercati dei Cambi del tutto selvaggi, cioè privi totalmente di regole e protezioni delle Autorità Monetarie. In altre parole, chi per sfiga vendeva Bitcoin ma poi il giorno dopo non si ritrovava neppure un centesimo bucato in banca, perché il compratore era un ‘pirata di computers’, si attaccava al tram, cazzi suoi, mercato selvaggio senza regole. Ma oggi…
… col TRUCCO di vestire sti Bitcoin con l’abito dei contratti Futures, questa moneta inesistente può essere maneggiata anche dal sistema finanziario normale, quello ‘rispettabile’ per legge. Questo perché il mercato dei contratti Futures è pienamente REGOLAMENTATO dalle Autorità e il sistema finanziario normale per legge può comprare e vendere monete solo su mercati regolamentati. Capito come hanno fatto? Ma questo porta la seguente sciagura per il 99% fesso: li incoraggia ancora di più a correre la gara del Bitcoin aria fritta, cioè a tornare a gridare “Io compro compro!… Anche iooo, compro compro!”, così il prezzo dell’aria fritta si gonfia, si gonfia e magari qualche fesso una o due volte incasserà pure, ma nel complesso i milioni di fessi ci perderanno tutto nelle tasche degli squali, e ci sono i motivi specifici. Eccoli.
Abbiamo detto che nell’orgia dell’entusiasmo speculativo, oggi poi portata alle stelle dalla nuova ufficialità, il prezzo dei Bitcoin sale come un fuoco d’artificio sparato a Ferragosto in cielo. Ma st’aria fritta, anche col vestito ufficiale, rimane sempre aria fritta, e quindi basta un ‘nonnulla’ perché l’intero mondo veda che il Re è nudo nato… e tutto s’inceppi. Un pericolo già incalzante è questo: i mostri bancari di Wall Street non sono scemi come i fessi del condominio, e già ad es. Goldman Sachs ieri ha richiesto che alcuni suoi clienti prima di pasticciare coi Bitcoin mettano nel salvadanaio garanzie in monete vere pari al 100% del valore delle scommesse che fanno coi contratti Futures in Bitcoin. E questo cosa fa?…
… eh, questo significa che gira la voce che l’Imperatore della finanza Goldman Sachs mica poi si fida così tanto di sti giochetti con l’aria fritta Bitcoin, e subito centinaia di altri squali rallentano la corsa, e come si rallenta la corsa il prezzo del Bitcoin inizia a calare, o almeno a non crescere come prima. Ed infatti Marta, nelle 24 ore successive alle poche e riservate parole di Goldman – ma guarda che caso – il Bitcoin è andato da 20.000 dollari a 18.500, ops! E il signor Gino che ne aveva uno in tasca e gioiva per i 20.000, se n’è visti sparire 1.500.
Poi peggio: il Bitcoin sarà anche diventato una sorta di materia prima da mercanteggiare così come si mercanteggia con il petrolio o con l’oro, ok. Ma chiediti Zia, tu puoi pagare tutte le tasse dello Stato, Regioni, Comuni, e balzelli con, ad es., l’oro? La risposta è NO. Ecco perché il valore dell’oro non è mai diventato stratosferico nei tempi moderni. Se vuoi pagare le tasse col tuo oro di casa, prima devi venderlo per avere la moneta accettata dallo Stato per le tasse, e poi pagarle. Ma la vendita comporta sempre dei rischi alti di cambio, perché oggi l’oro può valere XX, ma domani può crollare a X e mezzo, e tu ci perdi un sacco nel cambio. Allora, immagina se gli Stati sovrani dell’Occiente si mettono d’accordo e tutti insieme un bel giorno annunciano:
“Vi lasciamo giocare con st’aria fritta Bitcoin, ma essa NON SARA’ MAI DA NOI ACCETTATA PER PAGARE LE TASSE. Dovrete arrangiarvi a scambiarla per monete tradizionali che noi Stati accettiamo”. Che succede? Semplice: il mercato dei veri squali, che capiscono molto bene cosa significa ciò, perde fiducia nell’aria fritta Bitcoin, e la svende di corsa, e quando svendi una cosa, il prezzo crolla. Al condominio i coglioni manco sanno cosa gli è arrivato addosso e i loro 2 Bitcon di colpo valgono la metà, ma i fessi li avevano pagati 20.000 dollari ciascuno quando c’era il grande Party. Ops!
E poi c’è la botta finale. Questa è, Zia, davvero troppo lunga da spiegare nei dettagli, toppo tecnica. Ma la scrivo così: gli squali tigre della mega Finanza, proprio i Top mostri come l’Hedge Fund Bridgewater o la solita Goldman Sachs, hanno sempre giocato sporco da far vomitare uno scarafaggio domiciliato nella fossa biologica di un obitorio. Cosa fanno spesso? Loro spiano proprio le ‘bolle speculative’ come quella del Bitcoin, si presentano al pubblico con interviste incoraggianti sulla stampa a favore della bolla, quindi ancor più investitori o fessi ci si fiondano a comprare. E quando gli squali tigre della mega Finanza ritengono che il prezzo gonfiato del Bitcoin è alto a sufficienza, ne vendono 3/4 e incassano fortune. Ma a quel punto che fanno?…
… a quel punto fanno trucchi coi Derivati per cui il segnale che mandano ai mercati che li osservano è esattamente l’opposto, cioè SFIDUCIA nel Bitcoin, e allora è il panico generale. Tutti corrono a vendere! vendere!, e quindi il prezzo del Bitcoin precipita come un masso dal Cervino. Ma sti bastardi cosa avevano fatto molto prima e di nascosto? Si erano comprati assicurazioni contro il crollo dell’aria fritta Bitcoin, per cui incassano DUE VOLTE: La prima quando pompavano la bolla e vendettero Bitcoin al loro massimo valore. La seconda quando, grazie ai loro trucchi, il Bitcoin crolla e loro incassano i premi assicurativi.
E oplà, la grande cavalcata storica dell’ennesima aria fritta inesistente elevata da squali e idioti di condominio a oro puro, finisce giù nel cesso della Storia soprattutto per il 99% di cui all’inizio, ovvio. Ma il botto si sentirà anche in Cina, come audio. E la Cina stessa potrà pure tentare di riportare il prezzo di sta cryptocurrency-aria fritta verso l’alto, ma se i Potenti dell’Occidente gli ributtano in faccia che col Bitcoin non ci si paga neppure il bollo del motorino (meno che meno tutte le altre tasse), vanno a picco anche i cinesi. E di certo a quel punto, quelli come CME Group Inc. (oh, quale coincidenza!) perderanno l’interesse a smerciare contratti Futures in Bitcoin, e li elimineranno dai loro portafogli. Altra botta in basso del valore. E quindi proprio peggio di così…
Allora, voi che avete capito con Zia Marta, fate questo: ZITTI coi fessi del condominio, perché quelli meritano solo di ‘cagare lo stoppino’, ma se uno di loro ha la moglie incinta, allora dai siate buoni, passategli questo articolo.
E ripeto: IL BITCOIN NON ESISTE. STATE MOLTO ATTENTI.
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
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