netparade

domenica 7 gennaio 2018

Giuseppe Sandro Mela

Merkel 998

L’articolista di Reuters avverte a chiare lettere:

«Attention: strong language in eighth paragraph».

Vale la pena di leggere questo articolo anche solo per questo fatto.


Nota Lessicologica.

Nella neolingua liberal il termine “hate speech“, ‘discorso carico di odio’ indica ogni qualsivoglia argomentazione che contraddica o critichi l’ideologialiberal o quella del socialismo. La legge tedesca che ne istituisce la reprimenda penale assomiglia testualmente alla definizione dell’art. 58 del codice penale sovietico, che definiva le “attività controrivoluzionarie

*

«A new law meant to curtail hate speech on social media in Germany is stifling free speech and making martyrs out of anti-immigrant politicians whose posts are deleted»

*

«The law which took effect on Jan. 1 can impose fines of up to 50 million euros ($60 million) on sites that fail to remove hate speech promptly»

*

«“Please spare us the thought police!” read a headline in Wednesday’s Bild above an article that called the law a “sin” against freedom of opinion enshrined in Germany’s constitution»

*

«there was no definition of what was “manifestly unlawful” in most cases»

*

«Justice Minister Heiko Maas defended the law, telling Bild that freedom of opinion did not mean carte blanche to spread criminal content on the internet»

*

«It should be abolished immediately,” Reichelt wrote, adding that the law was turning AfD politicians into “opinion martyrs”.»

* * * * * * * *

Il reato di opinione, così aborrito ed esecrato nei regimi totalitari, è stato serenamente introdotto in Germania ed è difeso a spada tratta dal Ministro della Giustizia Heiko Maas. Ministro ancora per poco, si potrebbe commentare, ma pur sempre in grado di nuocere.

Il nodo è che, come nell’articolo 58 sovietico, la legge tedesca non definisce in cosa effettivamente consista il reato di ‘hate speech‘. L’interpretazione è affidata ai commissariati della polizia ed ai giudici delle corti penali.

Così, criticare un ente governativo che aveva pubblicato un annuncio in arabo è stato considerato un reato di odio, ed anche della peggior specie. Ma la casistica delle persone incriminate nel breve volgere di pochi giorni è terrificante.

Si è stati denunciati per aver tenuto in pubblico ‘hate speech‘ di questo tipo:

– non mi piace il kebab;

– quella signora è mal vestita;

– fai attenzione che lì ci sono immigrati;

– Frau Merkel ha sbagliato nella politica immigratoria;

– non capisco proprio la politica del gender;

– le femministe hanno rotto il …. ;

– chiuderei tutte le ong (ngo);

– Gerusalemme è città sacra degli Ebrei;

– Natale è una festa cristiana.

*

Con il tempo acquisiremo dalla documentazione ufficiale tutte le motivazioni di denuncia e potremo comparare quante di essere abbiano proseguito l’iter amministrativo e quante invece abbiano avuto destinazione nelle corti penali.

Una cosa però è certa: se questa è la democrazia dei tedeschi, ebbene, se la possono tenere.

Non ci stupiamo che di fronte a simili aberrazioni il Bild reclami la revoca di questa legge. 



Si faccia attenzione! Ancora alla fine del 1944 in Germanaia impiccavano senza nessun complimento chi avesse disperato della vittoria finale. Qualche mese dopo si impiccavano i nazionalsocialisti. Nessuna aberrazione può durare nel tempo.

Nessun commento:

Posta un commento