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martedì 9 gennaio 2018


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Tutti i rincari del 2018: Luce, gas, autostrade, assicurazioni, sacchetti e molto altro


tutti i rincari del 2018
Il 2018 per gli italiani, come ogni inizio d’anno nuovo, è iniziato con il botto. A saltare sarà il portafoglio (già vuoto). In Italia aumenta tutto tranne gli stipendi.
Dalle bollette ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Il tutto porterà ad una mazzata di 952 euro in più per le famiglie. Vediamo nel dettaglio tutti i rincari del 2018.

Luce e gas

Dal primo gennaio l’energia elettrica è aumentata del 5,3%, mentre quella del gas del 5%. Tradotto in euro significa un esborso per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il 1 aprile 2017 e il 31 marzo 2018 di 535 euro (+7,5%) per l’elettricità e di 1.044 euro per il gas, con una crescita del 2,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, pari a un aumento di circa 22 euro all’anno.

Benzina e diesel

Quest’anno gli italiani, calcola il Centro Studi Promotor, spenderanno per la verde e il gasolio 53,6 miliardi di euro. Si tratta di un incremento del 6%. In questi giorni un litro di benzina costa in Italia mediamente 1,579 euro (il diesel 1,442 euro), mentre a fine dicembre 2016 il prezzo era mediamente pari a 1,495 euro al litro (a 1,351 euro per il diesel), pari ad un incremento medio del 5,6% per litro di benzina (del 6,7% per il diesel).

Assicurazioni e autostrade

Le polizze auto subiranno un incremento medio di 25 euro. Inoltre vanno considerate anche gli aumenti sui pedaggi stradali che in media cresceranno del 2,74% con rincari da un minimo di 10 centesimi fino a un massimo di due euro.
Nel dettaglio: +3% sulle tratte del gruppo Sias (Gavio), tra cui la Torino-Milano (+8,34%); + 1,5% sulla rete di Autostrade per l’Italia; +5,98% per Autostrade Meridionali; +1,88% su Autovie Venete (+1,88%); +12,89% per Strada dei Parchi (+12,89%); record per la Aosta Ovest-Morgex: +52,69%.

Tariffe postali e Banca

Da mercoledì 10 gennaio Poste Italiane ha deciso dialzare le tariffe per raccomandate, assicurate e servizi per i professionisti.
Spedire una raccomandata costerà 50 centesimi in più. Per le raccomandate internazionali il ritocco sarà di 65 centesimi e il costo dell’invio passerà da 5,95 euro a 6,60 euro.
Si moltiplicano anche le nuove spese introdotte dalle banche, e in arrivo ci sono altri rialzi. Commissioni per i prelievi dal bancomat della propria banca, fino a 35 euro per un’operazione allo sportello e canone che cambia in base alla giacenza media sul conto corrente.

Tari e ticket sanitari

Anche la pubblica amministrazione farà la sua: si prevede un aumento medio di 49 euro per la Tari, di 156 euro per le tariffe profesionali ed artigianali e di 55 euro per i ticket sanitari.

Sacchetti biodegradabili

Un’altra mini stangata quotidiana, per qualcosa che è stato sempre gratuito.
Dal primo gennaio scatta l’obbligo dell’uso di soli sacchetti biodegradabili per gli alimenti. Saranno definitivamente vietati quindi tutti i sacchetti di plastica usati finora per insaccare carne, verdura e la spesa in generale. Tutti i negozianti dovranno rifornirsi di sacchetti compostabili. La novità avrà però un costo per i consumatori: si va da un minimo di 1 centesimo fino ad un massimo di 10 centesimi a sacchetto.
Una sostanziosa manciata di quattrini che andranno ad aggiungersi ai 10/15 centesimi che già si spendono per acquistare i sacchetti bio più grandi.

Tassati i ciclisti

Infine, sorpresa di fine anno per i ciclisti: tutti gli amanti delle due ruote non professionisti che si dilettano in gare e passeggiate cicloturistiche dovranno pagare un canone annuale di 25 euro alla Fci, la Federazione ciclistica italiana.

Le proteste delle associazioni di consumatori

Questi rincari hanno immediatamente fatto scattare le proteste delle associazioni di consumatori.
Dice Elio Lannutti, presidente di Adusbef: “Non finisce qui. Si profilano ulteriori salassi per i cittadini mentre, secondo le stime dell’Istat, cresce il rischio povertà o esclusione sociale con oltre 18 milioni di persone a rischio: nulla di buono aspetta i consumatori italiani e questi incrementi per molte famiglie sono insostenibili, è urgente una seria azione del governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato”.

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