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domenica 7 gennaio 2018

Centrodestra verso la maggioranza assoluta dei seggi.

Giuseppe Sandro Mela.

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Il 4 marzo si sta avvicinando e le prospezioni elettorali proseguono ad evidenziare i trend iniziati già ai primi dello scorso anno.

Per la Camera dei Deputati il centrosinistra passerebbe dai 187 seggi stimati l’8 aprile 2017 agli attuali 156, M5S passerebbe da 202 a 157 deputati, mentre il centrodestra sarebbe in risalita dai pregressi stimati 202 agli odierni 280.

Quadro meno turbolente le prospezioni per il senato, ove il centrodestra potrebbe ottenere 137 seggi.

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Rosatellum bis. Gli strani effetti della nuova legge elettorale.

Italia. Simulazione di voto con il ‘Rosatellum’. – Demopolis

Elezioni 4 Marzo. Rosatellum potrebbe beffare il Pd.

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Ci rendiamo perfettamente conto che nell’attuale clima politico italiano, tenendo conto della sua storia recente e pregressa, è incredibilmente difficile poter fare un discorso di sano buon senso, privo di visceralismi: è una situazione settaria, roba da Montecchi e Capuleti.

Se però si guardasse con attenzione alla palude tedesca che non riesce a formare un governo, così come è successo in Spagna, in Olanda ed in altri paesi europei, si dovrebbe concludere che sia augurabile che il centrodestra ottenga la maggioranza dei seggi e si possa così formare un governo stabile.

In questa situazione mondiale ed europea tutto sarebbe desiderabile tranne che il chaos politico.


→ La Stampa. 2017-01-07. La corsa per i collegi del nuovo Senato: centrodestra verso la maggioranza assoluta

Elaborazione YouTrend per La Stampa: la coalizione di Berlusconi a quota 137 seggi, con altri 20 governa da sola. Monocolore blu al Nord. Pd confinato in regioni rosse e Trentino. Il M5S tiene a Roma e Torino.

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La premessa è doverosa: molto dipenderà dai candidati. La battaglia per il Senato, così come quella per la Camera, si giocherà collegio per collegio. Il Rosatellum – la legge elettorale con cui andremo a votare il 4 marzo – funziona così: la maggior parte dei seggi saranno ripartiti con meccanismo proporzionale. Ma nonostante ciò, la differenza tra la vittoria e la sconfitta passerà dai collegi maggioritari con cui si assegnerà poco più di un terzo dei seggi totali. In questi collegi chi prende un solo voto in più degli avversari conquista l’ambita poltrona. E quelle dei senatori sono poltrone decisive: Palazzo Madama è il ramo del Parlamento dove si sono giocati i destini delle ultime legislature. Nella corsa per il nuovo Senato la prima notizia è che il centrodestra si presenta ai blocchi di partenza nel ruolo di grande favorito. Sia il Pd che i 5 Stelle sono costretti a inseguire, con distacchi che, a due mesi dal voto, paiono già incolmabili.  

La valanga blu  

I collegi uninominali del Senato ridisegnati dalla nuova legge sono 109, a cui vanno aggiunti i sei tradizionali del Trentino-Alto Adige e quello valdostano. Il totale fa 116. In base agli ultimi sondaggi il centrodestra potrebbe vincerne circa il 60%. Ben 69 collegi, infatti, vedono una prevalenza – più o meno netta – della coalizione di Berlusconi, Salvini e Meloni. La stima si basa sull’algoritmo di YouTrend, che assieme alla società Reti ha elaborato un dossier dedicato alla legge elettorale e agli scenari del voto. I colori della mappa che pubblichiamo qui a fianco mostrano qual è la coalizione favorita: la tonalità più intensa indica un vantaggio netto (pari o superiore al 10%); il colore intermedio fotografa una forchetta tra il 5 e il 9,99%; la gradazione più tenue, infine, mostra uno scarto inferiore ai cinque punti percentuali. Secondo il calcolatore – che proietta le attuali intenzioni di voto nazionali e regionali nei vari collegi basandosi sulla distribuzione delle elezioni passate – Pd e M5S ad oggi potrebbero giocarsi solo il secondo posto.  

La “ridotta” regioni rosse  

I democratici sono competitivi nelle regioni rosse, oltre che in alcuni collegi metropolitani e in Trentino-Alto Adige grazie all’alleanza con la Südtiroler Volkspartei. Mentre per i pentastellati la regione più favorevole è la Sardegna, seguita dall’Abruzzo. I grillini potrebbero conquistare anche qualche collegio in Sicilia e nelle città simbolo del Movimento: Roma e Torino, dove governano giunte M5S, alle quali si aggiunge Genova, terra di Beppe Grillo.  

Maxi-torta per tre  

In base all’elaborazione YouTrend – che La Stampa pubblica in esclusiva – Forza Italia e Lega potrebbero portare a casa un bottino cospicuo: una settantina di seggi maggioritari a cui si aggiungerebbero 68 collegi conquistati con il proporzionale (35 Forza Italia, 22 Lega e 11 Fratelli d’Italia). La somma fa 137: significa che a Berlusconi, Salvini e Meloni basterebbero una ventina di senatori in più per avere la maggioranza assoluta a Palazzo Madama. Questi parlamentari mancanti potrebbero essere cercati anche all’interno degli altri gruppi, o magari tra gli eletti nelle circoscrizioni estere. La storia insegna che l’ex Cavaliere, se vuole, sa essere persuasivo.  

«Se durante la campagna elettorale riuscirà a crescere di altri due punti percentuali, il centrodestra avrà ottime chance di controllare Palazzo Madama: non uno scenario inverosimile», spiega Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend. In questo caso non ci sarebbe bisogno né di grandi coalizioni né di alleanze post-elettorali contro natura. «Secondo il nostro algoritmo la “soglia magica” è intorno al 39%; la coalizione che riuscirà a raggiungerla avrà con grande probabilità i numeri per governare», aggiunge. 

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