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mercoledì 27 marzo 2019

Vaccini: Le Bugie sui bugiardini

Nella lista ufficiale degli emendamenti al ddl 770 si legge una “premessa” (se così si può chiamare) a firma della sen. Fattori, la quale tenta di sminuire il problema delle reazioni avverse da vaccino e sostiene, tra l'altro, che “Nelle schede tecniche dei vaccini si trovano d'altronde effetti avversi più disparati, persino annegamento e l'incidente automobilistico, segnalati anche a distanza di diversi mesi dalla vaccinazione senza che sussistano studi scientifici a supporto, semplicemente per l'interesse da parte delle cause farmaceutiche di tutelarsi”.
Questa è un’affermazione fuorviante, che non meriterebbe attenzione se non comparisse in un documento ufficiale e se non fosse che la si sente utilizzare spesso dai “difensori ad oltranza” dell’obbligo vaccinale.
Colgo l'occasione pertanto di fare un po’ di chiarezza.
La scheda tecnica, chiamata in Europa Summary of product Characteristics (smPC) e negli Stati Uniti US prescribing information è un documento ufficiale, che descrive le caratteristiche del prodotto e le reazioni avverse che sono state riscontrate durante le sperimentazioni cliniche pre e post commercializzazione e dalla farmacovigilanza post marketing. Questo documento deve rispondere a precisi requisiti, deve essere approvato dalle autorità regolatorie prima della sua pubblicazione e viene periodicamente aggiornato con i nuovi dati dei nuovi studi e i dati provenienti dalla farmacovigilanza. Esso non può essere modificato se non con l'approvazione dell'autorità competente.
Le linee guida per la compilazione delle schede tecniche scrivono che la parte che riguarda gli effetti indesiderati “dovrebbe includere tutte le reazioni avverse derivanti da studi clinici, studi di sicurezza post-autorizzazione e segnalazioni spontanee per le quali, dopo un'attenta valutazione, una relazione causale tra il medicinale e l'evento avverso è almeno una possibilità ragionevole, basata ad esempio su la loro incidenza comparativa negli studi clinici, o sui risultati di studi epidemiologici e / o sulla valutazione della causalità dai singoli casi clinici. Gli eventi avversi, senza almeno una relazione causale sospetta, non dovrebbero essere elencati nella scheda tecnica”.
Di conseguenza, è falso sostenere che nella scheda tecnica entrino segnalazioni di cose inesistenti, fatte solo per tutelarsi. O se succede è un caso particolare che non inficia l’importanza del documento. E’ anche assurdo sostenere che nella scheda tecnica possano entrare eventi che palesemente non c’entrano coi rischi del vaccino, come gli incidenti d’auto o l’annegamento (a meno che essi non siano dovuti ad una perdita di coscienza indotta dal vaccino).
Comunque, per DIMOSTRARE una volta per tutte che il problema delle reazioni avverse da vaccino ESISTE, ho ricostruito con l’aiuto di una collega una tabellina in cui sono elencati alcuni effetti avversi gravi di UNA DOSE di un vaccino esavalente, descritti nella scheda tecnica fornita dalla casa farmaceutica all’AIFA e da questa pubblicata (i dati sono sintetizzati in Tabella 1). Le incidenze sono state riportate seguendo le definizioni della stessa casa farmaceutica: Molto comune: ≥1/10; Comune: ≥1/100, <1/10; Non comune: ≥1/1.000, <1/100; Raro: ≥1/10.000, <1/1.000; Molto raro: <1/10.000. Il numero totale è stato poi calcolato estrapolando il dato frazionario al numero totale dei vaccinati in un anno (circa 450.000). Precisiamo che la tabella non è completa ma rappresenta una selezione dei più significativi. Va inoltre considerato il fatto che vengono fatte tre dosi. In aggiunta non si possono trascurare i 660 granulomi da alluminio ogni 100.000 dosi (non citati nella scheda tecnica) per un totale proiettato di circa 3.000 per ogni anno.
A titolo di raffronto, si riportano le incidenze delle malattie in teoria coperte dal vaccino esavalente (Tabella 2). Precisiamo che le incidenze qui sono riportate per 100.000 cittadini italiani (senza distinzione tra immuni e non immuni) perché in tal modo si ha una idea chiara della mancanza di “emergenze” sanitarie e quindi dell’imbroglio perpretrato quando furono usati i requisiti di “urgenza” per imporre il decreto lorenziniano. Se si volesse stimare il rischio individuale per un soggetto non immune, si dovrebbe fare un calcolo più complesso che tien conto della percentuale di soggetti non immuni (ad esempio per il tetano e la difterite più della metà degli anziani non è immune) e dell’età. Per i bambini il rischio potrebbe in prima approssimazione essere stimato moltiplicando per 10 quello qui riportato, quindi resta un rischio basso o nullo secondo le malattie considerate. La pertosse è, tra queste 6, la malattia con maggiore prevalenza e in ripresa, anche perché il vaccino acellulare comincia a mostrare dei difetti di cui si è già detto più volte. Ricordiamo infine che per difterite, tetano, pertosse, polio e epatite B non c'è prova che il vaccino produca un'immunità di gruppo nel senso vero e proprio del termine.
Non intendo qui commentare ulteriormente, dico solo che la valutazione del rapporto tra benefici e rischi (sia sul piano individuale che su quello della sanità pubblica, qui comprendendo le leggi, i piani vaccinali e la pubblicità) deve partire da questo tipo di DATI, non dalle opinioni degli opinionisti da strapazzo o dalle molte fakes che si sentono in giro di questi tempi.
Nota bene: queste tabelle non valgono “direttamente” come indicazione se “conviene” vaccinare! La scelta va fatta assieme al medico o al pediatra correttamente informati. Tutto ciò dimostra l’assurdità dell’obbligo vaccinale lorenziniano, non l’inutilità dei vaccini. Come ha sempre sostenuto Roberto Gava , rischiando e pagando di persona, la vaccinazione è un intervento sanitario che non può prescindere dalla valutazione del singolo caso.

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