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giovedì 3 ottobre 2019

Governo Zingaretti ha scelto i liberal socialisti europei. Dazi. Non si lamenti.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-10-03.

Parmigiano 009

Nel formare il nuovo governo rosso-giallo Mr Zingaretti era stata chiarissimo: si devono dare segni evidenti di quanto l’attuale Governo sia opposto a quello che lo ha preceduto. In primis, l’Italia si è collocata nell’area liberal socialista dell’Unione Europea.

È una collocazione che piace alle sinistre ma che la White House difficilmente potrebbe condividere. Questo il nostro Ministro degli Esteri avrebbe dovuto averlo ben chiaro nella mente.

Se è vero che il Governo Zingaretti sia il frutto di libere elezioni e quindi in grado di agire legalmente come possa aggradargli, sarebbe altrettanto vero il ricordarsi che alla fine è responsabile delle proprie azioni.

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«La scure dei dazi Usa si abbatte sul Made in Italy, colpendo con una tariffa del 25% pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto»

«Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco»

«I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre»

«Nell’elenco figurano anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera. Dazi del 10% sugli aerei commerciali»

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Gran brutto colpo per i vini francesi: molto brutto.

Anche l’Italia è colpita severamente, ma sarebbe impossibile non notare l’arguzia americana.

Salvando il prosecco sia facilita, e di molto, il Valdobbiadine rispetto la concorrenza francese, fatto che non guasta, senza dar troppo fastidio ad una regione da sempre di centrodestra.

Ma parmigiano reggiano, provolone e prosciutto sono in gran parte prodotti da una regione da sempre di sinistra, e che a breve andrà anche alle elezioni, felice e contenta dell’operato del Governo Zingaretti.

Una sola ultima domanda: che fine ha fatto il nostro Ministro degli Esteri?

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Wto: sì ai dazi Usa sui profotti Ue per 7,5 miliardi di dollari. Tariffe del 25% su formaggi e prosciutti

E’ la compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus. Botta e risposta Di Maio-Pompeo sui prodotti italiani.

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La scure dei dazi Usa si abbatte sul Made in Italy, colpendo con una tariffa del 25% pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto. Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco. E’ quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorita’ americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti. I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre. Nell’elenco figurano anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera. Dazi del 10% sugli aerei commerciali. “I dazi scatteranno il 18 ottobre”, ha confermato il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l’amministrazione Trump auspica di trattare con l’Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo. Gli Usa inoltre hanno chiesto alla Wto un meeting il 14 ottobre per avere l’approvazione sulle contromisure contro la Ue.

Il Wto ha stabilito che gli Usa potranno imporre dazi agli europei per 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus.

Gli Stati Uniti, in base al pronunciamento dell’Organizzazione mondiale per il commercio, potranno imporre dazi sui beni provenienti dall’Unione Europea fino a 7,5 miliardi di dollari (circa 6,8 miliardi di euro) come compensazione per gli aiuti di stato a Airbus. Si tratta di una cifra record quella riconosciuta dal Wto, e fa riferimento ad una sentenza contro l’Ue per il dossier Airbus pronunciata a maggio 2018. Il pronunciamento non chiude il contenzioso. Si prevede infatti che l’anno prossimo il Wto si pronuncerà su quanti dazi potrà imporre l’Ue contro gli Usa, che a sua volta era stata sanzionata per Boeing.

“Una grande vittoria per gli Stati Uniti, una vittoria da 7 miliardi di dollari”: è il commento di Donald Trump.

E secondo il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in visita in Italia in questi giorni, vino e parmigiano potrebbero essere colpiti dai dazi Usa: a dirlo è l’esponente americano in un’intervista a SkyTg24 dopo la decisione del Wto “che è quella che ci aspettavamo”. “L’Italia difenderà i suoi interessi nazionali su ogni campo, specie quello economico e commerciale”, replica Luigi Di Maio in una nota.

Le Borse europee chiudono pesanti con i timori di dazi americani sui beni del Vecchio continente e le paure di una brexit senza accordo dopo l’ultimatum del premier britannico all’Ue. Crea preoccupazione anche il taglio delle stime del Pil della Germania. Sul fronte valutario soffre la sterlina mentre il l’euro sul dollaro è stabile a 1,0958 a Londra. In profondo rosso Londra (-3,23%), Parigi (-3,12%), Francoforte (-2,76%) e Madrid (-2,77%).

Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 141 punti con il rendimento del decennale italiano allo 0,89%.

“L’Italia si rende perfettamente conto che c’è una tensione commerciale a livello globale e, sicuramente, la prospettiva di questo confronto sui dazi tra Stati Uniti e Ue non può non considerare che siamo coinvolti come Unione Europea, – ha detto il premier, Giuseppe Conte -, tuttavia confidiamo di poter ricevere attenzione dal nostro tradizionale alleato su quelle che sono alcune nostre produzioni strategiche”.

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