Cosa c’è dentro le caramelle gommose e le gelatine colorate?
Ne mangiamo in continuazione quando siamo piccoli, ne sentiamo il bisogno. Poi cresciamo e loro sono ancora lì a procurarci dipendenza. Le caramelle gommose o le gelatine colorate! Ma cosa c’è davvero dentro queste “delizie”?
Come sono fatte le caramelle gommose?
È la gelatina animale l’ingrediente disgustoso delle caramelle gommose. Questo è il principale ingrediente con cui vengono prodotte… Buon appetito!
Una proteina naturale, ottenuta da materia prima di origine animale contenente collagene: cotenna del maiale (l’80% della gelatina alimentare prodotta in Europa), 15% viene ricavato dal bifido bovino (uno strato sottile di grasso presente sotto la pelle), il rimanente 5% da ossa e cartilagini di maiali e bovini.
Per capire ancora meglio di cosa stiamo parlando guardate il documentario della regista belga Alina Kneepken, intitolato “Gelatine”, che mostra alcune fasi della produzione delle caramelle gommose, compreso il modo in cui si produce l’ingrediente più importante: la gelatina di origine animale.
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La gelatina animale
La gelatina è un dolce che utilizza come ingrediente principale la gelatina animale. Le gelatine, che vengono utilizzate per i dolci, sono spesso commercializzate sotto forma di polvere o concentrato aromatizzato solido gelatinoso.
Le marche più popolari di gelatine sono Jell-O e la Knox della Kraft Foods nel Nord America, Royal in Uruguay, Hartley’s (ex Rowntree’s) nel Regno Unito e del Aeroplane Jelly in Australia.
Le gelatine animali si ottengono per idrolisi dal collagene, una proteina che è il componente principale del tessuto connettivo degli animali (tendini, legamenti, ossa, cartilagini).
Le gelatine animali si ottengono per idrolisi dal collagene, una proteina che è il componente principale del tessuto connettivo degli animali (tendini, legamenti, ossa, cartilagini).
La gelatina alimentare si ottiene normalmente dalla pelle dei maiali o di altri animali da allevamento. Usi non alimentari possono richiedere un procedimento più costoso che estrae la gelatina dalle ossa.
Più di recente l’industria si sta muovendo verso la gelatina di pesce.
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Principali usi alimentari delle gelatine animali
La gelatina animale viene usata in ambiti diversi tra cui ricordiamo:
– l’uso alimentare, in gelati, yogurt, cioccolatini, dolci, caramelle gommose (per bambini), ecc., dove agisce come stabilizzatore o è usata per rendere i prodotti spalmabili e pastosi. Nel caso di alcuni vini e birre le gelatine si usano per la chiarificazione. In questi casi è probabile che la gelatina non appaia in etichetta in quanto “coadiuvante tecnologico”, cioè una sostanza che a fine lavorazione viene allontanata dal prodotto.
– L’uso farmaceutico, per la preparazione di pastiglie e supposte, dove la si può trovare specialmente nelle capsule che contengono il medicinale.
– La gelatina si trova anche in molti prodotti non alimentari come le pellicole fotografiche, alcuni adesivi, inchiostri, ecc.
Quindi occhio agli ingredienti! se c’è scritto colla di pesce c’è tutto questo intruglio di tessuti animali.
Per fortuna altri prodotti vegani che sostituiscono la gelatina sono: la gomma di guar e la carragenina, la cellulosa (o amido), l’Agar-Agar, il Bobin, lo Xantano, le carrube ed altri ancora.
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La gelatina di pesce
La ricerca di un’alternativa alle gelatine animalinasce anche dalla non approvazione del consumo di carni di animali da parte dei credenti di fede musulmana, o dal consumo di queste carni ma con talune restrizioni per ebrei e induisti. Si aggiungono poi anche coloro che osservano diete vegetariane e vegane, per i quali dunque il pesce rappresenta un’ottima fonte proteica in sostituzione della carne.
L’estrazione si realizza su pelli, spine e anche frattaglie di diverse specie ittiche:
– pesci d’acqua fredda, come merluzzo, nasello, salmone, pollock dell’Alaska;
– pesci d’acqua calda, come tonno, pescegatto, tilapia, pesce persico del Nilo, squalo.
– pesci d’acqua calda, come tonno, pescegatto, tilapia, pesce persico del Nilo, squalo.
Se non utilizzate, le pelli e le spine di pesce costituirebbero uno scarto, per cui è una buona cosa anche in questo senso il loro utilizzo, soprattutto dal momento che contengono quantità considerevoli di collagene (circa il 50% del corpo).
La produzione di gelatina di pesce non è del tutto una novità, bensì risale agli anni ’60: essa veniva ricavata previo estrazione acida, ma veniva poi destinata ad altre applicazioni industriali non alimentari (Karim e Bhat, 2008).
In ogni caso, questo tipo di produzione è ancora nella sua infanzia e contribuisce solo all’1% della produzione annuale di gelatina a livello mondiale (Arnesen e Gildberg, 2006).
Il processo per la fabbricazione della gelatina di pesce è molto simile a quello che conduce alla produzione di gelatina di bovino o di maiale. Il mercato delle gelatine di pesce rispetto a quello delle gelatine animali, riscontra più di una difficoltà nell’inserirsi in rapporti economici stabili: innanzitutto ha proprietà reologiche inferiori e le materie prime sono insufficienti, risulta infatti difficoltoso recuperare grandi quantità di uno stesso tipo di pesce, per cui spesso si creano le più svariate commistioni.
Anche dal punto di vista del prezzo c’è da fare una nota. Sono poche le industrie a livello mondiale coinvolte nella produzione di gelatina di pesce, e in molti casi le quantità prodotte sono pure piuttosto esigue. Per questi motivi la si può considerare un prodotto di nicchia.
Ha un prezzo molto vario nel mercato, ma tende ad essere costosa, addirittura 4-5 volte maggiore rispetto al prezzo delle gelatine animali.
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