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mercoledì 27 dicembre 2017

BOMBARDAMENTO VACCINALE




di Gianni Lannes

Secondo i dati riservati del ministero della Difesa, attualmente più di 15 mila militari italiani sono gravemente malati. Una volta era l’uranio impoverito, ma poi si scoprì che c’entravano i vaccini a raffica. Nel 2013 iniziò a farsi strada un’ipotesi mai valutata prima: l’insorgenza anomala di patologie tumorali sarebbe dovuta alle modalità con cui vengono praticate le vaccinazioni sui militari. Un numero troppo elevato di dosi verrebbero infatti praticate a intervalli di tempo ravvicinati, mandando in corto circuito il sistema immunitario dei soggetti sottoposti a intervalli vaccinali massicci. A differenza dei giovani adulti, attualmente in Italia, dopo il decreto legge 73 del 7 giugno 2017 e la legge di conversione 119 del 31 luglio scorso, addirittura neonati, bambini e adolescenti sani fanno più vaccini: ben 10 obbligatori e 4 facoltativi, senza contare i richiami. Oggi nessuno conosce l’effetto di sette, otto vaccini somministrati tutti insieme. E meno che mai 10 di fila su esseri umani appena affacciati alla vita.



La Commissione parlamentare di inchiesta del Senato della Repubblica nel corso della XVI legislatura (doc. XXII-bis n. 8) attesta: 

«E’ infine importante notare come, al termine dell’indagine, si segnali l’opportunità di procedere con ulteriori studi mirati ad approfondire il ruolo di alcune variabili, emerse nel corso dello studio, quali stile di vita, carico vaccinale e condizioni di impiego operativo, nell’induzione di eventi biologici precoci».

Nelle conclusioni del progetto Signum (Studio sull’impatto genotossico nelle unità militari) è scritto: 

«E’ stata osservata una correlazione tra aumento di alterazioni ossidative e numero di vaccinazioni (da 0 a 8) effettuate a partire dal 2003. Tale correlazione è risultata statisticamente significativa… Tra le vaccinazioni praticate il vaccino trivalente vivo attenuato MPR ha aumentato il differenziale di alterazioni ossidative… (pagg. 116-117)… le variabili che hanno maggiormente influito su tale incremento sono l’attività operativa e l’immunoprofilassi vaccinale (pag. 117). Per quanto riguarda il numero di vaccinazioni totali uguali o superiore a 5 aumenta il livello di alterazioni ossidative. Tale effetto è soprattutto correlato all’utilizzo di vaccini vivi attenuati. Questa azione è verosimilmente riconducibile all’induzione dell’attività immunostimolante esercitata sulle popolazioni linfocitarie dalle vaccinazioni, soprattutto vive attenuate. … (pag. 118) … Per quanto riguarda le vaccinazioni, valori medi più elevati sia in termini di frequenza a T0 e T1 che di differenze sono evidenti per i soggetti che erano stati sottoposti a 5 vaccinazioni (pag. 154)».

Il progetto Signum, commissionato nel 2004 dalla Difesa a ricercatori di diverse università (Pisa, Roma, Genova), solleva degli interrogativi significativi sugli effetti del carico vaccinale, soprattutto se associato ad attività operative caratterizzate da un elevato livello di stress. La somministrazione dei vaccini ai militari è avvenuta contro ogni regola scientifica e medica.


riferimenti









































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