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lunedì 16 settembre 2019

C’è chi pensa di creare valore economico con le tasse

Tutto gira intorno all’aggettivo Economico.
Economico, perché molti soggetti possono creare valore, per esempio artistico, culturale, didattico, sanitario, sociale e via discorrendo.
Tuttavia, perché in uno Stato ci siano le risorse economiche per creare tutto il resto del valore, occorre il valore economico.
Pare assurdo dover ricordare una cosa tanto banale, ma mi rendo conto di vivere in un Paese, l’Italia, che lo ha totalmente dimenticato: sono le imprese a creare valore economico. No, dico sul serio; signori politici, forse lo avete dimenticato, ma sono gli imprenditori a creare valore.
Non da oggi, ma da oltre quarant’anni lo avete dimenticato.
Nei primi anni ’70, quando creammo la riforma fiscale, l’IVA era al 12%, e la macchina statale funzionava benissimo.

Da allora, sistematicamente per mettere a posto i bilanci dello Stato, cioè per la spesa della pubblica amministrazione – giacché di autostrade private non ne abbiamo costruite e i ponti li abbiamo lasciati cadere coi morti – avete alzato le tasse, dirette e indirette.
Al punto che, nel nostro Paese, sembra quasi una infamia fare l’imprenditore; quelli che evadono le tasse, quelli con la Ferrari e il conto all’estero. Tutto il resto del Paese (lavoro, pubblica amministrazione, servizi) si poggia sulla fatica di persone che, ogni mattina, si alzano a tirar su la loro serranda, per dar da mangiare alle loro famiglie e a quelle dei loro dipendenti.
La cosa assurda è che stiamo cannibalizzando noi stessi, cioè distruggendo con una pressione fiscale assurda chi produce il valore per noi tutti.
Basterebbe ridurre le tasse, per far ripartire l’economia, ma non si fa da decenni.
E sapete perché? Perché è impossibile; dato che abbiamo venduto l’anima al diavolo, cioè lo Stato non ha più la titolarità della propria moneta. Senza sovranità monetaria non esiste sovranità fiscale reale, come la storia è lì dimostrare.

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