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domenica 22 settembre 2019

Lo dico in tutta sincerità agli stimati amici di “Liberiamo l’Italia” che hanno organizzato la manifestazione del 12 Ottobre a Roma. Sono onorato di essere stato preso in considerazione e li ringrazio per il loro impegno. Ma li invito ad una seria riflessione: Le manifestazioni di piazza, organizzate senza il supporto dei media, si dimostrano un flop in termini di partecipazione nel 90% dei casi, depotenziando le ragioni della battaglia che si intende portare avanti. Un conto è organizzare un flash-mob, dove bastano poche centinaia di persone ed un montaggio video ben fatto per renderla un’operazione di successo. Un conto è indire una conferenza, riempire una sala ed avere gente in piedi pur di ascoltare i relatori. Ed altra cosa è una manifestazione di piazza. Non dico che non si possa fare. Non dico che non si debba provare. Ma bisogna prepararla per fasi.
La prima fase, che possiamo dire essersi già conclusa con un discreto successo, riguardava la necessità di un appello a tutti i sovranisti del paese affinché si mettano insieme per trovare una strategia di contrasto al nemico comune. 
Da ieri continuo a ricevere decine di adesioni in questo senso. 
La seconda fase dovrebbe essere quella di indire una conferenza nazionale di tutti i leader della galassia sovranista della nostra penisola e di tutti i referenti regionali di tali movimenti. Dare a tutti la possibilità di incontrarsi, guardarsi negli occhi, mettere da parte leaderismi, personalismi e scetticismi reciproci e discutere azioni comuni delimitando i territori dopo aver raggiunto insieme la consapevolezza dell’urgenza che l’attuale fase politica e sociale richiede.
La terza fase dovrebbe essere quella di organizzare azioni congiunte e contemporanee nelle singole regioni per testare il grado di coordinamento scaturito dalla riunione plenaria di tutti i movimenti. Soltanto dopo aver testato e collaudato l’ingranaggio ed aver creato un protocollo comune da seguire si può pensare ad una manifestazione nazionale di piazza. Ma questa volta dopo esserci già contati. Pensare di farla adesso, bypassando le prime due fasi e basandosi solo su contatti e adesioni avute via social, in un mondo dove sono tutti rivoluzionari da tastiera, purché non siano chiamati a lasciarla quella tastiera, la ritengo una scelta troppo azzardata. Ancor di più se la data dell’evento cade proprio ad una settimana di distanza da una pubblicizzatissima manifestazione di piazza indetta dal più popolare dei politici per una causa comune ossia l’opposizione a questo Governo. Questo non vuol dire vanificare quanto fatto fino ad oggi per la manifestazione del 12 Ottobre indetta da Liberiamo l’Italia. E non vuol dire avere timore reverenziale nei confronti di realtà più conosciute della nostra. Vuol dire conoscere i propri limiti per poterli superare senza andare a sbattere nell’ostacolo. Per questo vi dico trasformiamo la nostra manifestazione di piazza in quella che ho definito la fase due. Coinvolgiamo tutti coloro che hanno risposto all’appello e convochiamoli in una conferenza plenaria con tutti i sovranisti, aprendo a tutte le sigle. Rendiamo la sala gremita di militanti sovranisti. Lasciamo che si alternino ai microfoni i leader di tutti i movimenti e partiti che lottano per la sovranità, ognuno con la propria sigla.  Creiamo la tessera del sovranista. Inviteremo a farla a quelli di VOX, del Fronte Sovranista Italiano, di Riscossa Italia… e a tutti quelli che hanno la sovranità degli italiani come priorità. Nessuno dovrà rinunciare alla propria sigla che ne caratterizza l’identità perché il nome del loro stesso movimento sarà segnato in grassetto all’interno della Tessera del Sovranista. Ma ne avremo finalmente una comune, che contraddistingue l’obiettivo e non la provenienza. Sarà un modo per contarci. Per sentire un senso di appartenenza in quello che oggi è un mondo inutilmente e dannosamente frammentato. Invadiamo il web e le redazioni dei giornali con le nostre foto, con le nostre idee, con i nostri interventi e creiamo curiosità e attenzione del pubblico. Poi tutti insieme decideremo quando sarà opportuno riempire la nostra piazza. A quel punto chiameremo a raccolta tutti i tesserati, dei quali conosceremo nome, cognome, numero di telefono, volto. E non soltanto il nickname di fantasia scelto sul social. Se non riusciamo a fare questo sono certo che gli stessi sovranisti che non sono stati coinvolti fin dal principio, remerebbero contro l’iniziativa. Quelli schierati con la Lega o con FDI, invece, risponderebbero che devono già scendere in piazza contro l’attuale Governo il 19 Ottobre. E chi la dovrebbe riempire la nostra piazza il 12 dello stesso mese? Vi fidate delle adesioni arrivate via mail o con un semplice click da un computer ? Io no. E non mi piacciono gli insuccessi. Non mi piace dover leggere sui media che i sovranisti hanno fatto flop. Lo sapete bene che il mainstream finge di ignorare i nostri successi ma un eventuale insuccesso sarebbe utilizzato da tutti per deriderci. Che sia chiaro, con questo post io non intendo venire meno al mio impegno. Se deciderete di portare ugualmente avanti la manifestazione del 12 così come l’avete inizialmente pensata, io ci sarò. Ma come spettatore con la speranza di essermi sbagliato. Vi prego però di riflettere. Usiamo quella data per una riunione plenaria dei sovranisti in una sala che scoppi di partecipanti. Facciamo attenzione alle piazze vuote che danno una tristezza infinita. 
Ora mi metto al lavoro sul progetto di TESSERA DEL SOVRANISTA sono curioso di vedere chi mi dirà di no e chi accetterà di entrare nella casa comune.
Con affetto
Francesco Amodeo

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