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martedì 12 marzo 2019

Vaccini: Lettera dell’Associazione Medici e Chirurghi Americani al Congresso Americano

Uno degli aspetti più odiosi, nel dibattito sui vaccini, è l’equivalenza imposta tra “scienza” e posizione favorevole all’obbligo vaccinale. Non è così. Pubblichiamo la lettera della Association of American Physicians and Surgeons al Congresso americano in tema di vaccini. L’associazione sostiene che non ci sono pericoli chiari e attuali tali da rendere lecita l’imposizione dell’obbligo vaccinale da parte delle autorità federali, nemmeno per le malattie più dibattute come il morbillo. Afferma inoltre che i vaccini, in quanto farmaci, presentano sempre dei rischi, che vanno confrontati con i benefici che apportano. Sostiene infine che l’obbligo vaccinale lede il diritto alla libertà degli individui, compromette il rapporto tra medici e pazienti e soprattutto costituisce un precedente per restrizioni ancora peggiori dei diritti individuali.

Al Sottocomitato di investigazione e sorveglianza, Commissione per l’Energia e il Commercio della Camera.

Alla Commissione per la Salute, l’Istruzione, il Lavoro e le Pensioni del Senato.


Oggetto: dichiarazione sull’obbligo vaccinale federale


26 Febbraio 2019


La Association of American Physicians and Surgeons (AAPS) (Associazione dei Medici e Chirurghi Americani, ndt) si oppone con forza all’interferenza federale nelle decisioni mediche, incluse quelle sui vaccini obbligatori. Dopo essere stati pienamente informati dei rischi e dei benefici di una procedura medica, i pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare la procedura. La regolamentazione della pratica medica è una funzione statale, non federale. La prevalenza dell’ordinamento pubblico sulle decisioni dei pazienti o dei genitori riguardo l’accettazione di farmaci o altri interventi medici è una seria intrusione nella libertà dell’individuo, nella sua autonomia, e nelle decisioni dei genitori sull’educazione dei figli.


Il motivo addotto a sostegno delle politiche di vaccinazione obbligatoria sono le minacce alla salute pubblica. Ma che razza di minaccia è necessaria per giustificare che le persone siano costrette ad accettare i rischi imposti dalle scelte del governo? Il legislatore può intervenire per proteggere la popolazione da un rischio di uno su un milione di prendere il cancro per un’esposizione involontaria ad una tossina, o da un rischio di uno su centomila dovuto a un’esposizione volontaria (ad esempio, per lavoro). Qual è il rischio di morte, di cancro o di una complicazione invalidante per un vaccino? Non ci sono studi di sicurezza rigorosi e di forza sufficiente per escludere rischi molto maggiori di complicazioni, anche uno su diecimila, per i vaccini. Questi studi richiederebbero un adeguato numero di soggetti, una lunga durata (anni, non giorni), un gruppo di controllo non vaccinato (il “placebo” dovrebbe essere veramente una sostanza inattiva, come la soluzione salina isotonica, non un adiuvante o qualsiasi-cosa-eccetto-l’antigene-testato), e osservazioni su tutti gli eventi sanitari avversi (inclusi i disturbi dello sviluppo neurologico).


I vaccini comportano inevitabilmente rischi, come riconosciuto dalla Corte Suprema e dal Congresso degli Stati Uniti. Il Vaccine Injury Compensation Program (Programma per il Risarcimento dei Danni causati da Vaccini, ndt) ha pagato circa 4 miliardi di dollari di danni, anche se per ottenere il rimborso devono essere superati ostacoli notevoli. Il danno può essere talmente grave che la maggior parte delle persone preferirebbe ripristinare le funzionalità perdute, invece di un indennizzo multimilionario.


Il vaccino anti-vaiolo è così pericoloso che non lo si può assumere, nonostante il vaiolo oggi sia stato trasformato in un’arma. L’antirabbica è somministrata soltanto dopo una sospetta esposizione o a persone ad alto rischio come i veterinari. Il vaccino a cellule intere contro la pertosse è stato ritirato dal mercato statunitense, un decennio dopo il ritiro dal mercato giapponese, a causa dei resoconti su gravi danni permanenti al cervello. Il vaccino acellulare che l’ha rimpiazzato è evidentemente più sicuro, sebbene sia un po’ meno efficace.


Il rapporto rischi-benefici varia a seconda della frequenza e della gravità della malattia, della sicurezza del vaccino e dei fattori individuali del paziente. Questi devono essere valutati dal paziente e dal medico, non imposti da un’agenzia governativa.


Il morbillo è la minaccia, molto pubblicizzata, usata per sostenere l’obbligo, ed è probabilmente la minaccia peggiore tra le malattie che possono essere prevenute dai vaccini, perché è molto contagioso. Ci sono epidemie occasionali, che in genere iniziano da un individuo infetto proveniente da qualche luogo fuori dagli Stati Uniti. La maggioranza delle persone, ma assolutamente non tutte quelle che prendono il morbillo, non sono state vaccinate. Quasi tutti hanno un totale recupero, sviluppando un’immunità forte che dura tutta la vita. L’ultima morte per morbillo negli Stati Uniti è avvenuta nel 2015, secondo i Center for Disease Control and Prevention (CDC) (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ndt). Le potenziali complicazioni dovute al morbillo, inclusa la morte di persone che non possono essere vaccinate perché immunodeficienti, sono una giustificazione per abrogare i diritti degli americani e stabilire un precedente per restrizioni ancora maggiori al nostro diritto di dare – o rifiutare – il consenso agli interventi medici? Chiaramente, no.


Le vaccinazioni MPR sono state seguite da molte gravi complicazioni, che sono elencate dal produttore nel foglietto illustrativo, sebbene non si sia potuta stabilire una relazione causale. Secondo un rapporto del 2012 della Cochrane Collaboration, “il design e la segnalazione dei risultati di sicurezza negli studi sui vaccini MPR, sia prima che dopo la commercializzazione, sono in gran parte inadeguati” (citato dal National Vaccine Information Center [Centro Nazionale Informativo sui Vaccini, ndt]).


I sostenitori dell’obbligo spesso affermano che sia necessario un tasso di vaccinazione del 95% per raggiungere l’immunità di gregge. Tuttavia Mary Holland e Chase Zachary della NYU School of Law, sulla Oregon Law Review, ribattono che, poiché la completa immunità di gregge e l’eliminazione del morbillo sono irrealizzabili, l’obiettivo migliore è l’effetto gregge e il controllo della malattia. Il risultato ottimale, sostengono, deriverebbe dal consenso informato, da una maggiore comunicazione aperta, e da approcci che si basano sul mercato.

Anche senza tenere conto degli effetti avversi del vaccino, i risultati della vaccinazione quasi universale non sono stati del tutto positivi. Il morbillo, quando si verifica, è quattro o cinque volte peggiore rispetto ai tempi antecedenti alle vaccinazioni, secondo il Lancet Infectious Diseases, a causa della diversa distribuzione dell’età: più adulti, la cui immunità, basata sul vaccino, è diminuita, e più bambini che non ricevono più l’immunità passiva dalle loro madri, naturalmente immuni, per essere protetti durante il loro periodo più vulnerabile.

Il morbillo è un problema assillante, e una vaccinazione forzata e più completa probabilmente non lo risolverà. Sono necessarie migliori misure di sanità pubblica – rilevamento, tracciamento dei contatti e isolamento precoci; un vaccino più efficace e più sicuro; o un trattamento efficace. Nel frattempo, coloro che scelgono di non vaccinarsi adesso potrebbero farlo durante l’esplosione di un focolaio, o possono essere isolati. I pazienti immunodepressi potrebbero scegliere l’isolamento, in ogni caso, perché anche le persone vaccinate possono trasmettere il morbillo, anche se non si ammalano.

Il Congresso dovrebbe considerare le seguenti questioni:

  1. – I produttori sono praticamente immuni dalla responsabilità connessa al prodotto, quindi è molto diminuito l’incentivo a sviluppare prodotti più sicuri. I produttori possono persino rifiutarsi di rendere disponibile un prodotto ritenuto più sicuro, come il vaccino monovalente contro il morbillo in preferenza ALL’MPR (morbillo-parotite-rosolia). Il rifiuto dei consumatori è l’unico incentivo a fare meglio.
  2. – Ci sono enormi conflitti d’interesse che implicano relazioni redditizie con i fornitori di vaccini.
  3. – Viene repressa la ricerca sui possibili effetti avversi del vaccino, così come il dissenso dei professionisti.
  4. – Esistono molti meccanismi teorici per giustificare gli effetti avversi dei vaccini, specialmente nei bambini con cervello e sistema immunitario in sviluppo. Notate gli effetti devastanti del virus Zika o della rosolia sugli esseri umani in sviluppo, mentre gli adulti possono avere infezioni lievi o asintomatiche. Molti vaccini contengono virus vivi, con lo scopo di provocare una lieve infezione. Il cervello dei bambini si sviluppa rapidamente – qualsiasi interferenza con la complessa sinfonia dello sviluppo potrebbe essere rovinosa.
  5. – I vaccini non sono né sicuri al 100% né efficaci al 100%. Né sono gli unici mezzi disponibili per controllare la diffusione della malattia.

L’AAPS crede che il diritto alla libertà sia inalienabile. Pazienti e genitori hanno il diritto di rifiutare la vaccinazione, anche se le persone potenzialmente contagiose possono essere limitate nei loro movimenti (ad esempio come avviene con l’Ebola), poiché ciò è necessario per proteggere gli altri da un pericolo chiaro e presente. Le persone non vaccinate non esposte a una malattia e senza alcuna prova di contagio non rappresentano un pericolo chiaro o presente.

L’AAPS rappresenta migliaia di medici in tutte le specialità, a livello nazionale. È stata fondata nel 1943 per proteggere la medicina privata e la relazione medico-paziente.

Distinti saluti,

Jane M. Orient, M.D., Direttore Generale
dell'Association of American Physicians and Surgeons

Tradotto e pubblicato da vocidallestero.it

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