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venerdì 19 ottobre 2018

Con quanto successo in Consiglio Europeo è successo financo poco.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-10-18.


In Consiglio Europeo i liberal socialisti hanno perso la maggioranza. Se la sono presa a male.

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Gestori: pessimismo in netto aumento. Sell su azioni Italia e UK

Le indicazioni arrivate dall’ultimo sondaggio realizzato da Bank of America Merrill Lynch sono poco incoraggianti, visto il pessimismo che serpeggia tra i gestori sul futuro dell’economia globale.

I gestori si attendono una frenata dell’economia mondiale

Dall’indagine condotta tra il 5 e l’11 ottobre con il coinvolgimento di 231 fund managers che hanno asset in gestione per quasi 650 miliardi di euro, è emerso che il 40% degli stessi si attende una frenata della crescita mondiale.

Già a settembre era emerso un dato allarmante, con un pessimismo ai massimi dal 2011, ma l’indicazione di questo mese è ancora più preoccupante visto che una view negativa sulla crescita con una percentuale così alta non si registrava da novembre 2008.

Circa l’85% degli interpellati crede che l’economia si trovi nella fase finale del suo ciclo e si tratta di un dato superiore dell’11% rispetto ai massimi visti a dicembre 2007. 

I fattori di rischio secondo i fund managers

In linea con quanto già emerso in occasioni dei sondaggi precedenti, tre sono i principali fattori di rischio indicati dai gestori. Il primo è quello della guerra commerciale, seguito dalla normalizzazione delle politiche monetarie da parte delle Banche Centrali, fino ad arrivare alla frenata dell’economia in Cina che preoccupa il 16% dei fund managers.

I timori sulle prospettive dell’economia globale si associano peraltro ad una view decisamente più prudente sui profitti societari, per i quali il 20% dei partecipanti al panel prevede un deterioramento nei prossimi 12 mesi.

Focus su rialzo rendimenti titoli di Stato Usa

E’ motivo di preoccupazione anche il recente rialzo del rendimenti dei titoli di Stato Usa, con quello del decennale sui massimi degli ultimi sette mesi. Dall’indagine è emerso però che i livelli attuali sono ancora troppo bassi per determinare un passaggio degli investitori dall’azionario all’obbligazionari. I gestori prevedono che uno switch del genere si avrà nel momento il cui il rendimento del Treasury a 10 anni salirà al 3,7%.

Dai valori attuali c’è ancora un certo margine e questo fa sì che gli investitori siano ancora riluttanti a rinunciare ad un’esposizione agli asset rischiosi, mantenendo una posizione di sottopeso globale sulle obbligazionari.


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