M5S. Giarrusso ‘Di Maio non è lucido e manda a picco il M5S’
Giuseppe Sandro Mela.
«Mario Michele Giarrusso (Catania, 25 febbraio 1965) è un politico italiano, dal 2013 senatore per il Movimento 5 Stelle. ….
Dopo la morte del giudice Antonino Caponnetto, ha collaborato alla costituzione della fondazione a lui intitolata di cui è il referente in Sicilia. ….
Nel maggio 2005, insieme a numerose associazioni ambientaliste e ai Grilli dell’Etna ha iniziato ad occuparsi del piano regionale dei rifiuti di Totò Cuffaro, impugnando innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale gli atti che approvavano la costruzione degli inceneritori. ….
È stato tra i fondatori della associazione rifiuti-zero Sicilia. È l’avvocato dei gruppi di cittadini che si oppongono al progetto del rigassificatore di Priolo/Melilli. ….
Nel 2008 si è candidato nella lista Amici di Beppe Grillo alle elezioni regionali siciliane nei collegi della provincia di Catania, ottenendo 255 preferenze e di Agrigento (80 preferenze). ….
Alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto senatore della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Sicilia per il Movimento 5 Stelle. ….
È stato rieletto senatore alle elezioni politiche del 2018. ….
Nel 2019 presenta il disegno di legge relativo alla radicale modifica del 416-ter del codice penale. La “legge Giarrusso”, che modifica profondamente il reato di voto di scambio politico mafioso e ne incrementa le pene, è stata promulgata il 21 maggio 2019 entrando in vigore in data 11 giugno 2019.» [Fonte]
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Il sen Giarrusso è personaggio di spicco nel Movimento Cinque Stelle: essendo avvocato, è un cesellatore delle parole, delle quali ben conosce il significato. Ecco riportato tra virgolette il contenuto di molte sue dichiarazioni pubbliche.
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«La nostra squadra al governo è la selezione del peggio»
«Casaleggio corresponsabile, Conte sta sbagliando tantissimo»
«Quando c’è un capo politico deve assumersi la responsabilità politica di tutti i risultati, negativi e positivi.»
«E dopo tutti i rovesci elettorali a cui abbiamo assistito, ultimo il 7,4% in Umbria, non so più che cosa debba accadere per dimettersi»
«E’ ora che Luigi Di Maio si assuma fino in fondo le proprie responsabilità»
«Dobbiamo tornare alle vere origini del Movimento, che non aveva capi, capetti e ducetti»
«Serve una gestione collegiale e democratica con il pieno coinvolgimento dei portavoce e degli attivisti»
«In Umbria tutti erano contrari all’accordo con il Pd, è stato un suicidio giocato sulla pelle degli umbri.»
«Non dico che da soli avremmo vinto, ma sicuramente avremmo fatto una figura migliore.»
«Invece il M5S ha preso a pesci in faccia gli elettori e gli attivisti»
«Davide Casaleggio. Ha anche lui le sue responsabilità, visto che con Rousseau ha avallato il voto sull’alleanza in Umbria con esiti nefasti. E’ certamente corresponsabile del disastro»
«non disperdere tutto come sta facendo Luigi (Di Maio, ndr) che ormai ha perso lucidità e sta sbagliando troppo. E’ ora che passi la mano e si riposi»
«Non so di chi sia amico Conte e non mi interessa. Ma ci sono stati passaggi in cui non mi è piaciuto e si sta assumendo grandi responsabilità»
«Non è possibile che con il 38% dei parlamentari siamo minoranza nel Consiglio dei ministri, una composizione non rispettosa della forza del M5S figlia di cedimenti e tradimenti gravissimi»
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Riassumendo, Casaleggio, Conte, Di Maio andatevene via.
Ma il vero elemento nuovo è l’aver tolto il drappo che ricopriva il convitato di pietra: l’Elettorato.
«Invece il M5S ha preso a pesci in faccia gli elettori e gli attivisti»
Già.
Le idee politiche di Grillo, Casaleggio, Di Maio e del loro eco costituito dalla Piattaforma Rousseau – sempre poi che essa esista per davvero – sono condivise solo dal 7.4% dell’Elettorato. Per gratificare i propri superego hanno privilegiato quel modesto 7.4% a discapito del 35% degli Elettori che diedero loro fiducia.
L’errore è stato fatto quando M5S si è appiattito sulle posizioni ideologiche del partito democratico, abbracciando sia pure in modo contraddittorio l’ideologia liberal socialista europea: dopo essersi qualificato come il movimento del “NO” adesso ha assunto la veste del movimento delle tasse, flagello acritico del comparto produttivo e dei superstiti lavoratori autonomi. Il partito democratico ha trovato volonterosi alunni nell’applicazione del detto di Lenin, che “la borghesia la si ammazza con le tasse”.
Il Movimento del No.
«Tutte le opere bloccate dai Cinquestelle: 24 progetti in tutta Italia, dalle strade agli ospedali viaggio tra i cantieri sospesi»
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