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venerdì 5 ottobre 2018

Il triorchidismo, malattia infantile del sovranismo

Premessa

Questo post perderebbe del tutto di senso se si verificasse, per iniziativa di questo governo, la mitica uscita dall'euro un venerdì sera. In tal caso chiederei umilmente scusa e, dal considerarmi una seconda fila, passerei alla terza o alla quarta, tra quelli che non capiscono una fava. Tuttavia non è neanche possibile continuare a tacere perché, forse, il governo farà la mitica uscita dall'euro un venerdì sera, correndo così il rischio che i peggiori timori di un salto della quaglia si avverino senza che ci sia una reazione. Serve qualcuno che, offrendosi come volontario, si metta a rischio. E siccome non mi considero un (as)soldato, ma un guerriero (addendum: italico), mi faccio avanti.

Élitismo e democrazia

Da molti anni mi sforzo di ricordare che l'essenza della democrazia consiste nella partecipazione militante alla vita politica, come ho ribadito ultimamente in occasione di un convegno al quale sono stato invitato dall'amico Ippolito Grimaldi. Partecipazione militante che implica, quando si è raggiunto l'obiettivo della conquista del potere, il cosiddetto assalto alla diligenza - o mercato delle vacche da fiera di strapaese - che tanto terrorizza, e ha terrorizzato in passato, i circoli liberali italiani culturalmente guidati dal gruppo editoriale l'Espresso, diretto quasi da subito da Carlo Caracciolo - 9º Principe di Castagneto e 4º Duca di Melito , fratello di Marella Caracciolomoglie di Gianni Agnelli, e oggi controllato attraverso la GEDI da Carlo De Benedetti

Costoro, insieme con altri, sono la controparte culturale - ispiratrice di quella politica - dunque di classe del popolo lavoratore, che riescono a controllare e manipolare grazie a un'indefessa azione che ha lo scopo ultimo di rafforzare, sempre di più, le loro organizzazioni politiche, demolendo, al contempo, quelle del popolo lavoratore. Questo avversario di classe è capace di agire con una sapienza e una capacità di coordinamento stupefacenti, tali da lasciarci sempre spiazzati. Anche quando crediamo di essere riusciti ad aprire un varco, ecco che, sistematicamente e regolarmente, ci ritroviamo ad essere nuovamente circondati e respinti nel recinto dell'ininfluenza.

Una delle tecniche di maggior successo è quella di incanalare il dissenso su un binario morto. Questa consiste nel fingere un ripiegamento per lasciare spazio alla crescita di movimenti di opposizione, all'interno dei quali vengono posti loro agenti i quali sono, successivamente, aiutati nella scalata ai vertici. Pian piano i movimenti di opposizione sono disattivati, e ricondotti ad un agire politico compatibile con i loro interessi.

Questo è accaduto in questi ultimi anni col M5S e con la Lega, ma anche con il movimento di opinione di quanti, avendo compreso la necessità di dotarsi delle conoscenze tecniche indispensabili per partecipare consapevolmente al dibattito politico, sono facilmente giunti alla conclusione che l'Italia debba recedere al più presto dal più importante e pervasivo progetto politico che l'élite politica e finanziaria italiana ed europea hanno perseguito da 40 anni a questa parte: l'euro e l'Unione Europea. Un progetto, per altro, accuratamente messo in sordina, del quale alle élites sarebbe piaciuto non si parlasse nemmeno e si continuasse invece ad ascrivere ai vizi italici il progressivo impoverimento del popolo lavoratore, onde rendere definitiva la marginalizzazione del suo peso politico.

Il solo modo per contrastare efficacemente la costante azione di infiltrazione e manipolazione di questo, come di ogni nuovo movimento di idee, sarebbe dovuto essere quello di renderlo il più possibile plurale, ma così non è stato. Fin dall'inizio, infatti, in esso è stato inoculato il veleno letale dell'élitismo nella sua forma più deteriore, che è quella tecnico-scientifica. La forzatura più palese è consistita nel far passare l'idea che l'economia sia una scienza, invece che sublime artigianato, con ciò ottenendo il duplice risultato di predisporre gli scranni da leader per soggetti facilmente ricattabili, in quanto appartenenti all'accademia, e di porre la vasta platea dei cittadini interessati al dibattito in una posizione subordinata.

E' così accaduto che i soggetti che sono stati capaci di conquistare il maggior seguito, diciamo le drag queens più arrapanti, sono diventati, per il popolo dei no-euro, gli unici e soli depositari della verità scientifica. A questo punto il compito per le élites è diventato semplice: gli è bastato intervenire su un numero limitato di caporioni per sviare e disattivare la potenzialità, questa sì rivoluzionaria, di una mobilitazione dal basso che poteva diventare estremamente pericolosa.

Blandire un numero ridotto di triorchidi, alias individui dotati di tre testicoli e dunque "credibili", è molto più semplice che farlo con una moltitudine di capi e capetti, ai quali sarebbe potuto venire in mente - non sia mai! - di organizzare un assalto alla diligenza, o mercato delle vacche da fiera di strapaese che dir si voglia. Il più noto dei triorchidi è un tipetto noto perché farebbe strame dei suoi nemici in progressione geometrica di ragione tre. E più non dimandate, perché non ho i soldi per rispondere a una querela.

Il triorchidismo è stato la malattia infantile del sovranismo, dal quale molti di voi devono ancora guarire. Io non l'ho presa perché, essendo nato in una casa con annessa stalla, in un paese che non aveva neanche le strade asfaltate, sono immunizzato dalla nascita. Voi, se volete immunizzarvi, mischiatevi col popolo lavoratore. Che poi, vedrete, mangerete bene e, se sarete fortunati, troverete anche moglie. 

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