Immigrazione, 4 luoghi comuni da sfatare
di Alessandro Gnocchi
Cari amici, oggi voglio parlarvi di immigrazione attraverso un libro anticonformista, “La strana morte dell’Europa”dell’inglese Douglas Murray. Questo saggio tratta della crisi d’identità dell’Europa, messa in relazione con l’immigrazione di massa e in particolare con l’immigrazione islamica.
1° mito: I migranti sono risorse economiche insostituibili;
2° mito: I migranti arricchiscono la nostra cultura;
3° mito: L’esodo è inarrestabile;
4° mito: I migranti ci pagheranno le pensioni.
2° mito: I migranti arricchiscono la nostra cultura;
3° mito: L’esodo è inarrestabile;
4° mito: I migranti ci pagheranno le pensioni.
I migranti sono risorse economiche insostituibili
Una delle motivazioni addotte dai politici per ribadire la necessità di una migrazione massiccia è la seguente: sono una risorsa economica insostituibile. Murray mostra che i vantaggi economici dell’immigrazione vanno quasi esclusivamente agli immigrati stessi. Sono loro ad aver accesso “a servizi che non hanno pagato, a ricevere salari più alti di quelli che prenderebbero a casa loro e, molto spesso, a inviare il denaro che guadagnano, tutto o in parte, alle famiglie rimaste in patria, anziché rimetterlo in circolo” nella economia del Paese ospitante. Inoltre “non è affatto dimostrato che il Pil pro capite aumenti grazie all’immigrazione di massa”.
I migranti arricchiscono la nostra cultura

L’esodo è inarrestabile

I migranti ci pagheranno le pensioni
Scrive Murray: “Per quanto possa sembrare sorprendente a molti politici, importare un gran numero di giovani immigrati non risolve il problema dell’invecchiamento della popolazione, perché gli anni passano anche per gli immigrati che, da anziani, si aspetteranno e meriteranno di godere degli stessi diritti di chiunque altro. La conclusione logica è che la soluzione a breve termine si trasforma, nel lungo periodo, in un grattacapo ancora peggiore, perché si renderà necessario importare un numero sempre maggiore di immigrati, come in uno schema piramidale, per permettere a un sempre maggior numero di persone di mantenere il tenore di vita al quale sono abituate”.
Sostenere queste tesi non ha nulla a che fare con la xenofobia, il razzismo o il fascismo, ovvero le accuse rivolte a chi non si conforma al politicamente corretto. Ha invece a che fare con il buonsenso, l’arma politica del conservatorismo.
Riferimenti: “La strana morte dell’Europa” di Douglas Murray
Articolo di Alessandro Gnocchi
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