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«Nell' ultimo anno il prezzo di Bitcoin è salito di circa 20 volte. Nell' ultima settimana, si è apprezzato di circa il 45%, sfiorando i 17.000 dollari il pezzo. Gli ultimi rialzi sono considerati un effetto dell' imminente lancio di derivati su Bitcoin, che avverrà oggi. (Alberto Mingardi per ''La Stampa'')»
Una bolla speculativa consiste nel fatto che il prezzo di qualcosa è disallineato rispetto al suo valore reale. Ma cos'è il valore reale di un bene? Per la teoria del valore-lavoro il valore di un bene dipende dalla quantità di lavoro necessaria per produrlo, e poiché il costo di estrazione (mining) di un bitcoin è esponenzialmente crescente e la sua quantità massima estraibile è finita, ecco che si può sostenere che il bitcoin rispetta la teoria del valore-lavoro. Tuttavia non si estrae qualcosa se in ciò non vi è utilità, dunque il cuore del problema consiste nel cercare la risposta alle domande: per cosa è utile il bitcoin? Per chi?
La risposta alla prima domanda è semplice: il bitcoin è utile per sottrarre l'accumulo di ricchezza finanziaria al controllo delle autorità monetarie, posto che queste non decidano di intervenire per mezzo dei governi. Ora, è molto probabile che ciò avverrà, perché chi ha un potere di controllo difficilmente è disposto a rinunciarvi, e controllare la moneta significa avere in mano uno straordinario strumento di potere. Tuttavia è molto difficile che si possa arrivare alla completa eliminazione delle criptomonete, molto più probabilmente assisteremo a una graduale regolamentazione di quelle basate su una blockchain pubblica, che ne limiterà l'uso e la diffusione, ma anche al successo di quelle che garantiscono la privacy, con la nascita di un mercato nero ad uso della grande criminalità organizzata. Le criptomonete con blockchain offuscata finiranno con l'essere strumenti di pagamento all'interno di grandi network del crimine organizzato, dove potranno essere scambiate sotto l'usbergo della forza militare che questi sono in grado di esercitare. Faccio un esempio: il network Spectrecommissiona un'azione criminale e paga gli esecutori utilizzando una criptomoneta offuscata. A lavoro compiuto, i percettori della paga potranno spenderla all'interno delle attività gestite dalla Spectre, acquistando droga, armi, e tutti i beni che la Spectre controlla, oppure convertirla in moneta ufficiale, sempre con la complicità e la protezione di Spectre. Un esempio di criptomoneta offuscata adatta a un simile uso è dato dal Monero.
"Monero (XMR) è una criptovaluta creata nell'aprile 2014 che si focalizza sulla privacy, la decentralizzazione e la scalabilità. Il suo primo nome è stato BitMonero per poi divenire semplicemente Monero che in esperanto significa moneta. A differenza di molte altre criptovalute che sono derivate dal Bitcoin, Monero si basa sul protocollo CryptoNote e possiede differenze algoritmiche significative sull'offuscamento della Blockchain. L'architettura modulare del codice di Monero è stata elogiata da Wladimir J. van der Laan, un manutentore di Bitcoin Core. Monero ha avuto una rapida crescita di capitalizzazione di mercato (da 5 milioni US$ a 185 milioni US$ ) e per volume di transazioni durante il 2016, in parte dovuta all'adozione da parte dei più grandi mercati Darknet, tra cui AlphaBay e Oasis Market. Nel 2017, Monero è la nona criptovaluta più scambiata con un mercato di capitalizzazione di oltre 1.500.000.000 di dollari."
Le criptomonete con blockchain pubblica, invece, sono destinate ad essere regolamentate, il che le espone al rischio di un crollo del loro valore. Tuttavia, in questa fase del loro sviluppo, questa circostanza le rende assolutamente adatte per la speculazione finanziaria.
Anzi, è proprio la speculazione che, già oggi, sostiene i costi di estrazione. Senza la crescita di valore sui mercati di cambio l'attività di mining sarebbe probabilmente già cessata, e certamente non sarebbero state sviluppate le tecniche che rendono l'estrazione di nuovi bitcoin molto più efficiente di qualche anno fa. In altri termini, la qualità intrinseca del bitcoin, l'essere cioè un mezzo di pagamento non soggetto a inflazione in quanto la quantità massima estraibile è predeterminata, non lo renderebbe così appetibile da giustificare i costi crescenti necessari alla sua produzione. Il fatto è che un numero crescente di soggetti si sta dedicando all'attività estrattiva non perché siano motivati dalla differenza tra i costi e il valore attuale del bitcoin, bensì da quello con il suo valore futuro. Se guardiamo il grafico, vediamo che a luglio del 2017 un bitcoin era quotato all'incirca 2500 euro, cinque mesi dopo ne vale 13500!
A un certo punto la bolla scoppierà, questo è certo, e qualcuno si farà male. Probabilmente non sarà un gran danno perché, per quanto il fenomeno possa essere diffuso, le sue dimensioni assolute sono marginali rispetto all'insieme delle attività finanziarie. La cosa, però, farà un grande chiasso, e sarà quello il momento in cui si porrà mano ad una regolamentazione. Molto più insidiosi, tuttavia, sono gli aspetti politici del fenomeno criptomonete, in quanto esso potrebbe essere usato per dimostrare l'esistenza di una domanda diffusa di strumenti di pagamento non soggetti al rischio di inflazione, asseverando così, presso l'opinione pubblica, il fatto che il controllo dell'inflazione debba essere il primo e irrinunciabile obiettivo delle autorità monetarie. Le quali potranno così dire "ce lo chiede il popolo". Le criptomonete con blockchain pubblica (quelle offuscate essendo chiaramente e inevitabilmente destinate ad usi illegali) si prestano dunque ad essere utilizzate come uno strumento di persuasione occulta per fini politici, atte a conformare la mente di grandi masse di persone rendendole insensibili ad ogni richiesta in favore di politiche espansive finanziate con deficit monetizzati dalle Banche Centrali. Una riedizione delle bufale sul debito pubblico circolate nei primi anni della crisi, che solo ora, e al prezzo di enormi sforzi, cominciano ad essere comprese come tali, seppure da una minoranza della popolazione.
Questa finalità può forse spiegare, almeno in parte, lo spazio crescente che i media mainstream cominciano a dedicare al fenomeno, oltre all'ovvia circostanza che la bestia finanziaria, sempre in cerca di nuove opportunità, intende lucrare sul fenomeno coinvolgendo nella bolla anche chi non è interessato a diventare un miner.
E infatti: Debutto dei futures bitcoin con il rebus-prezzi (Sole24ore).
Una bolla speculativa consiste nel fatto che il prezzo di qualcosa è disallineato rispetto al suo valore reale. Ma cos'è il valore reale di un bene? Per la teoria del valore-lavoro il valore di un bene dipende dalla quantità di lavoro necessaria per produrlo, e poiché il costo di estrazione (mining) di un bitcoin è esponenzialmente crescente e la sua quantità massima estraibile è finita, ecco che si può sostenere che il bitcoin rispetta la teoria del valore-lavoro. Tuttavia non si estrae qualcosa se in ciò non vi è utilità, dunque il cuore del problema consiste nel cercare la risposta alle domande: per cosa è utile il bitcoin? Per chi?
La risposta alla prima domanda è semplice: il bitcoin è utile per sottrarre l'accumulo di ricchezza finanziaria al controllo delle autorità monetarie, posto che queste non decidano di intervenire per mezzo dei governi. Ora, è molto probabile che ciò avverrà, perché chi ha un potere di controllo difficilmente è disposto a rinunciarvi, e controllare la moneta significa avere in mano uno straordinario strumento di potere. Tuttavia è molto difficile che si possa arrivare alla completa eliminazione delle criptomonete, molto più probabilmente assisteremo a una graduale regolamentazione di quelle basate su una blockchain pubblica, che ne limiterà l'uso e la diffusione, ma anche al successo di quelle che garantiscono la privacy, con la nascita di un mercato nero ad uso della grande criminalità organizzata. Le criptomonete con blockchain offuscata finiranno con l'essere strumenti di pagamento all'interno di grandi network del crimine organizzato, dove potranno essere scambiate sotto l'usbergo della forza militare che questi sono in grado di esercitare. Faccio un esempio: il network Spectrecommissiona un'azione criminale e paga gli esecutori utilizzando una criptomoneta offuscata. A lavoro compiuto, i percettori della paga potranno spenderla all'interno delle attività gestite dalla Spectre, acquistando droga, armi, e tutti i beni che la Spectre controlla, oppure convertirla in moneta ufficiale, sempre con la complicità e la protezione di Spectre. Un esempio di criptomoneta offuscata adatta a un simile uso è dato dal Monero.
"Monero (XMR) è una criptovaluta creata nell'aprile 2014 che si focalizza sulla privacy, la decentralizzazione e la scalabilità. Il suo primo nome è stato BitMonero per poi divenire semplicemente Monero che in esperanto significa moneta. A differenza di molte altre criptovalute che sono derivate dal Bitcoin, Monero si basa sul protocollo CryptoNote e possiede differenze algoritmiche significative sull'offuscamento della Blockchain. L'architettura modulare del codice di Monero è stata elogiata da Wladimir J. van der Laan, un manutentore di Bitcoin Core. Monero ha avuto una rapida crescita di capitalizzazione di mercato (da 5 milioni US$ a 185 milioni US$ ) e per volume di transazioni durante il 2016, in parte dovuta all'adozione da parte dei più grandi mercati Darknet, tra cui AlphaBay e Oasis Market. Nel 2017, Monero è la nona criptovaluta più scambiata con un mercato di capitalizzazione di oltre 1.500.000.000 di dollari."
Le criptomonete con blockchain pubblica, invece, sono destinate ad essere regolamentate, il che le espone al rischio di un crollo del loro valore. Tuttavia, in questa fase del loro sviluppo, questa circostanza le rende assolutamente adatte per la speculazione finanziaria.
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A un certo punto la bolla scoppierà, questo è certo, e qualcuno si farà male. Probabilmente non sarà un gran danno perché, per quanto il fenomeno possa essere diffuso, le sue dimensioni assolute sono marginali rispetto all'insieme delle attività finanziarie. La cosa, però, farà un grande chiasso, e sarà quello il momento in cui si porrà mano ad una regolamentazione. Molto più insidiosi, tuttavia, sono gli aspetti politici del fenomeno criptomonete, in quanto esso potrebbe essere usato per dimostrare l'esistenza di una domanda diffusa di strumenti di pagamento non soggetti al rischio di inflazione, asseverando così, presso l'opinione pubblica, il fatto che il controllo dell'inflazione debba essere il primo e irrinunciabile obiettivo delle autorità monetarie. Le quali potranno così dire "ce lo chiede il popolo". Le criptomonete con blockchain pubblica (quelle offuscate essendo chiaramente e inevitabilmente destinate ad usi illegali) si prestano dunque ad essere utilizzate come uno strumento di persuasione occulta per fini politici, atte a conformare la mente di grandi masse di persone rendendole insensibili ad ogni richiesta in favore di politiche espansive finanziate con deficit monetizzati dalle Banche Centrali. Una riedizione delle bufale sul debito pubblico circolate nei primi anni della crisi, che solo ora, e al prezzo di enormi sforzi, cominciano ad essere comprese come tali, seppure da una minoranza della popolazione.
Questa finalità può forse spiegare, almeno in parte, lo spazio crescente che i media mainstream cominciano a dedicare al fenomeno, oltre all'ovvia circostanza che la bestia finanziaria, sempre in cerca di nuove opportunità, intende lucrare sul fenomeno coinvolgendo nella bolla anche chi non è interessato a diventare un miner.
E infatti: Debutto dei futures bitcoin con il rebus-prezzi (Sole24ore).
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