Luc Montagnier (Premio Nobel): “5G può darsi abbia contribuito al Covid19″
Per il Premio Nobel Luc Montagnier, quella che troppo sbrigativamente viene archiviata come una bufala, dovrebbe invece essere oggetto di studio e approfondimento.
Medico di fama mondiale, biologo, virologo, premio Nobel per la medicina nel 2008, professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi, Luc Montagnier è stato ospite in TV negli studi del canale di all news transalpino CNews.
Alle domande dei giornalisti, per spiegare genesi e diffusione della pandemia di Covid-19, riferendosi al sincronico lancio del 5G in Cina, Montagnier ha detto:“Penso che viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati. Ci piacciono molto le onde, comunichiamo con le onde elettromagnetiche. Ma ci sono dei progetti importanti che faranno sì che saremo sempre più circondati dalle onde. Lo ripeto: è un argomento da studiare. Si è detto che la città di Wuhan era molto avanti nell’implementazione di antenne 5G. 10.000 antenne sono in quest’area. Può darsi abbiano contribuito al potere patogeno del virus.“
Come si vede nel video, il noto medico vorrebbe continuare ad argomentare, ma viene ripetutamente interrotto, zittito, limitando così a queste poche battute il suo commento. Dopo gli autorevoli pareri dell’americano Martin Pall, della candese Magda Havas e il recente studio di Ronald Neil Kostoff, la scienza indipendente (cioé non conflitta da interessi con l’industria) prosegue quindi nel dibattito sull’ipotizzata con-causalità tra la diffusione del virus e il lancio dell’Internet delle cose, mentre sono già 248 i Comuni che hanno ufficialmente adottato provvedimenti in difesa della salute pubblica, e le moratorie territoriali che vietano il 5G sono ordinanze in 116 comuni italiani. A livello nazionale, il 5G è stato poi bloccato in Svizzera, Nigeria, Slovenia e Nuova Guinea.
Nonostante l’assenza di studi scientifici a sostegno, in Italia l’ipotesi di un’eventuale correlazione tra Covid19 e 5G è stata seccamente smentita dal Ministero della Salute,ma per il Premio Nobel Montagnier, quella che troppo sbrigativamente viene archiviata come una bufala, dovrebbe invece essere oggetto di studio e approfondimento.
Rivisto da Conoscenzealconfine.it
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