11_marzo_2024
###L’ULTIMA PRODUZIONE DEL DOCUFILM DI PAOLO CASSINA “non è andato tutto bene” è stata ultimata, ed esso verrà proiettato in molte sale italiane, tra cui, per esempio in Liguria, alla sala CAP di Via Albertazzi 3 a Genova il 12 Aprile alle ore 19,00.
Invito caldamente di andare a vederlo perché è un costrutto di tutti questi ultimi anni in cui la dittatura del regime in cui viviamo da sempre , ha dimostrato la sua vera faccia demoniaca.
È stato uno dei periodi più bui della nostra storia dal dopoguerra ad oggi; abbiamo vissuto in prima persona, anche quelli che si sono “piegati”, (che adesso ne stanno pagando le conseguenze sulla loro salute), tutti gli aspetti nefasti della vicenda.
Sul campo sono rimaste e rimangono numerosissime vite umane, un esperimento genetico-psichico, di cui non bisogna assolutamente perdere la memoria. Un periodo di persecuzione criminale, che ora viene venduta come invece, un periodo di conquistata libertà (specie la tessera verde) dal mainstream e la sua narrazione unica. Quindi bene la tessera verde, bene l’imposizione delle benedizioni di massa, rovesciando quindi la realtà di 180 gradi.
I protocolli sanitari erano protocolli falsi e inesistenti e soprattutto quelli che c’erano non erano vincolanti per il medico (tachipirina e vigile attesa). Ogni medico se ci fosse stato un protocollo, poteva trascenderlo se lo avesse giudicato falso e fallace, cosi come era. Invece sono stati seguiti uccidendo migliaia di persone consapevolmente. Causa la forza intimidatrice delle istituzioni e dell’ordine dei medici, hanno fatto in modo che quando una persona si presentava al pronto soccorso, dopo una settimana dalla benedizione (per esempio), con gli effetti avversi, non gli si sarebbe dovuto dire nulla. Inoltre a tutti i medici è stato impedito di visitare e andare a domicilio. L’importante è capire che NON c’è mai stato un protocollo Speranza vincolante, perché il medico, per legge, non è obbligato ad applicarlo, come invece è stato fatto.
Fu questa la storia della tachipirina e vigile attesa che è ancora una prassi, cosi come l’attività medica che per il paziente è rimasta un’attività pericolosa.
Nella realizzazione di suoi documentari, soprattutto l’ultimo, Paolo Cassina dice che le cose non sono state facili. Un reportage di persone colpite su tutti i fronti da tutta questa situazione, tanta sofferenza inflitta alla popolazione, che non deve essere dimenticata, e va spiegata attraverso questi documentari, soprattutto a chi ha ancora dei dubbi su come sono andate le cose.
Una forzatura sanitaria e una censura che ha rovesciato le verità, girando le colpe su chi ha rifiutato la benedizione obbligatoria, strumentalizzando la morte , sottraendo i veri responsabili alle loro responsabilità, dando invece la colpa a chi si era rifiutato, quindi facendo passare come untori chi aveva capito la manovra assassina del regime.
I casi di delazione e discriminazione dal basso, hanno visto una popolazione divisa e ostile a se stessa, che additava e denunciava, chi applicava il diritto sacrosanto e sancito da leggi ben precise nonché dalla costituzione stessa all’inviolabilità del proprio corpo. Abbiamo raggiunto il gradino più basso dello schifo dell’umanità che condanna sé stessa, i propri simili. E guardate che se dovesse ricominciare una analoga situazione di emergenza, perché ormai si vive di emergenze e si governa con le emergenze, non possiamo stavolta farci trovare divisi.
Alla giustizia non si arriverà mai, perché la magistratura stessa non ne ha la volontà, e ne è ostacolata. Non sarà dall’Italia che potrebbero tirare fuori verità tali, che non possono più essere coperte come qui da noi ora. La giustizia italiana è un grande videogioco dove non si arriva mai al livello in cui si vince il gioco. Questo perché il sistema giudiziario italiano stesso, è programmato per non farti vincere mai.Soprattutto in vicende come questa. L’eventuale indennizzo economico, non è mai una vittoria giudiziaria vera, ma un contentino. Nei casi di danneggiati da siero, non si è mai verificato un caso in cui siano stati fatti accertamenti adeguati, anzi si fa in modo di occultare le prove arrivando a distruggere il cadavere, in qualche modo. Quindi le autopsie fatte dalle stesse ASL che inoculavano, sono assolutamente false e fatte in modo tale da non arrivare a nulla.
Il compito della libera informazione e soprattutto di questi coraggiosi documentari è di arrivare a quante più persone possibili.
Ma come mai nessuno si è mai domandato come mai, lo Stato si è così accanito e scagliato su chi non voleva benedirsi? Come mai lo Stato si è così accanito e si accanisce, sui sanitari che si sono rifiutati? E sugli insegnanti? Nessuno si è mai domandato come mai in questo caso lo Stato ha utilizzato tutta la sua forza, trascendendo ogni legalità e legittimità scagliandosi contro la popolazione? Introducendo un metodo di nazidittatura che non si vedeva più, dalla guerra in poi. Un metodo in cui siamo entrati dal 2020 e non ne siamo usciti. Un nazismo diffuso e distopico da cui sarà molto difficile uscire.
Da notare che i giovani paiono sordi a questa situazione denunciata ormai da vari eventi su tutto il territorio, a cui però, i ragazzi sono assenti. Pare non gli importi del loro futuro, delle loro libertà. Sono ubriacati dal mainstream e dalle sue narrazioni distopiche.
Questi documentari come “la morte negata” e non è andato tutto bene”, che è in programma di proiezione alla sala CAP di Via Albertazzi 3 a Genova, il giorno 12 aprile 20204, per quanto riguarda la Liguria. Servono a far giustamente da leva per far uscire dalle persone la rabbia soffocata e il disgusto per aver vissuto e stare vivendo in una dittatura di regime ormai uscita allo scoperto.
Bisogna ora sapere come agire per la prossima volta, perché non si creda che sia finita. I nazisti di prima, sono ancora tra di noi e non hanno perso, né il pelo né il vizio.
PER PRENOTARSI ALLA VISONE DEL DOCUMENTARIO A GENOVA , CHIAMARE O MESSAGGIARE : ASSOCIAZIONE IL CERCHIO : 375 8257420
PER ALTRE CITTà, VEDERE post fissato in alto, sul canale telegram : NONFAKE.BLOGSPOT.COM
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