Tito Boeri: deliri in libertà
Per il secondo anno consecutivo , nonostante qualche briciola di buonsenso sembra inizi ad albergare nel Paese, siamo costretti a sorbirci le farneticazioni di Tito Boeri che in qualità di Presidente dell'Inps e dimentico dell'antico detto “errare humanum est perseverare autem diabolicum" biascica frasi sconnesse riguardo alla situazione italiana…..
Servono più immigrati per pagarci le pensioni, anche se come possano riuscire a farlo senza lavorare continua a restare un mistero, l'occupazione è tornata a salire senza che ce fossimo accorti, anche se per merito dei contratti a tempo determinato (molti dei quali aggiungiamo noi durano un giorno o una settimana), gli anziani che vanno in pensione oggi (ad un'età sempre più vicina alla data della dipartita) percepiscono pensioni più sostanziose.
E poi la perla finale, a due anni dall'introduzione del Job Act oltre l'88% dei lavoratori del settore privato è tutelato in caso di disoccupazione. Tutelato come, con quali cifre, per quanto tempo? Può comprarsi le sigarette o può mantenere la famiglia? Perché la cosa mi sembra basilare e non si tratta di un distinguo da poco.
L'unica speranza per evitare che anche il prossimo anno il buon Tito torni nuovamente a dispensarci le sue cazzate è quella che un immigrato di buon cuore (magari fra quelli di Rosarno che raccolgono pomodori in nero a tre euro l'ora) si decida a pagargli la pensione, naturalmente di quelle che danno adesso, così sostanziose che più sostanziose non si può.
Marco Cedolin
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