Su la 7 va in scena la tv a senso unico, non si fa informazione ma la formazione al politicamente corretto, un luogo dove vengono serviti programmi a senso unico, sempre lo stesso.
Il caso Nichi Vendola che senza contraddittorio racconta la sua “verità” sull’utero in affitto.
Ormai le tecniche di orientamento delle massesono abbastanza chiare anche per chi se ne interessa solamente in modo superficiale, in particolare quelle messe in atto dal canale La Sette (boldrinianmente parlando dovrebbe essere “Il sette” o “La setta”, il che un senso l’avrebbe…) sono ormai così palesi da risultare infine inefficienti e controproducenti rispetto alle intenzioni.
La tecnica denominata del “tre contro uno” stata già segnalata in passato ed è ormai un format chiaramente riconoscibile, l’unico passatempo rimasto allo spettatore è quello di identificare la vittima designata e stare a guardare come al Colosseo se riuscirà o no a uscirne indenne.
In alternativa c’è il format del monologo con conduttore compiacente dove è possibile fare qualsiasi affermazione senza temere domande scomode o puntualizzazioni, quest’ultimo è il caso della trasmissione Piazza Pulita del 28 marzo scorso dove è andata in onda una intervista a Nichi Vendola dove la questione dell’utero in affitto è stata trattata in modo apologetico e obiettivamente un po’ romanzato, anzi data la narrazione sarebbe meglio dire fotoromanzato.
Qui di seguito il video che ho ripreso come “fair use” per diritto di cronaca e critica ma che su Youtube non potremo vedere per presunta violazione delle leggi sul copyright:
Da quel che si vede i media sono ancora fortemente in mano a chi vuole promuovere l’agenda globalista e la società liquida, in questo contesto l’unica speranza è solamente la Rai che come ogni servizio pubblico deve rispondere allo Stato e al Parlamento, una possibilità che viene contrastata da chi sa che una volta smontata la narrazione è impossibile tornare a raccontarla.
Il nostro sostegno va a chi, in modo più o meno evidente, sta lavorando per questo