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lunedì 2 settembre 2019

Fatemi sapere quando sarete stanchi di essere presi in giro

Francamente non so più come dirvelo, come farvi capire quello che a me appare evidente e che troppi di voi non vogliono vedere, ma ci provo ancora una volta. Per prima cosa vi ricordo che tutti noi siamo inondati da un flusso costante di immondizia informativa, sia sulle Tv che sui giornale e i social. Volete un esempio, uno fra tanti? Vi accontento.


Il prestigioso - si fa per dire - quotidiano "Il Tempo" racconta ai suoi lettori - si fa per dire - che l'ex ministro Toninelli è uno spendaccione capriccioso che scialacqua 1300+1600=2900 euro per farsi aggiustare una lavastoviglie e un frigorifero. Come se questi elettrodomestici fossero ad uso personale e perenne di Toninelli e non, invece, parte delle dotazioni di qualunque ministro di qualsiasi partito che ha occupato e occuperà quella carica. Domandiamoci: perché Il Tempo fa questi articoli? La risposta la sapete ma molti si rifiutano di riconoscerla, e allora lo dico qui, sebbene chi non conosce la risposta non frequenti questo blog. Ma, forse, qualcuno di quelli che la conoscono e non vogliono riconoscerla sì:

perché chi dirige Il Tempo sa bene che c'è una bella quantità di imbecilli che ci cascano, e quando dico una bella quantità intendo dire milioni di scemi.

Sono gli stessi che, dopo aver votato per decenni PD e FI, quando ha cominciato a bruciargli il deretano hanno creduto di trovare nel M5S prima, nella Lega poi, i loro difensori. E così oggi abbiamo gli scemi incalliti che continuano a votare PD e FI, e i nuovi scemi che votano M5S e Lega.

Fin qui niente di nuovo, signora mia! Che vogliamo farci? Da sempre il Potere si fonda sulla credulità degli scemi, che sono milioni. Ma, siccome in questo paese non ci si fa mancare niente, ecco che al popolino credulino si sono aggiunti nel tempo anche alcuni ribellini della prima orina... e scusate l'assonanza. Ma sapete com'è: gli pisciano in bocca e gli dicono che è Moet e Chandon, così sono contenti. Diciamo le scolature di tavole come questa, in cui sono ritratti il magnate americano John David ROCKEFELLER e Isabella Rossini, la mamma del noto Antonio Maria RINALDI, ora europarlamentare leghista.


Sorpresi? Sconcertati? Mi spiace, non posso aiutarvi.

Veniamo al dunque, cioè all'essenza del problema da alcuni decenni a questa parte. Avete presente gli art. 75 e 117 della Costituzione?

Art. 75: «Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.»

Art. 117: «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato [70 e segg.] e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali...»

con l'ovvia precisazione che l'art.117 originariosuonava una musica lievemente diversa: ««La Regione emana per le seguenti materie norme legislative nei limiti dei principî fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, sempreché le norme stesse non siano in contrasto con l’interesse nazionale e con quello di altre Regioni...»

E' tutto qui sapete, veramente tutto qui. L'essenza è che la nostra sovranità nazionale è stata totalmente sottratta al controllo del popolo, e dunque non è più una sovranità popolare. Questo cambiamento è stato iscritto in Costituzione con la legge costituzionale n° 3 del 18 ottobre 2001, primo ministro Silvio Berlusconi, ma preparata e concordata con i precedenti governi di Giuliano Amato e Massimo D'Alema. Può bastare?

Per chi non fa parte della legione degli scemi, né del battaglione dei paraculi che la guida, questo basta e avanza. L'essenza politica consiste nel fatto che la sovranità popolare è stata ridotta e delimitata in ambiti che non possono e non devono interferire con le scelte importanti. Il popolo è stato così costretto ad occuparsi delle questioni secondarie, le quali discendono da quelle principali che ne determinano i vincoli. Un cambiamento, rispetto agli equilibri della prima repubblica, che definire eclatante è dir poco, ottenuto a suon di bombe, scandali politici, colonizzazione di ogni spazio culturale e informativo, dulcis in fundo (per i beneficiati) corruzione.

Volete voi che, ai primi accenni di una possibile rivolta, non siano state prese le opportune precauzioni? E che forma possono mai prendere queste "opportune precauzioni", se non quella di infiltrare con malafede i movimenti che sorgevano dal basso? E a chi chiedere aiuto e collaborazione se non ai declassé, cioè agli sfigati falliti dei ceti dominanti? I quali, non essendo ovviamente conosciuti per non essere riusciti a raggiungere cariche importanti, sono stati sguinzagliati negli incontri e convegni che, dal 2011 in poi, hanno scandito i tentativi, tutti falliti soprattutto a causa di questa opera di infiltrazione, di ricostituire un'opposizione politica al Partito Unico Liberale (PUL)?

Io sono un uomo ormai anziano, anche se in pensione non mi ci mandano, e so che siamo stati sconfitti. Ma non sono un depresso perché, nella debacle, ho sempre trovato la forza di ragionare con la mia testa, anche correndo il rischio di sbagliare. Il bello è che non ho sbagliato, avevo e ho ragione. Potrò fare ancora qualcosa, non mi arrenderò, ma una cosa l'ho capita: gli scemi esisteranno sempre e l'unica cosa che si possa fare, almeno fino a quando non saremo in grado di mettere in piedi una riforma della scuola che salvi una buona percentuale di cittadini dalla più abietta stupidità, o in alternativa costruire e far crescere una vasta comunità politica capace di ragionare logicamente e non sentimentalmente - come si sostiene da parte del PUL essere l'inevitabile natura del popolo, è quella di costruire piccole organizzazioni, culturalmente e politicamente agguerrite.

Ecco, fare quel che è possibile fare anche se non è tutto quel che vorremmo fare. Almeno questo!

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