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sabato 6 gennaio 2018

Il rutto del comunista


Il commentatore Stefanov mi fa notare un articolo natalizio: Buon Natale dalle multinazionali, in cui ci si fa beffe della decrescita e si ammannisce, dal proprio desco, qualche indicazione ai propri utenti: non fatevi ingannare, questo rischia di essere un mondo felice, meglio un panettone di plastica che niente, ruttate le bollicine della Sprite in faccia ai lugubri sostenitori dell'austerità e così via.Questo non sorprende.Già il ruvido Eugenio Orso ebbe qualcosa da dire in merito.Io, per me, da ignorante qual sono, non ho che da esprimere due cose (le sole due che mi vengono in mente; la terza è sottintesa: abbiamo perso):1. in fondo, a ben raschiare, il marxismo condivide col capitalismo la identica speranza nel sol dell'avvenire. Anche l'operaio russo celebrava, in carne, la mano che muove il telaio o il braccio che forgia l'acciaio. La propaganda sovietica dice tutto a tal proposito. Le magnifiche sorti e progressive. Strappare alla terra, alle pietre, al cielo, al passato e all'inferno, trasformare, sbriciolare, spianare, e poi l'industria, la chimica, la scienza la scienza .... la catena di montaggio, le merci, mio Dio ... le merci le merci! E la circolazione delle merci, l'utopia internazionalista, il crollo degli Stati nazionali, l'incasellamento, la definizione continua, la devastazione del privato e della spiritualità (oppio, signori miei ... nepente! ... il Lete del proletariato!), i bulloni, il fordismo, gli stivali in marcia ... Fratelli a un tempo stesso ... cosa divide Ford da Marx, in fondo ... forse il maledetto contadino ... il contadino espropriato da tutto, il contadino reso miserabile e inurbato a forza, lì alla stanga negli opifici londinesi della Rivoluzione industriale, stritolato dagli ingranaggi ... E Marx va lì, ma poi le sue creature continuano a massacrare i contadini ... perché? Perché non sono produttivi, sono piccoli borghesi in erba, sono legati alla terra da rapporti ancestrali, magici, ciclici ... facciamoli fuori ... la linea retta della produzione non s'ha da fermare per tali pinzellacchere ... un comunista postmoderno e un globalizzatore oggi, infatti, la pensano allo stesso modo ... da tale pulpito desolato ... il loro orgasmo storico fu incontrarsi fra le rovine di Berlino nel 1945 e preparare l'Europa futura ... la stessa che stanno cucinando oggi ... complimenti a tutti ... e diffondete la voce! ... questo è un sito nazista ...
2. L'altra cosa che mi viene in mente è la povertà eccezionale di tali personaggi. Non li ho mai sentiti (attenzione! ... tutti! ... dal primo all'ultimo: scientisti, globalizzatori, comunisti di ritorno, comunisti pentiti, forzisti, populisti, liberisti, austriaci, radicali, piddaruoli, neocon, evangelici, socialisti rosati) .. tutti, per Dio, tutti! ... non li ho mai sorpresi a dire o pensare o alludere a qualcosa di profondo. Come se il passato non esistesse. Mai sentiti gemere o fare gli occhi dolci o commuoversi di fronte a qualcosa di bello. Sono uomini di paglia, piatti, deserti, desolati. Non gli dice nulla un casale sbrecciato, la Flagellazione di Piero della Francesca, il moto delle stelle, l'abisso del mito ... nulla ... troppo intenti a ruttare le bolle cancerose dell'opulenza ... non ci arrivano proprio ... Bertinotti, Bonino, Trump, Obama, Casaleggio, Merkel, Monti, Draghi, ONU, FAO, le Femen, Bergoglio ... costituiscono il circolo inesauribile e fungibile degli uomini vuoti. Forse perché non sono contadini? Certo volte viene il dubbio. Mai si è ha avuta una tale sorprendente chiarità: il depauperamento morale, spirituale e interiore esiste ... è lo spegnimento progressivo dell'umano ... ve lo dico a gola spiegata, da ex comunista: esiste il diavolo, il diavolo è questo, la rarefazione inarrestabile di esseri con un cuore, giusti, distaccati e magnanimi assieme ... il diavolo, questa azzeccata metafora storica e psicologica, è fra noi, vincente, inevitabile, mediocre, di cattivo gusto, piccolo, di una piccineria morale accecante, abile a invertire i poli dell'umanità sino a ridurci al deliquio dell'insignificanza.Una dimensione? Anche meno, signora mia, anche meno ...E saranno accontentati, per carità, anche se presto non ci sarà nulla da eruttare ... ognuno avrà la pillola energetica statale, o la barretta con farina di cicale, da pagare con la propria scheda digitale (su cui versare 100 pezzi mensili di paghetta: reddito di sudditanza), felice, senza patemi, poiché liberato finalmente dal bisogno, e da quelle fonti terribili che originano il bisogno ... finalmente liberi dal passato ... e poi dal futuro! E non ho dubbi che lo saranno, felici! La felicità di Zamjatin ... di Huxley ... è fra noi, son tutti d'accordo ... il sol dell'avvenire è a picco sul cranio ... si rutti in coro ...Quand'ombra non rendono gli alberi ... lo zenit della gioia ... le merci ... la Sprite ...

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