Il fenomeno delle gang islamiche sta cambiando il volto delle pacifiche e ordinate società del nord Europa. In particolare la Svezia, che da anni affronta un gravissimo problema di governo di alcune zone off limits delle grandi città, dominate da gang di giovani immigrati di religione islamica. A quanto riporta Zero Hedge, la situazione è così esplosiva che il governo svedese si sta organizzando per dispiegare l’esercito e distribuire manuali di autodifesa ai propri cittadini.  


Zero Hedge, 18 gennaio 2018

Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, la Svezia si sta preparando a distribuire un opuscolo sulla difesa civile a circa 4,7 milioni di famiglie, avvertendole sul possibile insorgere di una guerra.

Secondo quanto riportato dal FT, l’opuscolo servirà come un manuale di “auto-difesa” in caso di guerra e fornirà dettagli su come garantirsi i bisogni di base come acqua, cibo e riscaldamento. Il manuale copre anche altre minacce, come attacchi informatici, terrorismo e cambiamenti climatici.

Tutta la società deve essere preparata ai conflitti, non solo i militari. Non abbiamo più usato parole come auto-difesa o allerta da 25-30 anni o più, quindi l’informazione tra i cittadini è molto bassa“, ha detto Christina Andersson, capo del progetto presso l’agenzia svedese per le emergenze civili.

Il manuale della sopravvivenza, noto a molti come guida per i survivalisti, intitolato “Se arriva la crisi o la guerra” sarà pubblicato dal governo nella tarda primavera. La sua pubblicazione arriva in un momento in cui la minaccia della guerra da parte della Russia è alta, be’, forse, o almeno questo è quello che molti sono condizionati a credere seguendo l’informazione mainstream.

E se invece la minaccia non venisse dalla Russia, ma dall’interno del paese?

Mercoledì il Primo Ministro Stefan Lofven ha dichiarato che la Svezia dovrebbe fare tutto il possibile, compreso inviare l’esercito, per porre fine all’ondata di violenza per bande nelle diverse no-go-area del paese (“interi quartieri dominati dalle gang islamiche, in cui non mettono piede né la polizia, né altre strutture istituzionali come i vigili del fuoco, i vigili urbani, le ambulanze”,  ndVdE).

Il tasso di omicidi in Svezia è rimasto relativamente basso negli anni, ma a causa della crisi dei flussi migratori, in molte zone la polizia risulta impotente.

Far intervenire l’esercito non sarà il primo passo, ma sono pronto a fare tutto il necessario per porre termine alla criminalità organizzata“, ha detto Lofven dopo la discussione sulla leadership del partito in parlamento.

Ma è anche ovvio che ci sono problemi sociali. Lo scorso anno si sono verificati 300 sparatorie, 40 persone sono rimaste uccise. Il nuovo anno è iniziato con nuovi assalti. Ci sono criminali con totale mancanza di rispetto per la vita umana, è una dinamica terribile, sono determinato a imprimere una svolta alla situazione“, ha aggiunto.

Persino il leader democratico svedese Jimmie Akesson “ha dichiarato guerra” contro il crimine organizzato e ha suggerito che la Svezia dovrebbe schierare l’esercito nelle zone proibite per contrastare la violenza fuori controllo.

La gente viene uccisa a colpi di pistola nelle pizzerie, dalle bombe a mano trovate per strada“, ha detto Akesson in Parlamento mercoledì.

Questa è la nuova Svezia; il nuovo, eccitante, dinamico, paradiso multiculturale che tanti qui, in questa assemblea …, hanno combattuto per creare per così tanti anni“, ha detto con sarcasmo.

Peter Imanuelsen, giornalista indipendente in Svezia, ha riassunto i recenti sviluppi in ordine cronologico:

  • Il governo invia volantini a 4,7 milioni di famiglie dicendo loro come prepararsi per la guerra

  • Il leader del partito democratico svedese dice “Nella società svedese è in corso una guerra”

  • Il primo ministro svedese sta valutando la possibilità di schierare l’esercito nelle zone proibite

Per riassumere, il governo svedese si sta preparando a un evento destabilizzante, mentre i media mainstream continuano a usare la Russia come capro espiatorio. Nel frattempo, alti funzionari governativi in Svezia hanno ribadito in coro unanime che l’intervento militare in dozzine di no-go-area in tutto il paese è un’alta probabilità. Allo stesso tempo, il governo si sta preparando a distribuire milioni di manuali di sopravvivenza ai propri cittadini, indicando che un evento destabilizzante si sta avvicinando.

Mercoledì scorso abbiamo riferito del caos in Svezia suscitato da una bomba a mano lanciata in una stazione di polizia a Malmo, che secondo i resoconti dei media locali ha provocato una “grande esplosione”.

Infine, mentre i tre maggiori partiti politici svedesi sollecitano un intervento militare nelle zone proibite, l’agenzia svedese per le emergenze civili si sta freneticamente organizzando per stampare milioni di manuali di sopravvivenza per proteggere i cittadini da quello che sembra essere un futuro turbolento nel 2018.