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lunedì 8 gennaio 2018

Dopo aver studiato a lungo la "nuova frontiera" del microbiota, Federico Giovannini (Fefochip) ha aperto un sito chiamato "Pianeta Microbiota", nel quale intende far convergere tutte le più attuali conoscenze su questo aspetto della medicina ancora poco esplorato. Quello che segue è l'articolo di presentazione di "Pianeta Microbiota".

E’ in corso una rivoluzione nel campo della salute che se opportunamente interpretata potrà essere di ispirazione a dei cambiamenti, anche sostanziali, di natura sociale.
Il microbiota
Per chi non lo sapesse il microbiota è la definizione dell’ insieme di una comunità di batteri, virus e funghi che vive insieme e dentro i tessuti stessi dell’uomo. Queste comunità vivono non solo nell’apparato digerente, ma sulla pelle, nelle vie urogenitali, nelle vie respiratorie e addirittura nel sangue, in pratica in ogni comparto anatomico. Non c’è un luogo completamente sterile e men che mai l’ambiente in cui vive l’uomo è un’ambiente senza microorganismi nonostante, generazioni di mamme, cerchino disperatamente di sterilizzare ogni cosa. Queste comunità nell’uomo, tanto per dare dei numeri, sono pari a circa 1,8 kg in peso, sono come numero almeno 10 volte le cellule umane ed esprimono un corredo genetico 100 volte quello del genoma umano. Se ci focalizziamo invece sui microbi ambientali la loro massa è di gran lunga maggiore di tutti gli esseri viventi superiori e piante messe insieme. Viviamo letteralmente immersi e permeati da un “brodo” di microorganismi.
Queste comunità microbiche assolvono tutta una serie di funzioni fondamentali per la vita umana (e per tutta la vita sulla terra), tanto che senza di esse l’esistenza dell’uomo (e della vita in genere) non potrebbe nemmeno essere concepita.
Questo sito prende atto dell’inestimabile importanza di questi microbi, che sono parte integrante della vita, e vuole ispirarsi alla filosofia che regola il microbiota che può essere considerato una comunità dentro altre organismi che formano a loro volta delle comunità, in un curioso quanto magico gioco di frattali, o se volete di matrioske.
Una conseguenza immensa che ha lo studio del microbiota è il portare a rendersi conto che il modello del nemico, del germe patogeno, del “cattivo” da sgominare ed abbattere è una visione vecchia, che sta portando la medicina, e con essa l’uomo e i suoi rapporti sociali, sull’orlo del disastro.
La struttura organizzativa del microbiota è un modello incentrato sulla collaborazione e sulla cooperazione tra le parti; parti che collaborano, cooperano e solo in alcuni casi limite sono antagoniste, ma mai nemiche.
Il leone e la gazzella sono “nemici”? Lo sono la iena e il leone? Non ha senso porsi domande del genere, come non ha senso dire che funghi e batteri sono nemici. Come altri pensatori si sono accorti nella storia, non sono tanto le risposte a cambiare il mondo, ma le domande giuste.
I limiti del pensiero moderno applicato alla medicina
Il modello della medicina attuale purtroppo rispecchia quello del nemico da abbattere, da sgominare. Da Pasteur in poi si è sviluppata l’idea del bacillo come causa eziologica di una certa malattia. Dopo i successi degli antibiotici, oggi ci si sta rendendo conto pian piano che questo paradigma sta portando dei grossi problemi. A sentire gli esperti di settore, l’antibiotico-resistenza sta registrando un crescendo preoccupante. Si stanno sviluppando superceppi antibiotico-resistenti a una velocità molto maggiore dello sviluppo di nuovi antibiotici. Già in data odierna non esistono antibiotici per alcuni batteri, ed è previsto che a questo ritmo arriverà presto il momento in cui l’antibiotico concepito come è nato non sarà più utile a nulla.
Cosa ci insegna insomma il microbiota? Ci insegna che la cooperazione e la collaborazione sono strumenti preponderanti, molto più potenti della competizione. La storia del trapianto fecale (leggi di microbiota del colon), che risolve l’infezione del batterio antibiotico resistente del clostridium difficile è una vicenda emblematica, che ci dovrebbe far riflettere su quanto poco possiamo fare nell’ottica del nemico, e quanto invece si può fare nell’ottica della cooperazione e della sinergia tra le parti.
Pianeta Microbiota nasce intorno a questa consapevolezza: la cooperazione tra le parti è qualcosa di più sano, importante , migliore che la mera giustapposizione di esse.
Il microbiota ci insegna un'altra cosa fondamentale: l’umiltà.
La medicina è in continua esplorazione e ogni tanto nel corso della storia escono fuori argomenti immensi e il microbiota è uno di essi. Di fatto, argomento praticamente avvolto nel mistero fino al 2008, da allora si stanno muovendo i primi passi verso la conoscenza di questo mondo nel mondo, ma ci si è subito resi conto dell’enorme opportunità di salute che offre la sua conoscenza e studio. Pianeta microbiota, e chi collaborerà con esso, si porrà come l’allievo di fronte al maestro, con somma umiltà di fronte alla lezione che ci impartisce ogni giorno la natura. Troppo spesso ci si dimentica che il vero miracolo è sotto i nostri occhi: nessun medico e nessuna medicina è in grado di fare quello che banalmente fa il corpo in ogni momento. Viviamo in un mondo di persone convinte di avere chissà quale potere curativo, e invece è la natura che compie il vero miracolo. Il buon medico di una volta aveva interiorizzato bene questo concetto, e sapeva che il suo ruolo era quello di mettere il corpo nelle condizioni migliori per poter guarire da solo, nulla di più. Una delle convinzioni di chi parteciperà a Pianeta Microbiota sarà proprio questa: un bagno di umiltà che ci ponga tutti, indistintamente, come allievi di fronte al sommo maestro. Per i più “scientifici” si potrebbe dire che Pianeta Microbiota vuole riaffermare il fondamento del metodo scientifico ovvero l’osservazione del fenomeno, quel momento magico in cui l’uomo si pone con l’animo del bambino di fronte alle meraviglie del mondo.
In quest’ottica Pianeta Microbiota vuole cercare il modo, attraverso la cooperazione tra le parti, di incamminarsi sulla via della salute accompagnando per mano il corpo (e se ne saremo in grado l’anima), senza strattonarlo, ma rispettando il fatto che lui ne sa molto di più delle nostre (spesso presunte) conoscenze.
Curare la salute è l’unica vera forma di prevenzione 
Molte persone, primi tra tutti gli addetti al settore, si dimenticano che esiste, purtroppo per tutti noi, un immenso conflitto di interessi legato al mondo della salute. Se una persona sta male paga, se sta bene no.
Questo elefante nella stanza, che molti sembrano non vedere, è semplicemente il perno intorno al quale ruotano tutte le storture del mondo della medicina. Detto in altre parole, il sistema (non abbiamo qui intenzione di addentrarci nella selva oscura per descrivere o men che mai denunciare il pasticcio di intrecci tra stati, compagnie farmaceutiche, università, ricerca, organi di controllo o altro, diamo per scontato che chi sta qui se ne SIA reso conto) non ha nessun interesse economico ad avere una popolazione sana; anzi, chi si occupa della malattia ha tutto l’interesse economico ad avere una popolazione di malati, che equivale ad avere tanti clienti. A meno di rivoluzioni morali di difficile immaginazione, a nostro avviso esiste un solo modo per far uscire l’elefante dalla stanza: invertire la logica alla base.
Questo sito non ha certo la presunzione di poter cambiare le dinamiche di profitto che purtroppo regolano il mondo reale, sarebbe una lotta persa in partenza se non altro per mancanza di risorse. Quello che si cercherà di fare è di di coinvolgere alcuni addetti al settore (e non) che desiderino vivere e lavorare con logiche umane più sane per l’umanità stessa. Come? Curando la salute.
Lo slogan “prevenire è meglio che curare” probabilmente lo conoscono anche i sassi, ma pochi in realtà si rendono conto di cosa sia la vera prevenzione delle malattie. Ci è stato insegnato che la prevenzione è farsi qualche analisi ogni tanto per poi “curare” l’eventuale malattia (o predisposizione ad essa, come il tanto bistrattato colesterolo) che si scopre. Ma l’etimologia della parola stessa suggerirebbe altro. Bisogna avere cura di sé quando si sta bene. Bisogna imparare ad avere idee sane, ad avere rapporti sani con le persone intorno a noi, ad avere una vita sana dal punto di vista dell’attività fisica, a mangiare il più sano possibile e dove ci siano delle carenze o degli squilibri agire su di essi prima che diventino una malattia. Recentemente è stato dato uno spazio sociale spropositato al tema dei vaccini che per definizione vorrebbero fare prevenzione. Senza minimamente entrare nel merito del discorso, si è glissato completamente su un particolare. Se sommiamo solo tutte le malattie cardiocircolatorie e metaboliche, i costi sociali, umani ed economici non sono nemmeno paragonabili a quelli che i vaccini pretenderebbero di risolvere (il condizionale è scientificamente d’obbligo perché nessuno può conteggiare con esattezza cifre del genere). Perché non si investe in informazione? Perché non insegnare alle persone a mangiare più correttamente? A muoversi più correttamente? Perché non divulgare il fatto che una dieta di idee sane è altrettanto importante di una dieta corretta? Perché non insegnare quali carenze e squilibri possono dare la vita moderna e come poter aiutare le persone ad avere una salute migliore? Nelle malattie metaboliche si potrebbe fare veramente prevenzione e non aspettare che i limiti di qualche misura di pressione o colesterolo fatta dal medico vada oltre certi valori e inneschi il meccanismo insano della cura della malattia.
L’idea sul piano pratico
C’è un immenso spazio di manovra (e perché no di interessi economici) che si potrebbero spostare sulla cura della salute senza levare nemmeno un centesimo al giro di affari generale. Curando la salute insomma si salverebbe capra e cavoli, il giro di denaro rimarrebbe pressoché immutato se non addirittura aumentato ma almeno le persone avrebbero degli specialisti votati a fargli mantenere la salute e non degli specialisti che in definitiva aspettano che la persona si ammali.
D’altronde riflettiamoci un secondo, è il denaro la fonte dei mali dell’uomo o come lo si utilizza?
Per fare questa rivoluzione culturale è necessario fondare un movimento che parta dal “basso” e sia supportato dall’”alto”. Da una parte è necessario che le persone si sveglino e mostrino interesse nel curare la propria salute (ormai tanti gruppi sui social o su blog denunciano questa tendenza) senza aspettare di essere malate per finire nel tritacarne del sistema attuale. Dall’altra sono necessari addetti ai lavori che lavorino per la salute, disposti a prendersi cura delle persone PRIMA che ci siano dei problemi, disposte a fare divulgazione su cosa sia la salute e come mantenerla anche dietro pagamento, perché no?
La convinzione di chi scrive è che se da una parte gli interessi economici rappresentano attualmente un enorme conflitto di interesse che avvelena la sanità dall’altra se si riuscissero a spostare gli stessi interessi investendo sulla salute ci potrebbe essere un enorme spinta nella direzione del benessere dell’uomo.
Semplificando: non è meglio comprare qualche vitamina in più e qualche farmaco di meno? Riagganciandoci al messaggio che lancia il microbiota ovvero che la salute intestinale è la base della salute dell’uomo, non è il caso di spendere qualche euro in più per delle analisi che ci mostrano delle situazioni che si possono serenamente modulare in modo da concretizzare una salute migliore che previene, lei sì, ogni male, invece di aspettare e ogni tanto fare delle analisi per diagnosi di malattie gravi? È convinzione di chi si proporrà di collaborare con pianeta microbiota che oggi curare la salute, non solo, ha enormi margini di guadagno di denaro ma anche enormi margini di guadagno di salute, e nello spirito fin qui esposto anche enormi margini ci cambiamenti sociali. Non sarebbe il caso di poterne giovare tutti?
Si narra che i medici cinesi venissero pagati dalle persone quando stavano bene e non quando stavano male. Proviamo a farlo anche noi?
In sintesi
Pianeta microbiota cerca di fare informazione sul tema salute grazie all’insegnamento che il microbiota, porta con sè. Cercheremo esperti del settore che sposino i principi e le idee sopra esposte e persone normali, desiderose attraverso lo studio, le consulenze e tutto quello che ne può derivare, di promuovere una salute migliore e prendersi cura con pazienza e umiltà del proprio organismo, certi che la vera prevenzione è nella cura della salute e non nell’ attesa della malattia che purtroppo per noi sovente non ha vere soluzioni e quel che è peggio è motore primo degli interessi economici del sistema attuale che non rema a favore della salute delle persone. Lo spirito di pianetamicrobiota prende insomma spunto da quella mutua diversità e collaborazione reciproca alla base dei meccanismi del microbiota, per provare a riproporre la medesima collaborazione in scala di rapporti tra persone.
Federico Giovannini

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