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lunedì 21 gennaio 2019

Perché l’Occidente ha paura della Virilità?

La pubblicità della Gillette è soltanto l’ultimo degli attacchi, diretti o indiretti, al mondo maschile. Ormai, infatti, non esiste quasi più film — nemmeno d’azione — in cui l’uomo virile non venga ridicolizzato o fatto apparire come “cattivo”. Cosa sta succedendo?

Nell'ultimo spot della Gillette diventato virale in poco tempo e che ha raggiunto — caso raro — il doppio dei “non mi piace” rispetto ai “mi piace” (il numero dei “non mi piace” è dell’ordine del milione) il messaggio è chiaro: l’essere umano maschio è di natura aggressivo, violento e cerca sempre di schiacciare gli altri suoi simili. La soluzione è altrettanto chiara: il maschio deve diventare “dolce”, “amorevole” e “protettivo”.
Questo fenomeno di “accusa e nuovo indirizzo” dell’uomo virile è già presente da parecchio tempo nel mondo del cinema. Fino ad almeno qualche decennio fa la virilità maschile, nei film di grande produzione, veniva esaltata (pensiamo a RamboRocky, Die HardCommandoArma letale e molti altri); anzi, in qualche modo attraverso questo genere di film veniva fatto passare il messaggio che un uomo non deve lamentarsi mai e che deve lottare sempre, qualsiasi cosa accada. Insomma, potremmo dire che dietro a quelle storie c’era una “filosofia della virilità” che faceva da morale. Addirittura anche le pubblicità erano virili! Ricordate la frase “Per l’uomo che non deve chiedere mai?”.
E ora, in che stato si trova la virilità nelle pubblicità e nei film? Il caso Gillette lo fa capire chiaramente: l’uomo virile è malvagio e quindi deve essere deve essere demonizzato.
Ci avete fatto caso? Ormai quasi tutti i film d’azione e d’avventura hanno come protagoniste soltanto donne con forza fisica e coraggio di cui nemmeno Rambo sarebbe mai stato all'altezza mentre gli uomini, allo stesso tempo, fanno la parte al più dei bellocci non troppo svegli che vengono, ovviamente, sempre salvati dalle protagoniste (pensate al film Ghostbusters del 2016 in cui il segretario è un completo idiota o al prossimo Men in Black in cui già dal trailer si capisce chi tra l’uomo e la donna sarà il protagonista “sveglio”).

Cosa sta succedendo?

La soluzione a questa domanda si trova in due risposte, che sono le seguenti:
  1. “qualcuno” sta cercando di mettere gli uomini contro le donne perché il famoso divide et impera non passa mai di moda e, soprattutto,
  2. questo “qualcuno” sta cercando di svirilizzare gli uomini per renderli deboli e pieni di paure in modo da trasformali in delle vacche da poter facilmente dirigere e mungere a piacimento.
Un uomo virile, infatti, per natura è sempre combattivo, non si sottomette, è orgoglioso, non è preda dei desideri e non ha paura (o almeno fa di tutto per non averne). Tutti fattori che il Sistema in cui viviamo — che tutto e tutti vuole controllare — non può permettere che prendano piede giacché, lì dove essi sono presenti, diventa impossibile trasformare un individuo in un consumatore.
Ma siamo sicuri di sapere che cos'è veramente la virilità?

Che cos'è la virilità

Capire che cos'è la virilità, dunque, è estremamente importante. Senza virilità, infatti, siamo tutti condannati a diventare, inevitabilmente, schiavi del Sistema, altrimenti chiamati consumatori. Ma, attenzione: come adesso vedrete, la presenza della virilità è importante anche per il mondo femminile e, soprattutto, nulla ha a che fare con i concetti stereotipati che si sono affermati finora — specie da parte di alcuna intellighenzia progressista — riguardo alla vera natura dell’essere virile. È proprio per questa sua centrale importanza che la virilità è uno dei punti centrali del mio prossimo libro, in uscita a marzo, intitolato Manuale di resistenza al Potere(Uno Editori).
La parola “virilità” deriva dal latino vir che a sua volta era legata alla parola virtus da cui l’italiano “virtù”. Che cos'era dunque, nel mondo antico, la virtus? Gli Antichi Romani chiamavano Virtus la divinità che rappresentava la personificazione della forza e del coraggio. Dunque i Romani chiamavano “virile” l’uomini che si dimostrava forte e coraggioso. Ed è, infatti, questo il vero significato dell’essere virile: essere forte e coraggioso. Come potete vedere, dunque, è un modo di essere che può riguardare anche le donne.
Questo aspetto della virilità così inteso era così fondamentale nel mondo romano che tutti i testi dei più importanti autori dell’Antichità Romana (pensate a Cicerone, Seneca e Marco Aurelio, giusto per citare i più celebri) riportano che il fine ultimo dell’essere umano consiste nel raggiungere la virtus.
Di conseguenza, chi era virile non temeva il dolore, la sofferenza e nemmeno la morte. E sapete perché? Non certo perché si è dei fanatici ma perché l’uomo virile si percepisce come una parte dell’intero Cosmo e, quindi, comprende che tutto ciò che gli accade, anche di terribile, ha una sua logica e un suo perché, anche se a lui non è dato capire. È questo il motivo per cui combatte sempre, non si abbatte mai e, soprattutto, non si lamenta mai. Ma tutto questo, come ho già detto, non è funzionale al consumismo: ecco perché l’uomo virile deve essere abbattuto. O, almeno, questo è quello che i patron di questo attuale, perverso mondo, vogliono che avvenga. Ma per fortuna c’è ancora chi non si lascia piegare e continua a lottare.
Michele Putrino

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