netparade

domenica 5 aprile 2020

Lo scudo penale per i vertici è una proposta del PD, ma anche la Lega ne ha presentata una simile. Se polemizzare è da sciacalli, loro che cosa sono?

di Olivia Del Bravo - 4 Aprile 2020 
figlio del Partito Democratico l’emendamento che sembra voler utilizzare lo scudo penale per cancellare, di fatto, il reato di “Epidemia Colposa”. Dicono di voler tutelare il personale sanitario, ma in realtà strizzano l’occhio alle amministrazioni ospedaliere, ai direttori generali, ai dirigenti e, magari, sperano di poter proteggere anche loro stessi. Sia mai che a qualcuno possa venire in mente di puntare il dito contro chi ha mandato in trincea medici ed infermieri, costretti a turni di lavoro massacranti, con attrezzature inadeguate a proteggerli dal Coronavirus. Infatti, la tutela per i medici ricalca in parte la disciplina già esistente nel codice penale. La vera novità è la protezione per i vertici amministrativi, i quali non saranno incolpabili, ad esempio, per i problemi dovuti alla “proporzione tra risorse umane e materiali disponibili”. Solo il tempo potrà mostrarci se ciò fa parte di un progetto di tutela anche per i vertici politici, senza dubbio, però, non è stato fatto per il personale sanitario. Ma nessuno è senza macchia, anche la Lega ha presentato una proposta simile, scatenando l’indignazione di alcuni esponenti del partito avversario, che ne hanno approfittato per distogliere l’attenzione dai loro panni sporchi. E così, mentre il leghista Claudio Borghi si riferisce alla proposta del PD con queste parole: “prima mandano sotto processo Salvini per la Gregoretti… poi ci pensano bene e con 11.000 morti ecco che per loro pensano allo scudo penale”, su Varese News viene riportato lo sfogo del democratico Alessandro Alfieri, che lamenta: “Salvini e la Lega vogliono lo scudo penale per i dirigenti che gestiscono l’emergenza sanitaria Covid-19, esentandoli così dalle responsabilità penali, civili e contabili, in caso di danni a operatori sanitari e pazienti”. Alla fine, Salvini, primo firmatario della proposta leghista, sembra aver fatto un passo indietro, per evitare “fraintendimenti”. Avranno capito che di emendamento scomodo ne bastava uno.
Vedere un partito di Governo e uno di opposizione giocare a rimpiattino con la stessa proposta sarebbe esilarante, se non aggiungesse solo ulteriore caos al momento di profonda incertezzache stiamo vivendo. In poche parole, non si capisce più niente. La verità è che, se quando hanno iniziato a chiudere scuole e università nel Nord Italia ci avessero detto che, ad aprile, saremmo stati ancora in quarantena, e in tutto il Paese, si sarebbe scatenato un panico ingestibile. Hanno preferito farci abituare gradualmente alla reclusione nelle quattro mura domestiche, che si sono strette attorno a noi a suon dei one man show su facebook del nostro Presidentissimo Conte, una settimana alla volta. Il Parlamento è diventato un accessorio per il nuovo influencer italiano, e la Protezione civile si appella ai tecnici quando non sa cosa rispondere. Dell’opposizione non vale neanche la pena parlare. Lamentano di non essere presi in considerazione, ma l’unica proposta verosimile che hanno partorito è Mario Draghi come leader. Cercano di assorbire il malcontento nei confronti dell’Europa, ma sono pronti a buttarsi tra le braccia di uno dei suoi più strenui campioni.
Viene criticata la critica, “sciacallo” è chiunque esprima disaccordo; che siate giornalisti o comuni cittadini, anche solo sollevare dubbi sulla gestione dell’emergenza Coronavirus è “sconsigliato”. Eppure, cosa dovremmo fare di più produttivo, chiusi nelle nostre case, se non riflettere su ciò che accade nel nostro Paese, e usare al meglio il diritto di parola? D’altronde, la libertà di “polemizzare” è l’ultima che possiamo sfruttare per provare a difenderci. Siamo costretti nelle nostre abitazioni oggi, divisi tra l’indeterminatezza del futuro e l’irrealtà del presente, ma prima o poi ne usciremo, e allora starà soltanto a noi decidere se dimenticare questi mesi di precarietà, paura, disagio economico e sociale, o fare in modo che non si ripetano mai più, per nessun italiano. Sta a noi scegliere se essere orgogliosamente sciacalli, o galline nel pollaio.

Nessun commento:

Posta un commento