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mercoledì 1 aprile 2020

Fake News

Quante fake news hanno condiviso i media di massa negli ultimi decenni?

Vediamo alcuni esempi per chi ora sfrutta lo stato di paura per stringere le maglie della censura e legittimare la creazione di una informazione certificata:

1989 Massacro di Timisoara: le fosse comuni, le cui immagini avevano sconvolto il mondo per la loro atrocità, non esistevano; le immagini dei cadaveri trucidati si riferivano alle salme di 13 persone morte tempo prima, in particolare barboni e ubriachi che erano stati riesumati in tutta fretta dal cimitero dei poveri e dall’istituto medico legale.

1990: In piena guerra del Golfo, nel 1990, la quindicenne figlia dell’ambasciatore kuwaitiano alle Nazioni Unite, Saud Nasir al-Sabah si presentò in udienza alla Commissione Difesa della Camera dei deputati il 10 ottobre 1990 spacciandosi per un’infermiera pediatrica volontaria presso l’ospedale Al-Addan, sfuggita “allo sterminio” del Kuwait occupato. Piangendo, nella sua deposizione sotto giuramento, raccontò di avere visto i soldati iracheni prelevare i neonati prematuri dalle incubatrici di un ospedale e buttarli in terra, lasciandoli morire. L’opinione pubblica ne rimane sconvolta. Era ancora una volta tutto falso, ma l’orrore suscitato dalla bufala servì a far digerire all’Occidente l’ennesimo conflitto. Il copione che la ragazza aveva recitato era stato scritto dal vicepresidente della Hill & Knowlton, Lauri Fitz Pegado.

1991 l’immagine di un cormorano ricoperto di petrolio nelle acque del Golfo Persico. La povera creatura agonizzante era la dimostrazione che Saddam Hussein stava aprendo le pompe di petrolio e creando un disastro ambientale. Le foto, in realtà, risalivano presumibilmente al 1983, durante la guerra Iran-Iraq. Gli ornitologi si accorsero che in quella stagione non vi erano cormorani nella zona, inoltre la CNN non avrebbe potuto catturare quelle immagini perché allora il Kuwait era sotto la dominazione iraquena e i media occidentali non avrebbero potuto raggiungere l’area interessata.

2003 la storia del blitz sensazionale per liberare la soldatessa Jessica Lynch, catturata dalle truppe irachene e tenuta in ostaggio nell’ospedale di Nassirya.

Le famigerate armi di distruzione di massa di Saddam... per legittimare l'operazione Iraqui Freedom. Inutile tornarci.

2014 … la morte di Jang Song-thaek, zio del leader nordcoreano, sbranato da 120 cani. La notizia proveniva da un giornale semi-satirico di Hong Kong, il «Wen Wei Po», che non solo non riportava alcuna fonte ma aggiungeva particolari volutamente raccapriccianti. La notizia è stata ritenuta una bufala da tutte le più importanti testate internazionali come il «Washington Post» ma è stata comunque diffusa da molte testate come vera. Anche italiane.

Il ministro della Difesa giustiziato nordcoreano con la contraerea per un pisolino di troppo (smentito addirittura dai servizi segreti sudcoreani).

Nel 2014 a Porta a Porta, la ministra Lorenzin affermò: «Solo di morbillo a Londra lo scorso anno sono morti 270 bambini».

2015 La ministra Lorenzin a Piazzapulita, dichiarò: «Di morbillo si muore: in Europa, per un’epidemia a Londra sono morti più di 200 bambini».

Nessuno osò far notare al ministro dai salotti televisivi che in tutta l’Inghilterra, nel 2014, non vi fu alcun decesso collegato al morbillo (su un totale di 130 casi), mentre nel 2013 ve ne fu uno (su 1843 casi), ma non era un bambino.

Potrei andare avanti così per ore...

Ma arriviamo al 2 febbraio 2020 in cui un eminente virologo rassicurava la popolazione in diretta su una tv nazionale che il rischio di contrarre il Covid-19 in Italia fosse pari a zero perché “il virus non circola".

E' questa l'informazione certificata, col bollino, che volete?

Enrica Perucchietti

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