Troppe violazioni, troppi problemi di privacy gravano sul colosso di Zuckerberg: per Benioff è ora di “smantellarlo”.
Facebook? È ora di smantellarlo. Parola di Marc Benioff, decisamente senza filtri nella sua ultima uscita pubblica, in riferimento alle ultime evoluzioni e alle più recenti criticità del colosso di Menlo Park.
Intervistato dalla CNN, il CEO di Salesforce si è aggiunto alla lista – sempre più lunga negli ultimi mesi – di quelli che propongono un allontanamento dal social di Mark Zuckerberg, colpevole di aver fatto – e probabilmente continuare a fare – un utilizzo vasto e potenzialmente lesivo dei dati personali degli utenti, e di portare avanti comunicazioni fuorvianti a sfondo politico:
“Facebook si presenta senza dubbio come un social completo, che coinvolge, ma è sempre meno conveniente utilizzarlo; va alla ricerca di informazioni sui tuoi figli, pubblica annunci fasulli a sfondo politico e il gruppo continua ad acquisire nuove società, mescolando dati su dati”,
Marc Benioff dice che è ora di smantellare Facebook
Nonostante sia a capo di un’azienda della Silicon Valley, Benioff è noto per le forti critiche più volte espresse nei confronti di vari leadership del settore tech, specialmente verso i vertici di Facebook.
Nella sua più recente intervista, rilasciata alla CNN, ha speso parole non tenere nei riguardi della compagnia di Menlo Park, rea di portare avanti una serie di violazioni che – ha tuonato – dovrebbero essere fermate al più presto:
“Le violazioni continuano, sono sempre più palesi, e penso che a questo punto la piattaforma dovrebbe essere fermata; perché sta avendo un’influenza indebita su diversi temi e settori, visto che rappresenta il maggior social media al mondo”.
La questione ’Facebook come monopolio da spezzare ad ogni costo’ è diventata un argomento di conversazione sempre più frequente, specialmente sulla scia dell’imminente campagna elettorale del 2020.
Il social di Zuckerberg e altri giganti di settore come Google, Amazon e Apple sono stati al centro di un recente sforzo dell’Authority, per valutare tutte le eventuali violazioni delle normative antitrust.
Da Menlo Park hanno affermato che «smantellare» Facebook o altre compagnie tech renderebbe solo più difficile per quelle stesse aziende affrontare i problemi urgenti delle loro piattaforme, come le varie interferenze elettorali e l’ormai annosa questione privacy.
Benioff ha parlato di Facebook per la prima volta al World Economic Forum di Davos, nel 2018, durante il quale ha paragonato la piattaforma alle “sigarette”. Dopo quel commento, ha ricevuto una telefonata dal COO della compagnia, Sheryl Sandberg.
Si è sempre rifiutato di fornire i dettagli di quella conversazione, ma ha dichiarato che gli argomenti di discussione sono stati essenzialmente gli stessi che quotidianamente affronta con i vertici di altre grandi società del comparto tech:
“La nostra quotidianità è fatta di tecnologie molto avanzate, a portata di mano per un numero sempre maggiore di persone e in grado di darci possibilità infinite. Ma questo significa anche che la fiducia in quelle tecnologie dovrebbe essere altissima. Quello che dobbiamo chiederci a questo punto è: ho davvero fiducia in queste piattaforme?”
In particolare, Benioff ha contestato la recente decisione di Facebook di pubblicare annunci politici della campagna Trump, che contengono informazioni non veritiere. Ha aggiunto che non avrebbe mai pubblicato simili annunci se fosse stato a capo di Facebook, e ha invitato il Congresso ad approvare una legislazione che richieda la veridicità delle comunicazioni pubblicitarie su piattaforme di social media.
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