Francia. Tutti uniti contro il Governo, contro Macron.
Giuseppe Sandro Mela.
Secondo l’ultimo sondaggio Odoxa il tasso di esecrabilità di Mr Macron avrebbe raggiunto il 65%.
Dato questo ben confermato dalla piazza.
«Il 5 è iniziato un lungo percorso di proteste nel paese transalpino a causa della riforma delle pensioni e anche i poliziotti sono pronti a scendere in piazza»
«E’ cominciato il «dicembre nero» francese. Sarà molto probabilmente un mese (e forse più) di scioperi, manifestazioni, incidenti, polemiche e vita dura per tutti quanti»
«La pietra dello scandalo è la riforma delle pensioni, per cui sono scattate già le prime proteste, voluta dal governo macronista del primo ministro Edouard Philippe che ha comunque ribadito l’intenzione dell’esecutivo su allungare l’età d’uscita dal lavoro»
«Ma i margini di compromesso sono scarsissimi quando è in gioco il settore francese dei trasporti ferroviari, i cui dipendenti beneficiano tradizionalmente di condizioni molto favorevoli, potendo lasciare il lavoro intorno ai 55 anni d’età»
«Un «no» durissimo sulle labbra della CGT (la tradizionale confederazione sindacale filocomunista), di Force Ouvrière (un tempo percepita come una UIL francese, oggi durissima col governo), di SUD (confederazione più movimentista), delle organizzazioni studentesche e di tanti sindacati di categoria»
«Però i problemi reali ci sono e sono grossi come il ritorno in piazza anche dei gilet gialli. Il « no » alla riforma pensionistica si salda con forme di malcontento che vanno dalle ristrutturazioni aziendali alla situazione, sempre più seria, degli ospedali»
«la riduzione dell’orario lavorativo da 40 a 35 ore settimanali, che è stata per certi aspetti un boomerang. Le 35 ore dovevano favorire le assunzioni («Lavorare meno, lavorare tutti!»), ma nella santità pubblica questo (per ragioni di bilancio) si è rivelato impossibile. Il risultato è che il personale ospedaliero lavora come prima senza aver ottenuto adeguati aumenti salariali, perché il passaggio alle 35 ore è coinciso con un forzato raffreddamento dei negoziati sulla busta paga»
«Uno spettro s’aggira per la Francia. Si chiama «convergenza delle lotte».»
«Proclamata contro la riforma pensionistica, la protesta si è estesa ad altri settori. Dal traffico aereo alla sanità, dall’istruzione ai trasporti urbani lo scenario della paralisi anche nei prossimi giorni è plausibile. In Francia i sindacati sono molto forti nel settore pubblico e molto deboli in quello privato. Persino i poliziotti, che non ne possono più dopo un anno di manifestazioni dei gilets gialli, sono pronti a scendere in strada. L’opposizione soffia sul fuoco di scioperi e manifestazioni.»
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