Il mondo sta per trasformarsi e i sentimenti come entropia, solidarietà e compassione stanno cambiando la realtà e stanno aprendo la strada per una nuova esistenza.
Niente sarà più come prima, ho già pronunciato questa frase ultimamente e, nel nostro intimo, tutti sentiamo che è così. Fino a poche settimane fa nessuno si sarebbe immaginato di vivere quello che stiamo vivendo; sono quelle esperienze che rimangono per sempre nella memoria e vengono tramandate di padre in figlio, di generazione in generazione. Stiamo scrivendo i libri di storia ma forse quello che sta accadendo ha implicazioni addirittura più profonde di quelle che appaiono evidenti ad un analisi superficiale.
Fatta questa premessa veniamo al tema di quest’articolo che spazia tra scienza, coscienza, spiritualità, economia e la speranza di un mondo migliore; cominciamo dalla scienza.
La cosa che più mi affascina da sempre è la connessione tra la coscienza collettiva e la realtà. A questo riguardo, il venire a conoscenza degli studi del Global Consciousness Project, ha segnato l’inizio del mio cammino di ricercatore scientifico e spirituale. Vediamo di spiegare velocemente. Gli studiosi dell’università di Princeton, con il Global Conscousness Project, hanno dimostrato come la coerenza di pensieri e sentimenti possa influenzare il comportamento di un piccolo strumento, il “generatore di numeri casuali”.
Libri e varie...
Nell’esperimento hanno distribuito molti di questi strumenti in varie parti del mondo e si sono resi conto di come, il verificarsi di eventi di grande rilevanza sociale, (gli avvenimenti dell’11 Settembre o la morte di lady D) e le reazioni emotive che ne risultavano influenzavano il comportamento di tutti questi apparecchi contemporaneamente. Questi infatti smettevano di generare numeri casuali per dare numeri con un certo legame tra di loro(vedi Video alla fine dell’articolo). Allo stesso modo è stato fatto un esperimento da una ricercatrice francese di nome Rene Peoc’h, la quale ha dimostrato come, la vicinanza di una gabbia di pulcini che erano stati abituati a credere che un robot fosse la loro mamma, influenzasse il movimento dello stesso robot.
Importanti per quello che mi accingo a dimostrare sono anche gli esperimenti del biologo inglese Rupert Sheldrake, il quale ha scoperto come comportamenti, azioni e sentimenti di un certo numero di individui, umani o animali, vengano trasmessi al resto della popolazione di individui con le stesse caratteristiche, quando gli individui che hanno inaugurato quel pensiero azione o sentimento raggiungono un dato numero che, di solito, è intorno all’uno per cento della popolazione totale. Sheldrake ha chiamato questi campi di informazione tra individui della stessa specie, la Risonanza Morfica e ha dimostrato come essi siano alla base del progresso di una comunità. Detto in poche parole, in una comunità, il progresso di una piccola parte rende possibile il progresso di tutti.
Chi governa il mondo sfrutta da sempre la facoltà degli esseri umani di influenzare la realtà, di esempi ce ne sono a bizzeffe e non voglio dilungarmi troppo in questo articolo. Riguardo a questo periodo vediamo comunque come il film “Contagion” rappresenti una situazione del tutto simile a quella che stiamo vivendo. Allo stesso modo vediamo come la paura diffusa dai mezzi di informazione contribuisca ad aggravare i sintomi della malattia stessa.
Fatte queste premesse torniamo ai giorni nostri, giorni di grande trepidazione ma anche di grande emotività. Credo capiti a tutti, in questo periodo di affacciarsi alla finestra e di provare una grande tenerezza nei confronti di quelli che vediamo camminare per la strada persi nei loro pensieri. Magari ci capita anche di immedesimarci nelle loro preoccupazioni, in quello che provano, nel loro turbamento e nella paura di perdere il lavoro o nell’apprensione per quello che ne sarà del loro (nostro) paese. Ugualmente ci preoccupiamo per quelli che stanno male, come ci preoccupiamo, proviamo rabbia, tristezza e una sconfinata ammirazione per tutti quei medici ed infermieri che si sono ammalati o hanno perso la vita per curare i loro simili. Sentiamo un grande senso di fratellanza per tutti quelli che come noi sono chiusi dentro casa sapendo che presto non avranno più i soldi per procurarsi da mangiare. In questi giorni siamo tutti più umani.
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Io vivo a Roma e spesso mi capita di fantasticare su quello che succederà quando tutto questo sarà finito, credo che la cosa che mi darà più gioia sarà il farmi una passeggiata, anche in solitudine, per le strade del centro e rendermi conto di quanto possa essere meraviglioso vedere la gente felice e spensierata. Sogno di vedere le piazze tornare a riempirsi di gente e so che proverò commozione nel vedere i bambini correre spensierati o gli adulti che si salutano con un abbraccio. Sarà bellissimo tornare alla nostra realtà; ma forse sarà anche meglio.
Fino a poche settimane fa buona parte delle relazioni umane erano basate su una continua competizione: in ogni ambito ci si dava da fare per prevalere l’uno sull’altro. Questo era lo scopo finale della continua dedizione nell’esporre ricchezze (la macchina più grande, l’orologio più costoso) o della brama di potere (un lavoro prestigioso o una carica istituzionale) e quello che ci dava più gioia era una risultante di questa prevaricazione, un consumismo sfrenato finalizzato solo all’accaparramento e al prevalere nei confronti dei propri simili. Non è capitato invece anche a voi di pensare ultimamente a cose del tipo: chi se ne frega della macchina nuova o del viaggio dall’altra parte del mondo, voglio solo stare in pace e vedere la gioia nei miei simili? Oppure: mi importa solo di stare in pace ed in armonia?
Il mondo sta per trasformarsi e i sentimenti come entropia, solidarietà e compassione stanno cambiando la realtà e stanno aprendo la strada per una nuova esistenza.Tutto quello che è basato su egoismo e prevaricazione è destinato a soccombere. Le entità extradimensionali che, dall’ombra, muovevano le redini delle élite mondiali (gli Arconti, ne parlo ampiamente nel mio nuovo libro “Progetto Rinascita”) non possono sopravvivere in questo nuovo tessuto spazio temporale, sono destinati a svanire, come tutto quello che è basato su sentimenti di rabbia, di egoismo e di odio.
Allora vediamo come la Comunità Europea sia sul bordo del baratro, potrà salvarsi solo con un cambio di paradigma, se saprà rinunciare ad egoismo e prevaricazione per abbracciare amore e solidarietà. Gli Stati Uniti stanno per distribuire un cospicuo stipendio mensile a tutti i cittadini, la stessa cosa hanno fatto ad Hong Kong e stanno per fare anche in Cina e in altri paesi: gli economisti chiamano questa pratica “Helicopter Money”e rappresenta un completo cambio di paradigma per un settore fondamentale della vita sociale che, fino ad ora, era basato sull’austerità più dura. Allo stesso modo, sempre negli Stati Uniti, si parla di nazionalizzare la Federal Reserve, una delle più schiavizzanti fonti di potere a livello globale che siano esistite nel corso della storia. Intanto dalle nostre parti vediamo quello che era stato uno dei più strenui sostenitori dell’austerità in economia, al punto da portare alla quasi miseria intere nazioni, l’ex capo della BCE, Mario Draghi, annunciare che gli stati devono fare debito per immettere liquidità nelle casse pubbliche e devono cancellare i debiti privati.
Emblematica ma forse anche profetica in questo scenario la foto di Papa Francesco che celebra la messa in una piazza San Pietro Deserta. La chiesa cattolica di Roma ha costituito per millenni uno dei più grandi inganni a scapito dei più ingenui e bisognosi esseri umani. I suoi più importanti reggenti hanno praticato tutto l’opposto dell’amore e dell’umiltà che professavano. È destinata anch’essa a cadere, svanire nel nulla, nel nuovo mondo non ci sarà più posto per l’egoismo e per la prevaricazione; e intanto vediamo Papa Francesco annunciare che non sarà ancora papa per molto.
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Il mondo sta per cambiare e lo farà tanto più velocemente quanto saremo in grado di cambiare noi stessi e di considerare i nostri simili come una parte dell’umanità di cui tutti facciamo parte. Tutte le realtà che non saranno in grado di adeguarsi sono destinate a soccombere.
Voglio terminare con la profezia di San Malachia che ha anticipato il futuro facendo descrizioni molto accurate del nome e delle caratteristiche dei papi che si sarebbero susseguiti dopo la sua epoca. Secondo questa profezia, Papa Francesco dovrebbe essere l’ultimo papa, nessun altro dopo di lui. Speriamo solamente che nella profezia si riferisca alla fine della chiesa cattolica e non alla città di Roma.
“Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia”.
Articolo di Nicola Zegrini
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