Mi domandavo da qualche settimana come mai Cottarelli fosse ospite onnipresente nei salotti televisivi. Ora un legittimo dubbio si può avere: il piano B era già pronto, presumibilmente anche la lista dei ministri ed è stato palese quando Conte era stato defenestrato da nemmeno un’ora e già la stampa poteva comunicare che era stato fissato per l’indomani l’incontro con l’ex Mr. Spending review. Che se fosse stato solo questo, ci sarebbe poco da preoccuparsi, ma avendo lavorato per il FMI (Fondo monetario internazionale) un brivido avrà legittimamente scosso qualche schiena…
Cosa possiamo dire? L’opinione pubblica è spaccata in due e ciò, come sempre rientra nello schema del Divide et Impera. Ritengo personalmente, e molti potranno non concordare, che si sia consumato mediaticamente sotto i nostri occhi un colpo di Stato finanziario, un golpe bianco che non deve, non può essere ignorato o patito senza reagire.
Le riflessioni che si possono fare in queste ore sono tantissime e non starò a riassumerle, lo hanno già fatto altri prima di me. Si può anche presumere che oltre agli interessi della tecnocrazia europeista ci possa essere altro e che il veto a Savona sia stato un “pretesto” per arrivare alla rottura: l’atteggiamento filo-russo in politica estera, un possibile fastidio dato dalla nomina di Salvini agli Interni… ecc. Non lo sapremo ora, forse mai.
Fatto sta che l’UE che taluni osannano comporta una forma di democrazia limitata, una democrazia controllata e domenica sera ne abbiamo avuto la dimostrazione. Siamo stati di fatto commissariati.
Quello che è avvenuto il 27 maggio è non solo di una gravità eccezionale, ma dimostra in modo palese, oserei direi sfacciato, come la sovranità italiana sia ormai fondata sui mercati finanziari, sullo spread e che i massimi livelli prendano ordini dal sistema tecnocratico globalista ed europeista. Siamo di fronte a una dittatura dei mercati. Una dittatura del sistema tecnocratico.
Mattarella, con il veto a Savona, ha violato la sovranità che dovrebbe appartenere al popolo italiano, anteponendo il risultato elettorale della maggioranza degli italiani alla volontà dei mercati, delle agenzie di rating, delle banche. E con un atto da bipensiero orwelliano, ha dichiarato di farsi garante con questo gesto della salvaguardia dei nostri risparmi, degli azionisti, degli investimenti, ecc. Un colpo da maestro che ha però svelato ormai in modo chiaro e inequivocabile da chi prende ordini.
Voglio però evidenziare l’atteggiamento sconvolgente dei media mainstream nazionali e internazionali, di come abbiano tentato in ogni modo di ostacolare la nascita del governo giallo-verde e della campagna diffamatoria e strumentale contro Conte, Savona, i “babari” giallo-verdi e gli italiani in generale, tutti noi bollati all’estero come “barboni”, “evasori” e “scrocconi aggressivi”. Un vero e proprio assedio a tenaglia capitanato dalla Germania. Si sono fatti braccio armato della propaganda europeista e hanno bombardato con furore l’opinione pubblica con una forma di disinformazione dai toni terroristici, come era già stato fatto con la Brexit e con Trump, arrivando a insultare il popolo italiano.
Testate notoriamente di destra e di sinistra si sono così trovate allineate nell’infangare e strumentalizzare curriculum, dichiarazioni e paventare tragedie all’orizzonte: avevano un fronte comune e si sono trovate compatte.
Non è bastato nemmeno il comunicato di Savona in cui si ribadiva il suo spirito europeista: il professore ha chiarito di non volere uscire dall’euro ma di volere trattare sulle condizioni imposte all’Italia, «per un’Europa più equa». Forse stava qua il nodo cruciale: si vuole impedire che l’Italia rialzi la testa e combatta per i propri diritti e la propria sovranità. Forse si vuole affossarla, come si è fatto con la Grecia? Quella che si prefigge all’orizzonte non è più soltanto uno scontro tra destra e sinistra quanto tra sovranisti e globalisti.
Nella società democratica le opinioni, le abitudini e le scelte delle masse vengono cioè indirizzate, come spiegava nel 1928 Edward Bernays – considerato il fondatore delle Pubbliche Relazioni −, da un «potere invisibile». Secondo Bernays la propaganda è fondamentale per “dare forma al caos”. Le tecniche usate dal potere per plasmare l’opinione pubblica sono state inventate e sviluppate negli anni, spiegava Bernays, «via, via che la società diventava più complessa e l’esigenza di un governo invisibile si rivelava sempre più necessaria».
Evidentemente, quando queste tecniche non bastano, quando il popolo cerca di ridestarsi e di ribellarsi al giogo che lo stritola, vengono messe in campo altre modalità per poter castrare sul nascere ogni tipo di ribellione. Ed è proprio qua, al culmine della manipolazione sociale che è possibile rialzarsi e far valere il proprio consenso, entrando di fatto nella partita.
[Enrica Perucchietti].
lunedì 28 maggio 2018
L'italia è un paese commissariato!
Marco Cedolin
Se esiste un qualcosa di positivo in questi tre mesi di tira e molla post elettorali, iniziato ai primi di marzo e conclusosi stasera quando Giuseppe Conte non ha potuto fare altro che arrendersi di fronte a Mattarella e rimettere il mandato che lui stesso gli aveva conferito ad obtorto collo, è il fatto che finalmente i grandi poteri che da decenni gestiscono la nazione sono stati costretti a gettare la maschera, mostrando per forza di cose a tutti (Anche ai più imbecilli) la mera realtà….
L'Italia è un Paese commissariato, che non ha più alcuna autonomia politica e il cui destino ineluttabile è quello di essere eterodiretto da Bruxelles e soci, a prescindere da quale sia il risultato della farsa elettorale.
L'infinita diatriba sulla figura del futuribile ministro Savona è solamente una foglia di fico troppo piccola perché possa nascondere la realtà. Probabilmente si tornerà a votare, ma sarà un esercizio totalmente inutile, dal momento che si dovrà conto tinuare a farlo fino al momento in cui dalle urne non uscirà il risultato gradito a Bruxelles, ai mercati, alle banche ed ai poteri ad esso collegati.
Il futuribile governo M5S-Lega non è caduto dopo qualche mese, perché debole nei numeri o fiaccato dalle contraddizioni interne. È stato abortito prima che nascesse, perché sgradito all'elitè sovranazionale che per bocca di Mattarella ha decretato “Questo matrimonio non s'ha da fare". Nonostante raccogliesse la maggioranza dei voti degli italiani e Di Maio e Salvini fossero riusciti a fare sintesi fra loro, producendo un accordo di 60 pagine estremamente accurato e che sicuramente non può essere tacciato come sovversivo.
Se il popolo, ammesso che in Italia esista ancora un popolo, non farà sentire la sua voce prendendo in mano il proprio destino, le prossime elezioni saranno ancora più inutili di quanto non lo siano state queste. Il Re è nudo è non bisogna sforzarsi troppo per capirlo.
Se esiste un qualcosa di positivo in questi tre mesi di tira e molla post elettorali, iniziato ai primi di marzo e conclusosi stasera quando Giuseppe Conte non ha potuto fare altro che arrendersi di fronte a Mattarella e rimettere il mandato che lui stesso gli aveva conferito ad obtorto collo, è il fatto che finalmente i grandi poteri che da decenni gestiscono la nazione sono stati costretti a gettare la maschera, mostrando per forza di cose a tutti (Anche ai più imbecilli) la mera realtà….
L'Italia è un Paese commissariato, che non ha più alcuna autonomia politica e il cui destino ineluttabile è quello di essere eterodiretto da Bruxelles e soci, a prescindere da quale sia il risultato della farsa elettorale.
L'infinita diatriba sulla figura del futuribile ministro Savona è solamente una foglia di fico troppo piccola perché possa nascondere la realtà. Probabilmente si tornerà a votare, ma sarà un esercizio totalmente inutile, dal momento che si dovrà conto tinuare a farlo fino al momento in cui dalle urne non uscirà il risultato gradito a Bruxelles, ai mercati, alle banche ed ai poteri ad esso collegati.
Il futuribile governo M5S-Lega non è caduto dopo qualche mese, perché debole nei numeri o fiaccato dalle contraddizioni interne. È stato abortito prima che nascesse, perché sgradito all'elitè sovranazionale che per bocca di Mattarella ha decretato “Questo matrimonio non s'ha da fare". Nonostante raccogliesse la maggioranza dei voti degli italiani e Di Maio e Salvini fossero riusciti a fare sintesi fra loro, producendo un accordo di 60 pagine estremamente accurato e che sicuramente non può essere tacciato come sovversivo.
Se il popolo, ammesso che in Italia esista ancora un popolo, non farà sentire la sua voce prendendo in mano il proprio destino, le prossime elezioni saranno ancora più inutili di quanto non lo siano state queste. Il Re è nudo è non bisogna sforzarsi troppo per capirlo.
SIAMO IN DITTATURA
http://altrarealta.blogspot.it/
Che brutta giornata per l’Italia e per la Democrazia.
Era tutto pronto, anche io ero pronto a occuparmi di immigrazione e sicurezza, ma niente, qualcuno oggi ha detto NO.
Il governo del cambiamento non poteva nascere, i Signori dello Spread e delle banche, i ministri di Berlino, di Parigi e di Bruxelles non erano d’accordo.
Rabbia? Tanta. Paura? Zero.
Cambieremo questo Paese, insieme.
Io non mollo Amici, conto su di Voi.
Prima gli italiani!
venerdì 25 maggio 2018
Da oggi non si torna più indietro
- Categoria: Politica Italiana
Qualunque cosa si pensi della democrazia, di Mark Twain o del processo elettorale, una cosa sulla attuale situazione politica italiana possiamo già affermarla con certezza: l'esperienza Salvini-Di Maio ha cambiato per sempre le regole del gioco, e lo ha fatto in modo radicale. Da qui non torneremo mai più indietro.
Mi spiego meglio. Per la prima volta nella storia italiana è accaduto che due forze politiche si mettessero d'accordo, con un confronto pubblico, su un programma comune di governo. Sembra una stupidaggine, ma in questi termini non era mai successo prima.
Questo permetterà agli italiani, nel giorno in cui si tornasse alle urne, di valutare con precisione quali e quanti fra gli impegni governativi siano stati mantenuti e quali no. E visto che tutto si svolge alla luce del sole, potremo anche valutare i motivi reali per cui certe cose magari non saranno state fatte: potremo cioè giudicare se il mancato raggiungimento di certi obiettivi sia da imputare ad ostacoli effettivi che si sono posti sul percorso del governo, oppure più semplicemente ad una banale mancanza di volontà di realizzarli da parte del medesimo.
È in questo senso che dico che non potremo mai più tornare indietro: dal momento in cui gli italiani potranno confrontare i risultati raggiunti con un effettivo programma di governo, messo nero su bianco all'inizio della legislatura, avranno uno strumento preciso per giudicare i partiti politici al momento di affidargli un nuovo mandato.
In altre parole, non sarà più possibile per i partiti politici presentarsi alle elezioni - ed in seguito ad eventuali alleanze - con discorsi fumosi e generici, e slogan preconfezionati.
Naturalmente, il fatto di essersi assunti un impegno così gravoso dal punto di vista programmatico (flat-tax, reddito di cittadinanza, abolizione Fornero, ecc. ecc.) rischia di costare molto caro ai due partiti che in questo momento si accingono ad andare al governo.
Ma è anche vero che la stessa trasparenza che i due partiti hanno mostrato nella dichiarazione di intenti servirà poi a noi cittadini per valutare quali ostacoli effettivi abbiano trovato sul percorso, e quali eventualmente siano invece riusciti a superare.
Insomma, un percorso difficile sì, ma alla luce del sole.
E forse è questo il motivo per il grande panico che serpeggia in queste ore tra le fila degli sconfitti: sia i piddini e gli uomini di Berlusconi, infatti, stanno scaricando pubblicamente barili di fiele ad ogni occasione che gli si presenta. Sembra persino eccessivo, ma ogni volta che aprono bocca rivelano una rabbia, un senso di frustrazione e di impotenza, che vanno ben oltre al fatto di aver perso le elezioni. Ciò che gli sconfitti stanno iniziando a capire, infatti, è che non hanno perso soltanto le elezioni, ma hanno perso anche per sempre l'opportunità di fare politica in modo ambiguo e fumoso.
E di questo, in futuro, non potremo che ringraziare Salvini e Di Maio, indipendentemente da come andrà a finire la loro avventura governativa.
Massimo Mazzucco
sabato 19 maggio 2018
VACCINI: LA DENUNCIA
di Gianni Lannes
Regime di polizia telecomandato dall'estero o Stato di diritto indipendente e sovrano? La resa dei conti è vicina per chi ha militarizzato la salute pubblica. Ecco una buona notizia, non da poco. Ieri 18 maggio 2018, dopo la denuncia di Luca Scantamburlo (un padre) trasmessa a Roma, è stata presentata alla Procura della Repubblica di Torino un'altra documentata denuncia relativa alla comprovata pericolosità dei vaccini. Del resto, la letteratura scientifica in materia non è una fantasia. Nel belpaese ci sarà finalmente giustizia? Ci sarà pure un giudice almeno a Berlino? A quando un nuovo processo stile Norimberga in Italia, che porti alla sbarra i vaccinatori ad oltranza, ovvero medici e politicanti che hanno imposto questa pericolosa deriva autoritaria a neonati, bambini e adolescenti sani, esautorando il Parlamento? Noi non dimentichiamo, noi ricordiamo.
Nel frattempo, ecco ad esempio cosa accade in Italia. Sulla vicenda dei bambini non vaccinati esclusi dalla frequenza dell’asilo “San Paolo” a Trani, la dirigente scolastica del I circolo “De Amicis”, Paola Valeria Gasbarro, sottolinea in una nota di aver eseguito le procedure previste per legge. Infatti:
«i genitori degli alunni che alla data del 30 aprile 2018 sono risultati non in regola con gli adempimenti vaccinali, secondo quanto indicato dall’anagrafe vaccinale Asl Bt, sono stati invitati in data 17 aprile a presentare entro 10 giorni, come previsto dalla normativa, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse. Pena l’esclusione dalla frequenza (…) Soltanto i genitori di due alunni hanno deciso di ignorare le leggi di questo Stato ma anche, per l’ennesima volta, le comunicazioni della scuola».
Un provvedimento che al confronto Mussolini sembra Gandhi. Ma non solo. Voi direte: cos’hai contro i vaccini? "Fanno bene, sono supersicuri", ripete ossessivamente Burioni. E poi sono necessari: tutte quelle malattie terribili come il morbillo. E se scoppia un’epidemia? Vacciniamoci contro qualunque cosa. Ma esiste un vaccino contro l’idiozia istituzionale e medica?
La questione non è se i vaccini facciano bene o male, perché come tutti i farmaci si dovrebbero prendere quando servono, e non a dismisura coercitiva. La questione non è neppure se per discutere di vaccini sia necessario avere una laurea o meno. Innanzitutto perché se noi genitori dovessimo avere la laurea in medicina per decidere in merito ai vaccini, allora tantomeno a decidere per tutto un Paese potrebbe essere una signora (il ministro Lorenzin) che ha la maturità classica, eppure non solo fa sfoggio di convincimenti che neanche un premio Nobel, ma legifera per conto terzi con spocchia e alterigia senza pari. Ma poi anche perché – e qui un vaccino contro l’idiozia sarebbe utile – se i genitori non possono “capire” perché non hanno la laurea in medicina, allora tantomeno possono firmare astruse liberatorie prima della fatidica inoculazione al loro piccolo. Come possono infatti non essere in grado di mettere in discussione i vaccini perché non competenti, e contemporaneamente essere in grado di dare un consenso informato? Allora, se pretendi che io sia informato, sei obbligato a spiegare e a convincermi, e io posso decidere. Altrimenti, visto che adesso i vaccini sono obbligatori, voi non dovete firmare più niente, anzi: devono firmare la Lorenzin, Gentiloni e soprattutto Mattarella che ha avallato da capo dello Stato questo abominio giuridico, e assumersi tutta la responsabilità del caso, insieme allo Stato, responsabile in solido di tutte le eventuali reazioni avverse, già emerse o ancora da scoprirsi.
Ma noi possiamo andare oltre alla questione della mera competenza e ragionare con la nostra testa.
Il decreto d’urgenza. Lo sapete cos’è un decreto legge? È una legge del Governo – trasmessa simultaneamente alle Camere, che entra immediatamente in vigore e che supera la discussione parlamentare. In una democrazia, infatti, l’iniziativa legislativa (il potere di fare le leggi) spetta al Parlamento, dove siedono i rappresentanti del “Popolo sovrano”. Ma allora, se le leggi le deve fare il popolo, perché il Governo può fare un decreto legge? Il Governo può fare una legge, superando il Parlamento, solo se esistono i presupposti della straordinaria necessità e dell’urgenza (articolo 77 della Costituzione repubblicana). Ora, voi che non siete vaccinati contro l’idiozia, rispondetemi: quando esistono i presupposti di straordinaria necessità e di urgenza per un decreto legge sui vaccini? Ma quando esiste un’epidemia, naturalmente. A meno che non vogliate sconfessare quei quattro neuroni che ancora vi restano in testa. Esiste un’epidemia in Italia al momento - o esiste il rischio di una qualunque epidemia - tale per cui non si poteva aspettare una discussione parlamentare, dove a decidere sarebbero stati i rappresentanti del popolo? Come dite? La meningite? No, quella era una fake news dei media per svuotare le scorte di magazzino delle farmacie, sconfessata dallo stesso ministero della Salute (dopo che i magazzini si erano però svuotati) e dai media che l’avevano lanciata. Allora la polio? La parotite? Il prurito agli alluci dei piedi? Oppure no, non ditelo, l’avete detto: il morbillo? Se pensate che ci sia un’epidemia di morbillo in atto, fatevi vedere da uno bravo. Tanto per stendere un velo pietoso sull’ennesima menzogna dei servi italidioti della carta stampata, l’Istituto Superiore di Sanità nel 2017 ha certificato un calo dell’84% dei casi di morbillo per maggio rispetto ad aprile, e dell’87% rispetto a marzo. E guardare i casi di morbillo dal 1970 vi farà capire che anche quelli del 2017 non sono niente di speciale. Ce n’erano più del doppio nel 2008, in piena copertura vaccinale. Allora, in proporzione ad oggi, cos’avremmo dovuto fare? Organizzare dei lager per i genitori e i bimbi non vaccinati? Evidentemente, poiché non è stata adottata questa misura straordinaria, allora non rappresentava un problema. Ma forse la GlaxoSmithKline (quella della tangente da 600 milioni a De Lorenzo, che rese obbligatorio il loro vaccino dell’Epatite B, mediante la legge 195 del 1991) non aveva ancora scommesso 1 miliardo di euro - dopo ben due inconytri con Matteo Renzi (uno a Roma nel 2014 e l'altro a Verona nel 2016) nei prossimi 4 anni sui vaccini in Italia, partendo da un bel 60% dedicato al vaccino per la meningite.
Quindi, a rigor di logica, non c’era nessuna condizione di straordinaria necessità ed urgenza per varare questo decreto legge. E dulcis in fundo, reo confesso è proprio Paolo Gentiloni, che ha dichiarato candidamente in conferenza stampa (19 maggio 2017) che non c’era nessuna emergenza. Ma allora perché è stato fatto. Sicuri che ci sia un’evidenza medica e che tutti questi vaccini debbano essere obbligatori? No, neanche qui dovete essere laureati in medicina per capirlo, non preoccupatevi. Certo, non essere idioti aiuta, ma potete farcela con logica. Quello che vi dicono è che bisogna assolutamente vaccinarsi (anche se Gentiloni stesso dice che non c’è nessuna emergenza), al punto da fare addirittura un decreto legge per la straordinaria necessità. Ma allora, se fosse necessario farsi tutti questi vaccini perché altrimenti Burioni (quello bocciato ad un concorso pubblico all’Università di Camerino, poiché è arrivato terz’ultimo su appena 9 partecipanti) si incupisce, uno si aspetterebbe che anche negli altri civilissimi paesi dell’Unione Europea (in 15 nazioni europee non sussiste alcun obbligo) ci siano tutte queste vaccinazioni obbligatorie e anche di più. Perché se non ve ne siete resi conto vige Schengen, quindi non solo merci e persone possono circolare liberamente, ma anche i loro ospiti: virus, batteri e altre terribili amenità. Allora prendiamo i dati ufficiali del 2010 (non è il secolo scorso) sui vaccini obbligatori (ovvero che si devono fare in conseguenza di una reale necessità sanitaria) o soltanto raccomandati (cioè, se li farete o no ai vostri bambini è una vostra scelta, ma anche se non li farete non rappresenterete di certo un pericolo per la società, altrimenti sarebbero obbligatori, no?). Li prendiamo da Eurosurveillance.org, un' "European peer-reviewed scientific journal devoted to the epidemiology, surveillance, prevention and control of communicable disease", così Burioni è contento.
Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito quanti vaccini obbligatori hanno? Tre? Quattro? Due? Uno No… Zero! Nessuno! Nulla! Ma come? Nessun genitore in galera? E i bambini che muoiono per il temibile morbillo? E immunodepressi non ne hanno? E l’immunità di gregge? Sarà mica forse che gli altri popoli d’Europa sono molto meno gregge di noi?
Alla voce ipocrisia politico-sanitaria. I giornali scrivono che l’accesso alle scuole sarà vietato solo ai bambini fino ai sei anni, non in regola con il calendario vaccinale “Burioni-Lerenzin“. E gli altri? Nessun problema: potranno tranquillamente iscriversi alle scuole dell’obbligo (primarie, secondarie e così via)! Già… perché per questi ultimi Valeria Fedeli (il ministro dell’Istruzione che vanta strafalcioni sintattici e grammaticali ad ogni piè sospinto) ha espressamente chiesto ed ottenuto che l’istruzione (diritto costituzionale) fosse garantita. Infatti, i bambini non in regola con il calendario delle vaccinazioni potranno frequentare tranquillamente le elementari, le medie e le superiori! …a parte il piccolo particolare che i loro genitori verranno deferiti alle ASL, che in caso di ulteriore rifiuto alla vaccinazione dei pargoli (non importa se motivato o no) commineranno loro ogni anno multe fino a 500 euro (ogni anno). dunque, i pargoli possono andare a scuola, ma poi vengono di fatto “espropriati” dallo Stato? Come si chiama uno Stato che fa una cosa del genere? Stato di regime? Stato orwelliano? Stato nazi-fascista? Prigione di Stato? Allora come si chiama?
Il 27 ottobre 2015 la posizione del Movimento 5 Stelle in Europa era questa:
«Una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche ed è quanto di più lontano ci possa essere da un approccio appropriato. L’appropriatezza in medicina vuol dire “fare esattamente ciò che serve”, evitando di fare ciò che è superfluo. Tra vaccinare tutti e non vaccinare nessuno, c’è una via di mezzo molto più appropriata, e cioè vaccinare di meno e vaccinare meglio!».
Nel 2017 i pentastellati e il loro capetto Luigi Di Maio hanno invertito posizione:
«il movimento 5 stelle è per la massima copertura vaccinale».
«Una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche ed è quanto di più lontano ci possa essere da un approccio appropriato. L’appropriatezza in medicina vuol dire “fare esattamente ciò che serve”, evitando di fare ciò che è superfluo. Tra vaccinare tutti e non vaccinare nessuno, c’è una via di mezzo molto più appropriata, e cioè vaccinare di meno e vaccinare meglio!».
Nel 2017 i pentastellati e il loro capetto Luigi Di Maio hanno invertito posizione:
«il movimento 5 stelle è per la massima copertura vaccinale».
Mentre si attendono ancora reazioni umane e non alla Relazione finale della commissione uranio impoverito e vaccini (che denunciando il “negazionismo dei vertici militari” e “l’assordante silenzio delle Autorità di Governo” ha concluso, come riassunto in questo pannello, che 5 vaccini causano gravi alterazioni ossidative al DNA, varie tipologie di tumori, linfomi, sindromi autoimmuni ed altri danni neoplastici e neurodegenerativi con conseguenze anche mortali in un militare adulto in salute, mentre per i neonati-cavia italioti vanno benissimo 10+4 vaccinazioni senza anamnesi prevaccinale né verifica postvaccinale nonché vaccini polivalenti la cui ratio, come dichiara cinicamente il direttore GSK Jean Stèphane, è meramente lucro), continuano le prove tecniche di idiotizzazione ed arrendevolezza all’eterodirezione. E così, quando uno pensa di avere già detto e denunciato tutto sulla dittatura sanitaria via Legge 119 e sulla intrinseca sheepletudine dell’italiano medio (la fusione fra sheep e people è ormai ontologica nel popolo da soma -in senso lato e più letterale huxleyano), ecco che in questo paese senza senno accade anche questo.
Nel belpaese vengono radiati i medici (da Gava alla Lesmo) per reato d’opinione, ma non i medici assassini, gli spaccatori di femori di anziani, gli sperimentatori su pazienti ignari nel business del dolore, i dopatori di bambini per un tablet né i recenti interventisti delle cliniche milanesi inventori di infezioni inesistenti corrotti per una borsa Vuitton, tantomeno i vivisezionatori di neonati.
Riferimenti:
Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2017.
Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2018.
https://www.youtube.com/watch?v=8t9U4YINWJQ
Riferimenti:
Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2017.
Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2018.
https://www.youtube.com/watch?v=8t9U4YINWJQ
sabato 12 maggio 2018
Glaxo e i padroni del mondo
Marcello Pamio
Le origini della «Glaxo» e «Smith Kline»La storia della Glaxo inizia nel lontanissimo 1715 quando Silvanus Bevan apre la farmacia Plough Court in centro a Londra.
In quel periodo gli «speziali», cioè gli antesignani dei farmacisti, erano i più comuni medici che offrivano consulenze e vendevano prodotti medicinali, saponi, olio di fegato di merluzzo, ecc.
Il dottor William Allen fu assunto dalla farmacia nel 1792 e divenne socio tre anni dopo.
Allen era uno stimato medico professionista e divenne membro fondatore della «Pharmaceutical Society» nel 1841.
I fratelli Handbury, nipoti di Allen entrarono a Plough Court e nel 1856 la compagnia divenne nota come «Allen & Hanburys». L’azienda si espanse grazie alle vendite dell’olio di fegato di merluzzo, usato per il rachitismo e per la carenza di vitamina A.
Siamo proprio agli albori perché la «Allen & Hanburys Ltd.» sarà acquisita da «Glaxo Laboratories Ltd.», una società della GSK.
La «G» del brand «GSK» rappresenta la prima lettera della parola «Glaxo».
Un’altra società che giocherà un ruolo centrale è la «Smith Kline».
Nel 1830 la casa farmaceutica «Smith & Gilbert» aprì la sua sede a Filadelfia.
Quando Gilbert si ritirò, George – il fratello minore di John K. Smith – entrò a far parte dell’azienda e costruì un impero grazie alla vendita all’ingrosso di farmaci.
Nel 1870 il nipote Mahlon Smith, che gestiva la società, fondò insieme al suo contabile Mahlon Kline la «Smith, Kline & Co».
Ecco spiegate le lettere finali dell’acronimo GSK, la «S» sta per «Smith» e la «K» per «Kline».
Nel 1880 altri due farmacisti, Henry S. Wellcome e Silas Burroughs, fondarono la «Burroughs Wellcome & Co.», una società per la vendita di farmaci a Londra.
Il nome «Glaxo»I caseifici di Joseph Nathan & Co. in Nuova Zelanda nel 1904 vendevano latte in polvere liofilizzato con il nome di «Defiance».
Alec Nathan racconta come volevano «registrare la parola “Lacto” ma questa non venne accettata dall’Ufficio marchi e brevetti, così delle lettere furono messe davanti e dietro alla parola “Lacto” fino a quando non è arrivata la parola eufonica: il cui risultato fu “Glaxo”».
Il punto interessante è che la «Joseph Nathan & Co.» sarà acquisita sempre dalla «Glaxo Laboratories Ltd.» nel 1947.
Glaxo oggiLa GlaxoSmithKline è indubbiamente una delle transnazionali più potenti e losche al mondo.
Potente perché occupa il settimo posto tra le multinazionali della chimica e farmaceutica con un fatturato di oltre 27 miliardi di dollari all’anno, dopo Roche, Novartis, Pfizer, Sanofi-Pasteur, Johnson&Johnson e Merck. Nei vaccini la GSK addirittura occupa il podio con un fatturato annuo di 5,5 miliardi nel 2015 e 8,5 miliardi previsti nel 2022.
Losca perché gli scandali che hanno coinvolto questa azienda sono infiniti: corruzione, comparaggio, mazzette, vendita di farmaci off-label, sperimentazioni illegali, abusi farmaceutici nei bambini, ecc.
Tra i più noti a noi italiani è stata la corruzione avvenuta nei primi anni Novanta.
Il Direttore generale del ministero della Sanità Duilio Poggiolini intascava tangenti per accelerare le pratiche di aumento del prezzo dei medicinali o per inserirli nel prontuario. Era talmente avido che bramava soldi, oggetti preziosi, dobloni d’oro, quadri e gioielli vari. A febbraio del 1991 il presidente dell’allora «Smith Kline Beecham», unico produttore del vaccino Engerix B per l’epatite B, ha “donato” 600 milioni di lire al ministro della sanità Francesco De Lorenzo.
Dopo soli tre mesi, a maggio per l’esattezza, magicamente il vaccino è stato reso obbligatorio…
Nonostante una sentenza definitiva di colpevolezza e il carcere per il dottor De Lorenzo (ancora iscritto all’ordine dei medici di Napoli) il vaccino è rimasto sempre obbligatorio fino ai nostri giorni. Poi ci sono tutti gli scandali che riguardano sperimentazioni illegali su bambini.
Secondo il quotidiano britannico «The Guardian», la GSK avrebbe usato dei neonati e bambini come cavie per testare farmaci estremamente tossici come quelli per l’Hiv. Grazie ad una indagine giornalistica dell’«Observer» la Glaxo avrebbe sponsorizzato almeno 4 trials clinici dal 1995 su 100 bambini.
Ecco qualche esperimento effettuato: venivano dati a bambini di 4 anni alti dosaggi di un cocktail di sette farmaci diversi contemporaneamente; in un altro esperimento si controllava la reazione in bambini di sei mesi con una doppia dose di vaccino per il morbillo; un altro esperimento prevedeva l’uso di bambini per «comprendere la tolleranza, studiare la sicurezza e la farmacocinetica» dei farmaci per l’Herpes.
In un altro ancora i bambini erano sottoposti al farmaco estremamente tossico AZT. Qui i bambini o nascevano da madri Hiv-positive oppure veniva inoculato loro il virus dell’Hiv!
Come si possono praticare simili aberrazioni e crimini impunemente?
Il motivo sarà chiaro a breve, ma la chiave di lettura è che questi colossi sono plurimiliardari, per cui possiedono un potere enorme in grado di sfidare la legge con arroganza.
A luglio del 2012 negli Stati Uniti la GSK è stata costretta a pagare 3 miliardi di dollari per aver corrotto i dottori in cambio della prescrizione di antidepressivi (Paxil, Avandia, Wellbutrin) per indicazioni non autorizzate (off-label), cioè fuori etichetta.
Spiccioli per i proprietari del gruppo GSK.
Chi possiede e controlla la Glaxo?La GSK è una società spietata che non guarda in faccia nessuno e che non si ferma al primo intoppo pur di raggiungere gli obiettivi prefissati. Né più né meno come qualsiasi altra industria che si occupa di malattie. I principali scopi infatti sono la vendita di farmaci e vaccini.
Per vendere tali droghe è necessario e fondamentale che le persone e i bambini siano sempre più ammalati. Coloro che giocano un ruolo basilare sono gli azionisti.
Azionisti della GSKEcco l’elenco dei proprietari della Glaxo in ordine decrescente di titoli.
«Vanguard Group, Inc.», «BlackRock Investment Management Ltd.», «Norges Bank Investment Management», «Legal & General Investment Management Ltd.», «BlackRock Advisors Ltd.», «Dodge & Cox», «BlackRock Fund Advisors», «State Street Global Advisors Ltd.», «Schroder Investment Management Ltd.», «Threadneedle Asset Management Ltd.», ecc.
Alcuni di questi nomi, completamente sconosciuti alla maggior parte delle persone, come vedremo rappresentano i veri Padroni del mondo, i controllori della Finanza globale.
Un’analisi delle relazioni tra 43.000 società multinazionali ha identificato un gruppo relativamente piccolo di società, principalmente banche e fondi con un potere sproporzionato sull’economia globale. Un piccolissimo gruppo in grado però di controllare tutto.
Restringendo il campo si possono elencare solo quattro colossi (The Big Four): «BlackRock», «State Street Corp», «FMR/Fidelity» e «The Vanguard Group».
Le sovrapposizioni e gli incroci azionari sono intricatissimi, ma alla fine questi gruppi appaiono dietro qualsiasi multinazionale: Alcoa, Altria, AIG, AT&T, Boeing, Caterpillar, Coca-Cola, DuPont, GM, HP, Honeywell, Intel, Johnson&Johnson, McDonald’s, Merck, 3M, GSK, Pfizer, United Technologies, Verizon, Wal-Mart, Monsanto, Time Warner, Walt Disney, Viacom, Rupert Murdoch’s News, CBS, NBC Universal, solo per citare le società più note.
Tanto per comprenderne la portata le più grandi aziende al mondo sono attualmente: «Bank of America», «JP Morgan», «Citigroup», «Wells Fargo», «Goldman Sachs» e «Morgan Stanley».
Sapete chi le controlla?
«Bank of America» con 2,17 trilioni di dollari
State Street Corporation, The Vanguard Group, BlackRock, FMR, Paulson, JP Morgan, T. Rowe, Capital World Investors, AXA, Bank of NY, Mellon
«JP Morgan» con 2,39 trilioni di dollari
State Street Corp., The Vanguard Group, FMR, BlackRock, T. Rowe, AXA, Capital World Investor, Capital Research Global Investor, Northern Trust Corp., Bank of Mellon.
«Citigroup» con 1,88 trilioni di dollari
State Street Corporation, The Vanguard Group, BlackRock, Paulson, FMR, Capital World Investor, JP Morgan, Northern Trust Corporation, Fairhome Capital Mgmt, Bank of NY, Mellon.
«Wells Fargo» con 1,44 trilioni di dollari
Berkshire Hathaway, FMR, State Street, The Vanguard Group, Capital World Investors, BlackRock, Wellington Mgmt, AXA, T. Rowe e Davis Selected Advisers.
Non solo, perfino la banca delle banche statunitensi, la Federal Reserve è controllata da State Street Corporation, The Vanguard Group, BlackRock, FMR/Fidelity.
Possiamo girare e rigirare il quadro ma il disegno inquietante rimarrà sempre lo stesso.
I «Big Four» sono sempre gli stessi e onnipresenti.
Ma chi controlla i controllori? Sembra che dietro a tutti via sia «The Vanguard Group»…
Il Gruppo VanguardQuesto gruppo merita un capitolo a parte. Si tratta della più grande e potente società d’investimento del globo. La sua influenza è ubiquitaria e interessa centinaia di società diverse, tra cui anche gli stessi Big Four, e proprio per questo motivo lo chiameremo per comodità «Il Gruppo».
Secondo il «Financial Times» questo moloch ha superato il record come assett manager a più rapida crescita al mondo: nel 2017 ha accumulato in nuovi affari 1 miliardo di dollari ogni singolo giorno.
Una stima preliminare pubblicata dallo stesso Vanguard ha mostrato di aver accumulato lo scorso anno 368 miliardi netti con un aumento del 13,9%.
Secondo i calcoli di Bloomberg i due gestori di fondi più grandi al mondo («Vanguard» e «BlackRock Inc.») gestiscono un patrimonio di 20 trilioni di dollari, che corrispondono a 20 mila miliardi di bigliettoni verdi che tradotto nel vecchio conio sono 38 milioni di miliardi di lire.
Cifre impensabili e incalcolabili non solo per noi comuni mortali, ma anche per interi Paesi industrializzati. Il Gruppo ha partecipazioni in oltre 200 delle più grandi multinazionali al mondo, questo secondo il modulo 13F depositato presso la «Securities and Exchange Commission» americana.
Apple, Exxon Mobil, Chevron, Microsoft, Johnson & Johnson, General Electric, Google, Procter & Gamble, International Business Machine, Qells Fargo, JPMorgan Chase, Pfizer, Berkshire Hathaway, AT&T, Coca Cola, Bank of America, PepsiCo, Philip Morris International, Merck, Citigroup, Wal Mart Stores, Verizon Communications, Cisco Systems, Schlumberger, Intel, Oracle, Qualcomm, McDonalds, Amazon, Simon Property, Home Depot, United Technologies, Comcast, Walt Disney, Visa, Gilead Sciences, 3M, Occidental Petroleum, ConocoPhillips, Boeing, Amgen, Bristol Myers Squibb, Abbvie, American Express, Union Pacific, Mastercard, Unitedhealth, Altria, American International, United Parcel Service, CVS Caremark, Abbott Labs, Ford Motor, Ebay, Monsanto, Celgene, US Bancorp, Twenty First Century Fox, Goldman Sachs, Colgate Palmolive, Honeywell International, Facebook, Nike, Medtronic, Caterpillar, Public Storage, Biogen idec, Time Warner, Lowes, Starbucks, EOG Resources, Du Pont e i de Nemours & co, Walgreen, Mondelez international, EMC, Emerson Electric, Eli Lilly, Priceline, Express scripts holding, Costco wholesale, Health Care Reit, Duke Energy, Accenture, Anadarko Petroleum, Dow Chemical, Prologis, TJX Companies, HCV, Texas Instruments incorporated, Equity Residential, Target, Metlife, Ventas, Avalonbay Communities, Halliburton, Praxair, Automatic Data Processing, Danaher, Boston Properties, Hewlett Packard, PNC Financial Services Group, Lockheed Martin, Capital One Financial, Kimberly Clark, Southern, Dominion Resource, Illinois Tool Works, Viacom, Prudential Financial, Baxter International, Morgan Stanley, Nextera Energy, General Dynamics, Vornado Realty Trust, Phillips, Lyondellbasell Industries, Aflac, Freeport Mcmoran Copper, National Oilwell Varco, Ace, Apache, Bank of New York Mellon, BlackRock, Host Hotels & Resorts…Quindi «The Vanguard» possiede le più importanti aziende farmaceutiche planetarie: «Glaxo», «Novartis», «Baxter», «Eli Lilly», «Merck», «Abbott», «Bristol Myers Squibb», «Celgene», «Monsanto», «Gilead Sciences», ecc.
Se l’azionariato è il medesimo dietro a tutte le multinazionali significa che la competizione e la concorrenza commerciale sono pura illusione per ingannare i sudditi. Se milioni di dosi di un farmaco o vaccino vengono vendute dalla Glaxo piuttosto che dalla Merck, non cambia nulla per i veri padroni. Conta solo vendere droghe e perché ciò avvenga devono esserci clienti/pazienti, cioè ammalati. Il meccanismo e le strategie per creare malati sono state ampiamente descritte nei libri «La Fabbrica dei malati» e «Vaccinazioni: armi chimiche contro il cervello e l’evoluzione dell’uomo».
Impero dei RothschildAlcuni documenti russi affermano che «The Vanguard Group» è di proprietà della famiglia dei Rothschild, Rockefeller, con partecipazioni dei Bush, Clinton, Donald Rumsfeld, Dick Cheney e altri loschi individui. Per i Rothschild la cosa non è strana visto che l’impero ha tentacoli ramificati in ogni dove e in ogni tempo.
Nel suo libro «La Guerra delle Valute», Song Hongbing, catalogava la famiglia dei Rothschild come la più ricca del globo con un capitale di circa 5 milioni di milioni di dollari.
Anche il politico texano Ron Paul del Partito Repubblicano aveva segnalato che la famiglia dei Rothschild possiede le azioni delle 500 principali multinazionali della rivista Fortune.
ConclusioneIl discorso è semplice: esistono pochissimi gruppi, totalmente sconosciuti alla maggior parte delle persone, che lavorando nell’ombra mediatica sono in grado di spostare migliaia di miliardi di dollari e decidere le sorti planetarie.
Controllano tutte le multinazionali in particolar modo dell’informazione e intrattenimento (media, tv e carta stampata), telecomunicazioni, farmaceutica, agroalimentare, energia e acqua.
Nulla sfugge al loro controllo e dove ci sono interessi economici loro sono nell’ombra!
Finanziano e provocano guerre e distruzioni in giro per il mondo per poi buttarsi a capofitto nella ricostruzione (BlackRock in Iraq/Afghanistan è un esempio magistrale); finanziano e armano tutte le dittature nei paesi in cui le risorse servono alle loro società (petrolio, acqua, cibo, energia, minerali e diamanti); finanziano e manovrano qualsiasi governo e governante al mondo.
L’unica cosa che aborrano è la luce dei riflettori (non a caso nessuno parla di loro) e ogni restrizione commerciale che impedisca al cancro-capitalismo liberista di metastatizzare tutto.
Ora siamo in grado di comprendere meglio la legge 119/2017 sulle vaccinazioni firmata dal «pinocchietto» Lorenzin. Ovviamente il ministro ha apposto soltanto la firma al decreto poi convertito in legge da un Parlamento scandaloso.
Stiamo parlando del più grande esperimento umano a cielo aperto mai realizzato.
Obbligano per legge i genitori (pena l’esclusione scolastica e multe) a far inoculare dieci più quattro vaccini ai loro figli, e se il piccolo subisce un danno nessuno è colpevole e nessuno paga.
Questa legge andava fatta, contro ogni logica e nonostante non vi fosse nessun pericolo per la salute pubblica. D’altronde sappiamo che le epidemie (meningite, morbillo, ecc.) sono state inventate e montate ad arte dai media servili. Avevano però necessità urgente di un cavallo di Troia…
Le pressioni politiche, economiche, finanziarie e lobbistiche messe in moto sono state incalcolabili e trovano una spiegazione solo con i gruppi di potere visti precedentemente.
Cui Prodest? Cui Bono? A chi giova avvelenare e intossicare milioni di esseri umani?
Possiamo pensare che alla Lorenzin, agli azionisti della GSK, al gruppo occulto Vanguard, ai membri della famiglia dei Rothschild, agli arroganti e strafottenti burioni di turno interessa veramente la salute dei nostri figli? Siamo veramente convinti che questi si stiano muovendo per il bene comune, per il bene del gregge?
«World Preview 2016, Outlook to 2022», «EvaluatePharma», http://info.evaluategroup.com/rs/607-YGS-364/images/wp16.pdf «UK firm tried HIV drug on orphans», 4 aprile 2004, «The Guardian», www.theguardian.com/world/2004/apr/04/usa.highereducation «Vanguard retains title as world’s fastest-growing asset manager», 4 gennaio 2018, https://www.ft.com/content/753e1afe-f149-11e7-ac08-07c3086a2625
«BlackRock and Vanguard Are Less Than a Decade Away From Managing $20 Trillion», 4 dicembre 2017, https://www.bloomberg.com/news/features/2018-03-19/what-michael-flynn-could-tell-the-russia-investigators
È oramai palese (il decreto 61 sulla scuola lo testimonia) che lo scopo inconfessabile del sistema di potere, è quello di dare alla luce una generazione incapace di partorire un pensiero critico autentico.
Un pensiero critico basato sulla molteplicità delle cognizioni di causa e delle loro reazioni, razionali e controllate, contro il caos imperante che, utilizzando ogni sorta di strumento diabolico, di arte riprovevole, tende a progettare (usiamo questo termine, poiché di fatto, costituisce un articolato “progetto distruttivo” pianificato in tutte le manifestazioni, in cui l’umano agire determina e si determina nel proprio vivere sociale e politico, infettato e diretto dal “pensiero unico” dominante ed ultraliberale) l’inerte prototipo dell’essere umano schiavo, spersonalizzato e irrazionale, incapace di edificare una “civiltà della resistenza”, laddove è in atto una vera e propria guerra spietata tra dominante e dominato, tra l’immane ricchezza dei pochi e la sofferente povertà dei più. Tra gli eredi universali globali e gli eterni diseredati del globo. Tra i trionfatori superbi e i “vinti giusti”.
In conseguenza del violentato equilibrio tra le due uniche categorie sociali realmente esistenti, nell’agenda del vincitore urge, prima di tutto, annichilire qualsivoglia pensiero di resistenza. L’indottrinamento della propagante di potere esprime la propria “pre-potenza” nella dimensione mercantilistica dell’eterno debitore (basti pensare all’aberrante concetto di crediti/debiti in ambito scolastico), immerso in un’alternanza scuola-lavoro, dove l’unica alternanza consiste nello sfruttamento illimitato dell’essere umano, sia nella scuola che nel lavoro.
Procedendo oltre, de facto la scuola è soprattutto LAVORO: nobiltà del fare, del trasmettere un sapere; un pensiero che ripensa se stesso come sapere del fare. Sapienti e Lungimiranti furono i nostri padri costituenti che, nei principi fondamentali della costituzione Italiana, fondarono la Repubblica Italiana sul LAVORO; capirono il fulcro vitale di ogni tensione sociale e politica, come “possibilità distruttrice”, generata dagli attacchi di un capitalismo feroce, in un divenire senza limiti, da contenere ad ogni costo. Ed ecco che, nella tessitura della memoria, vive in noi il perenne monito dei nostri padri in nome di una difesa dal sapore umano e patriottico per una giustizia che ci accomuna.
Insomma, oggi, lo schiavo per eccellenza, viene elaborato e plasmato nella figura dello “pseudo studente”, soggetto deprivato degli indispensabili strumenti cognitivi, volti a comprendere la propria condizione e a rispondere umanamente al cospetto di essa, onde dirigere sovranamente il proprio futuro.
In quest’ottica, gridiamo a viva forza l’unica vera lotta esistente: quella tra capitalismo illimitato e assoluto, contro Sovranità pensante, capace di autodeterminarsi.
Articolo di Antonio Percoco (FSI Verona) e Marcello Vezzoli (FSI Brescia)
Fonte: http://appelloalpopolo.it
Sorridi: hai già vinto! (e magari non lo sapevi neanche)
Scritto da Alberto Medici
A spasso col cane, nelle mie lunghe passeggiate serali, ascoltavo questo podcast di Border Nights, in particolare la parte iniziale con la dr.ssa Lesmo (recentemente radiata dall’ordine dei medici, come Gava e Miedico), con interventi molto interessanti di Massimo Mazzucco e Paolo Franceschetti. Un consiglio: ascoltatevela: una posizione così competente ed esaustiva, ma al tempo stesso semplice e chiara, non è facile da trovare. Se poi a questo si aggiunge l’assoluta serenità e calma, nonostante un mare di menzogne e falsità, viene veramente da fare una classica “standing ovation” a questa donna che, oltre ad essere stata toccata da vicino (figlio autistico a seguito vaccino) sta aiutando tante famiglie ad ottenere riconoscimenti e risarcimenti dallo stato (forse per questo dà così fastidio).
Ma non era questo ciò che volevo riportare.
Ad un certo punto sia la dr.ssa Lesmo, che anche Mazzucco, dicono che a volte si perde proprio la speranza: quando vedi che le stesse menzogne vengono dette e ridette, ripetute anche quando sarebbe ora di smetterla, e la gente normale ci crede, cosa ti resta? Sembra una battaglia troppo grande, un tentativo disperato, un’impresa impossibile: la gente, la maggioranza silenziosa, non capirà mai, non vorrà mai approfondire, si fiderà sempre dei tg…
Anch’io, lo confesso, mi sono trovato spesso in questa situazione di sconforto. Ma mentre ascoltavo è maturata in me un’idea: stiamo combattendo la battaglia sbagliata!
Pensiamoci: è mai esistita un’epoca storica in cui non ci fossero prevaricazioni dei più forti sui più deboli? Un’epoca in cui l’avidità non fosse il motivo conduttore della maggioranza della gente? Un’epoca in cui chi cercava il potere lo faceva soprattutto a fini personali?
Ecco la mia conclusione: non dobbiamo farci carico del cambiamento degli altri: non è quella la nostra battaglia. (Anzi, a volte cercare di convincere gli altri a salire sul nostro carro può essere un indice di poca convinzione: cerchiamo alleati perchè, tutto sommato, non siamo più di tanto convinti noi, delle nostre scelte)
Ma se abbiamo capito il sistema, non c’è bisogno di convincere nessuno: abbiamo già vinto in noi stessi; noi che abbiamo capito, sappiamo:
- come filtrare le notizie che ci danno, scartando tutte quelle (la maggior parte) che servono altri fini, magari occulti;
- come curarci, senza delegare la nostra salute allo specialista di turno;
- come alimentarci, scartando tutti i veleni che provano ad infilare nel nostro piatto;
- come ascoltare i programmi dei partiti politici che chiedono il nostro voto, dando il giusto (=pressochè nullo) peso a chi cerca di comandarci;
- come fare la spesa, in una maniera che non vada ad alimentare multinazionali che inseguono esclusivamente il profitto, a discapito dell’ambiente, delle condizioni dei lavoratori, delle conseguenze a lungo termine sulla nostra salute, ecc.;
- ecc.;
Ecco perchè ti dico che hai già vinto. Se leggi questo post, se sei uno che cerca le notizie per conto suo, che si informa, se non ti accontenti della versione ufficiale, edulcorata, falsa dei mainstream media, sei un vincitore: ti sei liberato dagli inganni e vivi la tua vita in maniera diversa, consapevole, liberata.
Gli altri non lo fanno?
Pazienza. Prima di tutto vinci la battaglia per la tua vita – è lì che si gioca la mano più importante – e che tu stai vincendo.
Chi ti sta intorno continua a fare tutto come prima? Pazienza.
Ma tu hai già vinto.
giovedì 3 maggio 2018
L’IDEOLOGIA BRITANNICA. Tra eugenetica, malthusianesimo e Nuovo Ordine Mondiale
2Chiunque abbia la ventura di leggere The Brave New World, l’allucinata ma “profetica” distopia dell’inglese Aldous Huxley, che già negli anni ’30 del XX secolo precognizzava un futuro Governo Globale dove un’umanità concepita “in provetta” (la pubblicazione del romanzo è del 1932!) e ridotta a 200 milioni di individui, viene mantenuta in “dorate catene” e totale obbedienza attraverso droga, sesso e spettacoli, non può non sospettare che la trama rifletta non solo la “fantasia” del romanziere ma anche una tendenza, uno stato di spirito, realmente presente tra le “classi alte” del mondo anglosassone (di cui Aldous era uno dei più brillanti rampolli). In effetti, quella che potremmo definire come “ideologia britannica” ha una lunga storia: si tratta di un mix di suprematismo classista, culto dell’eugenetica ed elitismo, ossessione per il controllo sociale indotto e idea fissa che l’umanità debba essere drasticamente ridotta di numero se non addirittura “ricreata” prometeicamente, che è stato un vero e proprio riferimento occulto di molte politiche anglosassoni degli ultimi due secoli, divenendo dal secondo dopoguerra “ideologia di riferimento” non più solo in Inghilterra o negli Stati Uniti ma in tutto il mondo occidentale e oltre.
Un’ideologia che rivela, a volte, suggestioni para-messianiche di rinnovamento globale e dominio del mondo ma che ha tuttavia saputo imporsi, a livello pseudo-scientifico, con le ipotesi di Malthus e Darwin, divenendo giustificazione e pilastro dell’ultra-capitalismo moderno e della sua visione del mondo. Così, ad esempio, quando si assiste, al giorno d’oggi, ad operazioni come il tentativo di estendere l’eutanasia ai bambini malati o all’incessante propaganda contro la “natalità” umana vista quale pericolo per la “madre Terra”, bisogna sempre tener conto di quali radici ideologiche si celino dietro tali politiche.
MALTHUS: DIMINUIRE LA POPOLAZIONE CON GUERRE, CARESTIE, ADULTERIO E SODOMIA
Uno degli esempi più noti di questa scienza al servizio del potere é il pastore anglicano Thomas Malthus, autore di quel An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society a cui si rifanno, ancor oggi, tutti i teorici del denatalismo e della necessità di contenere o ridurre la popolazione mondiale.
Secondo Malthus, infatti, poiché la popolazione tenderebbe a crescere in progressione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti, (che crescerebbero invece in progressione aritmetica), bisognerebbe fare di tutto per evitare il moltiplicarsi della popolazione stessa, soprattutto –vien da sé- della sua parte più povera. A questo scopo, secondo Malthus, andavano rimossi quei “sussidi per i meno abbienti” per evitare che le famiglie fossero invogliate a riprodursi eccessivamente, e bisognava anche mantenere i salari delle classi più povere ad un livello minimo di sussistenza.
Da “religioso”, naturalmente, Malthus vedeva nella castità e nella continenza il rimedio più accettabile moralmente per ridurre la popolazione, ma da “scienziato” non negava che i mezzi attraverso i quali tale limitazione si attuava in natura o nelle società fossero più spesso di carattere repressivo o preventivo. Le vie repressive contemplavano in un caso l’azione della mortalità per mezzo di epidemie, guerre, carestie, ecc.; nell’altro, una diminuzione della natalità mediante la diffusione di tutti quei comportamenti, tra cui l’adulterio, la sodomia, ecc. che causano una diminuzione delle nascite.
D’altronde, l’ipotesi maltusiana non faceva altro che tradurre, in forma di ipotesi “scientifica”, un sentimento già fortemente diffuso nella società inglese dell’epoca. Se ne avrebbe avuta una drammatica dimostrazione di lì a poco, tra il 1845 e il 1849, durante la spaventosa carestia che colpì la vicina Irlanda (The Great Famine, in gaelico An Gorta Mòr) uccidendo o costringendo all’emigrazione quasi il 40% della popolazione dell’isola; carestia accolta come un’occasione d’oro dai dominatori britannici e dai proprietari terrieri protestanti, i quali, molto “malthusianamente”, rifiutarono ogni forma d’aiuto ai loro (detestati) sudditi celtici e cattolici, lasciandoli letteralmente morire di fame.
L’IDEOLOGIA DARWINISTA E LA “MANIPOLAZIONE CULTURALE” DI THOMAS HUXLEY
Ma se il malthusianesimo è l’antenato più o meno diretto di quei veri e propri dogmi del pensiero mondialista che saranno il denatalismo e l’eugenetica, esso è anche l’ispiratore di un altro “mito scientifico” anglosassone via via imposto a tutto il mondo: il Darwinismo. Darwin stesso ne riconobbe l’apporto, specie nell’aspetto così tipico della sua ipotesi che riguarda la lotta per l’esistenza e la sopravvivenza del più “adatto”. D’altronde, anche la vicenda dell’affermazione del Darwinismo a partire dal XIX secolo è piuttosto significativa del ruolo fortemente politico assunto dalla scienza nella cultura britannica.
Il Darwinismo, che per la nuova “ideologia scientista” doveva servire da stampella ai progetti egemonici della Gran Bretagna e di tutto l’Occidente, sarebbe stato quello che era stata la Genesi per l’universalismo cristiano dei secoli precedenti. Una “genesi atea, materialista ed esaltante il potere del più forte sul più debole che rispondeva alla perfezione al clima culturale e politico dell’epoca del Colonialismo e della Seconda Rivoluzione Industriale. E se da una parte, con la sua idea di evoluzione “casuale”, il Darwinismo estrometteva di fatto qualsiasi intervento divino sulla realtà, esso diveniva anche uno straordinario strumento per legittimare il dominio di una autoproclamata “elité” di “esseri evoluti” sul resto del mondo bollato come involuto, passatista e destinato per natura all’estinzione.
Questo, tuttavia, non significa che non ci furono resistenze. L’ascendente ancora forte che la religione aveva su una parte della società britannica e occidentale –oltre alle aporie e ai legittimi dubbi scientifici che il Darwinismo suscitava- potevano rendere difficile l’affermazione di un’ideologia così rivoluzionaria.
E’ proprio in questo frangente, in effetti, che risalta più che mai l’azione concertata di determinate “lobby culturali” che, all’atto pratico, furono determinanti nell’imporre il Darwinismo all’opinione pubblica. Stiamo parlando, ad esempio, del gruppo cappeggiato da Thomas Henry Huxley, personaggio brillante e astuto, nonno del romanziere Aldous.
Presidente della Royal Society dal 1883 al 1885, Thomas Huxley fu anche il promotore di un gruppo più ristretto ed esclusivo, l’XClub, che ebbe un influsso enorme sulla cultura britannica, spingendola all’accettazione del Darwinismo e dei suoi presupposti. Cooptando nell’XClub, uomini di cultura particolarmente in vista e potenti della società britannica dell’epoca, infatti, Thomas Huxley riuscì inesorabilmente a diffondere la fede darwinista in larghi strati dell’alta società inglese, secondo uno schema di “manipolazione della società” che ritroveremo spesso nella nascita delle “mode” moderne.
L’IDEOLOGIA BRITANNICA DIVENTA IDEOLOGIA MONDIALE
È solo a partire dal secondo dopoguerra, tuttavia, che tale ideologia verrà proposta e imposta al mondo intero. E sarà proprio uno dei nipoti di Thomas Huxley, Julian Sorel Huxley, darwinista di ferro, neomalthusiano e convinto assertore dell’eugenetica, tra i fondatori dell’UNESCO) di cui fu primo direttore, a definire pubblicamente l’immagine di un piccolo gruppo di illuminati detentori della verità che ha il diritto di “indirizzare” l’umanità verso scopi e fini ignoti alle moltitudini. Così, scrive Julian Huxley nel programma della Commissione preparatoria dell’UNESCO dal titolo Unesco its purpose and its philosophy[1]:
Il progresso non è automatico o inevitabile ma dipende dalla scelta umana e dallo sforzo di volontà. Prendendo le tecniche di persuasione e informazione e vera propaganda che abbiamo imparato ad applicare come nazione in guerra, e deliberatamente unendole ai compiti internazionali di pace, se necessario utilizzandole, come Lenin previde per superare la resistenza di milioni verso il cambiamento desiderabile. (J.S.Huxley, Unesco its purpose and its philosophy, 1946. Il testo é scaricabile in inglese su formato PDF dal sito ufficiale dell’UNESCO: http://unesdoc.unesco.org/images/0006/000681/068197eo.pdf )
Propaganda di guerra utilizzata in tempo di pace per manipolare l’opinione delle masse: questo è dunque uno degli scopi programmatici delle organizzazioni internazionali contemporanee. E l’ideologia che tali organizzazioni propongono non è altro, infondo, che l’edizione più aggiornata degli “ideali” nati in Inghilterra dal XVIII secolo in poi: controllo sociale, depopolazione, eugenetica, diffusione di quei costumi (sessualità puramente “ricreativa”, omosessualità, ecc.) che possono indurre ad una diminuzione della natalità, eliminazione dei più deboli considerati come “vite inutili”, ecc.
Senza questi presupposti, in effetti, è impossibile comprendere molti dei fenomeni che caratterizzano la storia più recente.
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BREVE BIBLIOGRAFIA
A beneficio di chi volesse approfondire il tema trattato, consigliamo:
G.Marletta-E.Perucchietti, Governo globale, Ed. Arianna
E.Pennetta, Inchiesta sul Darwinismo, Ed. Cantagalli
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